Home > La torre pende? Colpa dei comunisti
SATIRA PREVENTIVA
I comizi di Veltroni all’ombra dei monumenti italiani più importanti scatenano la furia di Silvio. Che pretende di ritoccare le ’location’
Il suggestivo sfondo del paesaggio umbro, scelto da Veltroni per l’apertura della sua campagna, ha molto colpito Berlusconi. Ha cercato di sapere chi fosse l’autore della scenografia e dove avesse trovato uno schermo così enorme per proiettarla. Avvertito dal suo staff che si trattava di uno scenario reale, Berlusconi non ci ha voluto credere fino a che Bonaiuti non gli ha fatto notare, con una lente di ingrandimento, che alle spalle di Veltroni, seminascosto da tutti quei dannati cipressi, si poteva notare uno sportello Bancomat.
Per rispondere da par suo all’avversario, Berlusconi intende tenere il prossimo comizio nella stessa postazione di Veltroni, ma molto migliorata: i cipressi dell’Umbria, in omaggio a San Francesco, saranno tutti potati a forma di ochetta o di coniglio, come nella sua villa di Arcore, e le colline saranno dipinte di rosa per farle sembrare grosse tette e far sentire a suo agio il pubblico televisivo. "Mai far dimenticare agli italiani", ha spiegato Berlusconi al suo staff, "che sono un cafone. Potrebbero smetterla di identificarsi con me". La strategia dei due antagonisti, nelle sue linee principali, sembra dunque già tracciata.
18 febbraio Importante comizio di Veltroni a Venezia. Alle sue spalle piazza San Marco, il campanile, i piccioni e le mascherine. In lontananza le gondole, i vetri di Murano, i pizzi di Burano, il caffè Florian, le calli e i campielli. Pronunciando un discorso limato per settimane, Veltroni dice che "Venezia è bellissima e tutto il mondo ce la invidia". Berlusconi accusa il colpo, e rimprovera il suo staff di non avere avuto un’idea altrettanto originale. La sera stessa è a Venezia, per studiare i ritocchi da apporre alla location. Fa rivestire i gondolieri con la maglia del Milan e i piccioni come Liza Minnelli in ’Cabaret’ e fa perlinare il campanile di San Marco. Il giorno dopo, memorabile comizio nel quale il leader dice che la bellezza di Venezia è superata solo da una cosa: la bellezza delle veneziane. Piccolo battibecco con alcuni passanti ai quali Berlusconi fa notare che c’è l’acqua alta. Replicano "veramente sei tu che sei basso" e vengono allontanati dalla security.
23 febbraio Veltroni è a Pisa, dove tiene un solenne discorso appoggiato scherzosamente alla torre. Tra le risate e gli applausi dei presenti, dice "Evviva la torre di Pisa che pende, che pende ma mai non vien giù". Furioso, Berlusconi si precipita in Toscana, raddrizza la torre definendola "una delle tante storture del comunismo" e scatena l’entusiasmo della folla affermando che "al mondo c’è solo una cosa più bella di Pisa, e sono le pisane".
2 marzo Veltroni è sulle Dolomiti. Dalla cima della Marmolada, da lui definita "una delle più belle montagne del mondo", invita gli italiani a riflettere su quale risorsa straordinaria sia l’aria buona. Alle sue spalle, la chiostra delle Alpi e un paio di addetti alla funivia che cercano di stappare una bottiglia bestemmiando. Il colpo è durissimo per Berlusconi, che non avendo il tempo materiale di accorrere a sua volta sulle Dolomiti fa ricostruire in studio una vetta innevata, guarnita di amarene per non dare un’impressione troppo disadorna, e fa uno storico discorso sostenendo che c’è solo una cosa più bella della Marmolada, e sono le donne della Marmolada, in tutto due, una maestra di sci e una studiosa di marmotte.
18 marzo Questa volta Berlusconi gioca d’anticipo. Mentre Veltroni è a Capri, facendo rimarcare al pubblico presente quanto sono siano suggestivi i Faraglioni al tramonto, il suo rivale è sulla Muraglia Cinese. Circondato da un magnifico scenario di suonatori di gong, maestri di arti marziali, guerrieri di terracotta e lavanderie a gettone, Berlusconi annuncia di essere laggiù per sottolineare il respiro internazionale del suo impegno, e la fama mondiale della sua persona. Nel memorabile discorso, solo una smagliatura: trascinato dalla foga, dice che al mondo c’è solo una cosa più bella della Cina, e sono le cinesi. Milioni di sue elettrici italiane, offese, decidono di votare Veltron