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La tv di Zapatero

Publie le venerdì 9 giugno 2006 par Open-Publishing

In Spagna non c’e’ il canone e la tv e’ gratuita. Sono pubblici 2 canali tv e 2 radio. Noi potremmo mantenerne 3.
Zapatero, come suo primo atto di governo, ha voluto “Una televisione pubblica libera dal controllo dei partiti”, necessita’ fondamentale per una informazione libera e pluralistica.

La tv riceve e’ finanziata per il 50% dallo stato, il 40% dagli introiti pubblicitari, il 10% da fonti diverse (come vendita programmi all’estero) per ridurre il pesantissimo debito accumulato (7,5 miliardi di euro).

Il Consiglio d’amministrazione dura 6 anni (e non coincide con le scadenze delle legislature): 8 membri eletti in parti uguali tra Camera, Senato, sindacati e Consiglio audiovisivo (che regola frequenze, costi, flussi pubblicitari..), elegge il direttore generale a maggioranza di 2/3.

Sono stati cancellati i programmi spazzatura (telebasura). Un ‘consejo de informacion’ vigila sul pluralismo e le scelte del cda col potere di bloccare il direttore generale.

Svincolare la tv pubblica dal potere politico e lasciarla libera economicamente vuol dire garantirne la qualita’.

In Spagna, Telecinco (di Mediaset ovvero di Berlusconi) e Antena3 (de Agostini), che tentavano abusi di potere, sono stati limitati. Hanno gridato al colpo di stato ma invano. Berlusconi in Spagna e’ sotto inchiesta per violazione della legge contro le concentrazioni tv attraverso ingenti finanziamenti off-shore e frode fiscale. Se l’accusa fosse provata, la legge spagnola prevede pene da 2 fino a 14 anni di reclusione. I magistrati spagnoliaccusano l’ex premier e i suoi manager piu’ fidati di aver creato fondi neri all’estero, per circa un miliardo di euro, nascosti in 64 off-shore. A fare da «tesoreria occulta», la societa’-cassaforte All Iberian. Fininvest (attraverso All Iberian e le societa’ off-shore Catwell e Solidal) ha finanziato segretamente nel ’90-’95, con 456 miliardi di lire, alcuni prestanome per aggirare la legge anti-trust (che vietava di possedere piu’ del 25% di un’ emittente) e controllare Telecinco, prima tv privata del Paese. Ora che Berlusconi non e’ piu’ protetto dalla sua carica di presidente del Consiglio, questo procedimento puo’ ripartire.
In Italia, invece, la nuova legge sul falso in bilancio, votata nel 2001 dal centrodestra, ha trasformato il reato in una semplice contravvenzione, consentendo a Berlusconi di beneficiare della prescrizione, per il solito trend delle leggi fatte da Berlusconi per salvare Berlusconi stesso dai suoi reati e renderlo impunibile.

Vista l’importanza formativa e informativa della tv, che e’ diventata il medium prevalente e per alcuni ‘l’unico’, e’ urgente modificare l’attuale assetto della tv pubblica italiana, secondo i nuovi modelli della tv spagnola, della Bbc inglese e delle tv pubbliche tedesca e francese.

Il servizio pubblico deve essere affidato a organismi super partes e la tv deve essere fatta non da squinzi e veline ma dalle menti migliori del paese: artisti, giornalisti, editori, autori, produttori, universita’, istituzioni culturali. Anche nel fare intrattenimento o telenovele si può fare cultura. La cultura e’ crescita ed evoluzione.

La tv italiana ha raggiunto livello di bassezza inimmaginabili. Cosi’ com’e’, deforma e dequalifica gli utenti, li spinge a un consumismo esasperato e all’imitazione di tipologie degeneri, falsa le questione economiche, ambientali, religiose e politiche, relega nel limbo i temi del mondo reale e i problemi italiani ed europei, alienandosi da valori quali i principi costituzionali, il lavoro, la giustizia, la pace, la dignita’ delle persone, i diritti e doveri dell’uomo e del cittadino, la tutela dell’ambiente, l’uguaglianza di fronte alla legge, il volontariato, l’arte, la scienza, l’evoluzione umana...

In Italia, inoltre, lo strapotere di Berlusconi ha trasformato la tv, sia pubblica che privata, in una propaganda permanente sia della sua persona che di una visione distorta del suo comportamento che della posizione economica neocons, al punto tale che la sua condotta, invece di essere denigrante, costituisce un modello negativo deviante.

L’indegna legge Frattini va cancellata e chi possiede quote di societa’ di comunicazione (tv, radio, giornali, portali internet) deve essere dichiarato incompatibile con incarichi pubblici e di rappresentanza politica.

La legge Gasparri va cancellata perche’ usa in modo distorto il capitale pubblicitario.

L’inflazione pubblicitaria deve essere limitata con maggiore rispetto di chi guarda, specialmente i bambini.

L’Auditel che direziona i flussi pubblicitaria in modo distorto deve essere modificata o annullata.

Ci sia una modalita’ per valutare “la qualita’” dei programmi e l’impatto che possono avere sugli spettatori, questo non solo in relazione ai programmi di propaganda e di pubblicita’, ma anche ai modelli di comportamento che la tv induce.

Infine si deve impedire in futuro censure indegne e illegali come quelle che hanno colpito Biagi, Santoro, Massimo Fini, Sabina Guzzanti, Luttazzi... o blocchi delle concessioni come quello che continua a colpire Europa 7 che e’ completamente in regola con la legge da anni e ha gli impianti pronti ma continua a essere ignorata contro ogni principio di diritto.

da http://www.masadaweb.org