Home > La tv nel telefonino
(Sunto de IL NUMERO MAGICO-di Milena Gabanelli- 30 aprile 2006. Inchiesta su 3)
Protagonisti:
Li Ka Shing, imprenditore di Hong Kong, il cinese piu’ ricco del mondo
Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 ITALIA
Hewlett Packard ed EMC2, multinazionali che producono materiali informatici
Lasertec e STM Italia, fornitori di materiali informatici, STM e’ partecipata da una
societa’ lussemburghese fantasma
Breadly & Barrington, societa’ inglese inesistente
Raimondo Lagostena, che acquista e vende tv locali.
La 3 e’ la prima compagnia europea a lanciare la tv sul telefonino, vuole quotarsi in borsa per avere soldi ma al momento ha solo debiti e nessun utile.
Ma chi guarda la tv sul telefonino? Nessuno.
Il 27 gennaio, la 3 chiede al mercato quasi 3 miliardi di €, e’ la piu’ grande operazione degli ultimi vent’anni, una quantita’ di soldi che non era investita in Italia dai tempi del piano Marshall. Le banche danno il prestito, eppure le societa’ di telecomunicazioni sono tutte in passivo e la 3 non ha un centesimo di utile, la sua garanzia sono 5 milioni e mezzo di presunti clienti. Nasce su questa scommessa un giro di soldi mostruoso. E’ uno dei piu’ grandi investimenti del mondo. Ci partecipa anche il ricchissimo azionista cinese Li Ka Shing con la sua societa’ Hutchinson Whampoa di Hong Kong.
Era un immigrato che ha iniziato la sua carriera vendendo fiori di plastica, poi ha speculato sul mattone e in borsa... oggi possiede 500 societa’ in giro per il mondo con 200.000 dipendenti. Gestisce i servizi nel porto di Hong Kong, si occupa di attivita’ immobiliari, ha i piu’ prestigiosi grattacieli della citta’, gli hotel, i centri residenziali... la compagnia per la distribuzione di energia elettrica, i cinema, i ristoranti, i supermercati e tanti marchi... e naturalmente le Telecomunicazioni. Sbarca in Europa con il telefonino e apre in Austria, Inghilterra, e in Italia dove investe 6 miliardi di €.
Eppure la 3 ha debiti che sono 2 volte e mezzo il suo fatturato e tutte le azioni in pegno a 7 grandi banche d’affari: Caboto, attraverso Intesa, Imi. Goldman sachs Hsbc Merrill Linch, Morgan Stanley, JP Morgan, che premono per andare in borsa per raccogliere 3 miliardi di €, 7 grandi banche di affari coinvolte in una enorme speculazione commerciale.
Ma le telecomunicazioni vanno male e allora la 3 si presenta come azienda televisiva. Compra un canale con licenza digitale terrestre per il territorio nazionale e affitta ad Ericson la gestione della rete e 750 dipendenti.
Per mettere dei contenuti nella tv su telefonino, parte la campagna acquisti di programmi Mediaset per 10 milioni l’anno, dalla Rai per 7 e mezzo, dalla Lega calcio per cifra non nota.
Se vuoi vedere sul telefonino un film di Toto’ paghi 90 centesimi ogni 5 minuti. Troppo! Non vale la pena!
Forse il calcio? La 3 paga le squadre, per una squadra media italiana un paio di milioni di euro l’anno. Ma la gente lo guarda il calcio sul telefonino? Poco. Guarda i film? Mai!
E allora perche’ compra il videotelefonino? Perche’ e’ trend. Perche’ la moda lo impone. Perche’ gli spot ti dicono di comprarlo.
Si comincia col porno...Playboy costa 2 € per 5 minuti. 4 € un video da 120 secondi. Vale la pena? Puoi vederlo gratis in tv la notte. E in internet, gratis, ci trovi di tutto.
Nessuna griglia per i minorenni. Anzi ci sono premi per chi manda filmini porno fatti in casa, se fai l’attore porno o filmi tua sorella ti danno una ricarica gratis. L’Adusbef accusa la compagnia telefonica di fare mercimonio di pornografia e pedofilia sui telefonini. Come e’ andata a finire?
Dietro a un telefono ci sono impianti di altissima tecnologia. Per ragioni di sicurezza tutte le telefonate di tutti gli utenti sono conservate nei sistemi informatici, che registrano ogni operazione (e la privacy?). La parte consistente del debito e’ nel sistema di information technology. Ogni frigorifero costa 2 milioni di €.
Nelle operazioni ci sono troppe cose strane; scatole cinesi, la societa’ fa affari con se stessa con nomi diversi, la sede ovviamente nel Lussemburgo, concorrenze fasulle.
Fornitori sono Hewlett Packard e Sun per la parte server e invece EMC2 per la parte storage. Ma non c’e’ traccia di fatture. Strani intermediari si mettono in tasca il 10% del prezzo finale (miliardi). Stm Italia e’ posseduta al 100% da Stm Group .che e’ a sua volta partecipata fortemente da Bertram Global Assets, con sede a Lussemburgo.
Lussemburgo e’ la patria delle fiduciarie, degli esperti dell’ingegneria finanziaria e creativa, un rifugio di alto livello per traffici che si perdono nei segreti bancari e nei paradisi fiscali: Isole Vergini, Panama.. per ragioni fiscali e per proteggersi. Secondo le leggi lussemburghesi, quando si crea una societa’ si puo’ non versare subito tutto il capitale, ma versarlo via via che il consiglio d’amministrazione delibera... e finche’ tutto non e’ versato i soci fondatori sono responsabili della differenza. Ma la loro responsabilità decade se si scelgono delle societa’...Se qualcuno vuol citare i fondatori, qui, deve chiedere una rogatoria per due societa’ anonime con sede nelle Isole Vergini o a Panama. Piuttosto complicato. Cosi’ qualcuno puo’ fare interessi miliardari in modo anonimo, senza pagare tasse e formando capitali all’estero. Il tutto al modico costo di circa 10.000 € l’anno, come una piccola impresa.
Prendiamo Lasertec, che con STM ha rapporti diretti, ha un utile di 6 milioni e mezzo di € l’anno e 4 dipendenti. Vediamo il costo denunciato di materiale informatico, dalle fatture risulta che quello che su internet costa 30 dollari, figura 30.000 €. Per di piu’ la presunta societa’ inglese venditrice non esiste. Cosi’ un atto di acquisto diventa un modo per occultare profitti. Si apre a Londra una societa’ che fattura 30.000 quel che costa 30, la differenza, meno il 10% di spese, viene girata su un conto al riparo da tasse: si chiama frode fiscale.
Dal bilancio di 3, risulta che la societa’ ha incassi per 6 milioni di € e utili per 14.000. Secondo la guardia di finanza nel 2005 ha evaso 200 miliardi di tasse.
La quotazione di Borsa ha come garanzia 5 milioni di utenti. Ma gli utenti reali non sono soddisfatti. Il numero verde diventa rosso appena l’operatore risponde e si pagano 33 centesimi al minuto! L’associazione dei consumatori denuncia una lunga serie di disservizi, e ci sono gia’ 867 contenziosi e 61 miliardi di € chiesti in risarcimento danni. L’Adusbef chiama in giudizio la 3, gia’ condannata dall’antitrust per pubblicita’ fraudolenta perche’ dichiara che chi passa a 3 ha un telefono gratis, ma il telefono non e’ in regalo ma in comodato d’uso. Il 42% degli utenti l’ha gia’ abbandonata per altri operatori.
Quando e’ il momento di presentarsi al mercato, le 7 banche d’affari valutano l’azienda fra i 6 e i 7 mild di €, quando poco prima l’avevano stimata per un valore quasi doppio. Hong Kong decide che per ora in borsa non si va, ma poiche’ le banche detengono le azioni e non vogliono rimetterci, si profila il reato di aggiotaggio.
Per fare entrare la tv nel telefonino ci vogliono le frequenze. La 3 compra un pacchetto di piccole tv locali e la licenza nazionale per il digitale terrestre, spende ben 220 milioni di €. Nel pacchetto c’e’ una rete comprata chiavi in mano con la copertura del territorio italiano del 75% in digitale terrestre mobile. Il ministero delle telecomunicazioni dovrebbe verificare se e’ vero, ma a tutt’oggi non e’ possibile verificare le coperture delle emittenti analogiche e digitali e su gran parte del paese non si prende niente. Quello che si vede nel telefonino cambia da zona a zona e
risulta sfocato o assente perche’ non c’e’ copertura. Seguono altre proteste.
Interrogato dalla Gabanelli, il Lagostena la minaccia!