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La verità su Pukhet (Tailandia)

Publie le giovedì 30 dicembre 2004 par Open-Publishing

di R. Furlanetto & L. Couturier

Eravamo a Pukhet il giorno del disastro del 26/12. Vi scriviamo per
raccontare quanto a noi successo e per spiegarvi che quanto
rappresentato nei media internazionali non corrisponde sempre a
verita’.

Siamo due turisti italiani scampati al disastro avvenuto il giorno
26/12 a Pukhet (Tailandia). Alle ore 8 ora locale, eravamo in
spiagia per l’utlimo bagno prima di lasciare l’hotel per raggiungere
l’aeroporto di Pukhet per un rientro su Bangokok alle ore 11:20 con
successiva coincidenza alle ore 15:10 da Bangkok per Milano
Malpensa. Lasciato l’albergo alle ore 9:30 fortunatamente circa
mezz’ora prima dell’impato della prima onda dello tsunam, abbiamo
raggiunto l’aeroporto alle 10:15 in tempo per il check-in. Ancora
pazientemente accampati nella sala d’attesa per l’imbarco, alle ore
11:15 siamo stati evacuati dalle autorita’ aeroportuali prima nel
parcheggio dell’aeroporto per circa due ore e poi trasferiti con
pullman nelle colline piu’ vicine per ovvi motivi di sicurezza.

Circa 500 persone di varie compagnie aeree sono state assistite con
bevande e cibo per tutta la durata dell’evacuazione. Rimaniamo
particolarmente soddisfati della cura ed assistenza ricevuta dalla
compagnia nazionale Thai Airlines. Siamo rientrati in aeroporto alle
ore 17 circa dopo che il pericolo era rientrato. Sottolineiamo che
dista circa 60 km da Patong Beach, l’aeroporto non e’ stato colpito
in nesun modo, contrariamente a quanto riportato dalla CNN. In
effetti, i voli sono ripresi alle ore 18:30 circa e siamo imbarcati
su un volo arranggiato appositamente dalla Thai con partenza alle
ore 19:50. Purtroppo, con arrivo ritardato a Bangkok, avvenuto alle
ore 21 circa, abbiamo perso il volo di rientro con la Blu Panorama
Airlines. E qui e’ cominciata la nostra odissea... Al giorno di oggi
ci troviamo ancora a Bangkok con impossiblita’ di tornare a casa se
non a nostre spese. Pur essendo intoccati dall’evento calamitoso, e
fortunati di essere fuori dalla zona sinistrata a rischio epidemie,
la nostra vicenda e’ comunque resa complicata dal fatto che
aspettiamo un bambino al settimo mese di gravidanza!

Quindi arrivati all’aeroporto di Bangkok, ci siamo immediatamente
attivati per vedere se c’era possibilita’ di un rientro con partenza
in serata. L’unico ufficio presente in aeroporto ed aperto era
quello della compagnia di bandiera Thai che purtroppo non ha potuto -
nonostante la disponibilita’ di posti - cambiare i nostri biglietti
i quanto la Blu Panorama non ha nessuna partnership commerciale ne
con Thai ne con altre compagnie. Abbiamo inoltre contattato gli
uffici italiani della Blu Panorama a Roma che pero’ -
presumibilmente essendo domenica - aveva attiva soltanto una
segreteria telefonica automatica che ci lasciati in attesa per piu’
di mezz’ora senza possibilita’ di collegarci ad un ufficio operativo
e senza neanche avvisare che i loro uffici erano chiusi.

Dopo circa 3 ore di tentativi vani in aeroporto, siamo stati
costretti a trovarci una sistemazione a Bangkok - naturalmente a
nostre spese. La mattina del giorno successivo, dopo vari giri di
telefonate, sia alla Blu Panorama di Bangkok - di cui nessun
operatore parlava inglese - sia all’ambasciata italiana che si e’
messa in contatto con la manager locale della Blu Panorama -
purtroppo in vacanza e non disposta a rilasciare il proprio numero
di cellulare - ci siamo diretti agli uffici della compagnia in
centro citta’ per spiegare il notro caso chiedendo di poter
rientrare a casa al piu’ presto. Ci e’ stato comunicato che il loro
prossimo volo operativo era il venerdi’ successivo (31/12). Davanti
alla prospettiva di rimanere una settimana aggiuntiva a Bangkok a
nostre spese, abbiamo chiesto sia all’ufficio di Bangkok che agli
uffici italiani (tramite la nostra agenzia viaggi) la possibilita’
di assegnarci su un volo di un’altra compagnia, con la nostra
completta disponibilita’ a coprire l’eventuale differenza prezzo.
Dopo numerosi tentativi, ci e’ arrivata conferma del loro rifiuto la
mattina del giorno successivo (28/12). Visto il costo esorbitante
per acquistare il biglietto di un’altra compagnia e visdto che la
nostra assicurazione non ci coprirebbe queste spese, siamo costretti
a rimanere qui a Bangkok fino al 31/12.

Oltre alla totale mancanza di disponibilita’ e di comprensione da
parte di Blu Panorama, desideriamo in oltre sottolineare la carenza
di supporto da parte delle rappresentanze italiane qui in Tailandia
rispetto ad altri esempi che vi forniamo ora:

1) La sera stesa del disastro, all’arrivo dei primi voli provenienti
da Pukhet, un rappresentante dell’ambasciata australiana era gia’
presente all’aeroporto di Bangkok.

2) Il giorno successivo, vediamo sul canale televisivo CNN che un
funzionario dell’ambasciata inglese era presente direttamente in
mezzo alle macerie a Patong Beach per fornire supporto ai
connazionali sinistrati in loco.

3) Lo stesso giorno sempre dalla CNN veniamo a sapere che il
ministro degli esteri francese si e’ recato direttamente in Sri
Lanka per coordinare le attivita’ di supporto.

4) Gia’ dal 27/12 voli di rientro sono stati affrettati dalle
autorita’ di vari paesi (tra cui la Francia, l’Inghilterra e
l’Australia) anche da Bangkok.

Lasciamo conclusioni e commenti su questa vicendo ai vostri lettori
ed a chi di dovere.

Un saluto da Bangkok,

R. Furlanetto & L. Couturier