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La vittoria del partito che non c’e’ (sunto)

Publie le venerdì 12 giugno 2009 par Open-Publishing

Che cosa sia successo alle Europee e’ chiaro: Pdl e Pd sono andati male entrambi, ma mentre il Pdl e’ arretrato solo rispetto alle politiche del 2008 (mentre ha guadagnato qualcosa rispetto alle Europee del 2004 e vince le amministrative), il Pd e’ franato sia rispetto alle politiche, sia rispetto alle precedenti Europee (-5%). In compenso Di Pietro e’ cresciuto della Lega.

Abbiamo due match: uno scontro B-Franceschini vinto nettamente da B, e uno scontro Bossi-Di Pietro vinto da Di Pietro.

Se sommiamo i risultati dei protagonisti principali, il verdetto diventa piu’ nitido: fatta 100 la forza dei 3 principali partiti di cdx (FI, An, Lega), il csx (Pd, radicali e IdV) valeva 95 nel 2004, valeva 82 nel 2008 e vale 80 oggi. Il ritmo di caduta medio del consenso e’ del 3,3% all’anno, il che - tradotto in voti - significa che i partiti di csx perdono 400.000 elettori all’anno, quasi 1000 voti al giorno.

Ma c’e’ anche una parte nascosta, piu’ interessante.
Concentriamoci sul corpo elettorale, 50 milioni di elettori.
Nonostante i tentativi di rendere bipartitico il sistema elettorale, Pd e Pdl attirano al piu’ 1 elettore su 2 (per l’esattezza il 54,7% del corpo elettorale nel 2008, e il 38,2% oggi). In Dunque alle ultime Europee poco piu’ di 1 elettore su 3 si e’ scomodato per andare a votare uno dei due partitoni, Pdl e Pd. Il sistema non si e’ evoluto in senso bipartitico: 5 anni fa, quando ancora non era nato il Pdl e FI correva da sola, le due liste principali messe insieme (Fi e Ulivo)raccoglievano gia’ allora il 35% del corpo elettorale. La fusione fra An e FI e’ stata cancellata dall’implosione del Pd.

Eppure oggi ci si accorge con difficolta’ di quanto il consenso verso i due partiti leader sia sceso in basso.

Quanto avrebbe preso FI da sola o il Pd senza la Margherita? FI raccoglierebbe il 22-23% dei voti validi, i Ds il 14-15%: in breve, FI starebbe appena al di sopra del suo minimo storico (il 21,1% della «discesa in campo», 1994), i Ds starebbero addirittura al di sotto dei due minimi storici toccati nel 1992, ai tempi di Occhetto (16,1%), e nel 2001, ai tempi di Veltroni (l6,6%). Insomma il bipartitismo si e’ incagliato.

La causa e’ il nostro scontento. Ma questo e’ il dato invisibile delle Europee, dove il 1° partito e’ stato il partito che non c’e’, il partito del «non voto», fatto di persone deluse, arrabbiate, stanche, ma tutte accomunate dal fatto che hanno scelto di non votare un partito vero, persone che non sono andate a votare perche’ non volevano. Una stima molto prudente (scartando anziani e malati) ci porta al 30% degli elettori, 15 milioni di persone: un numero mai cosi’ alto nella storia repubblicana, e che nessun partito, nemmeno la Dc di De Gasperi , nemmeno il Pci dopo i funerali di Berlinguer, nemmeno FI al tempo del «Contratto con gli italiani» ha mai raggiunto.

Nel nostro sistema politico c’e’ chi pensa di avere un consenso popolare cosi’ ampio da schiacciare il Parlamento o le forze sociali o la magistratura. Ma dati ci dicono che - su 100 italiani - 22 hanno votato Pdl, solo 14 avrebbero votato FI se si fosse presentata da sola, e meno di 6 hanno espresso un voto di preferenza per B. Inutile dire che l’opposizione sta peggio. Se uno, oggi, si vuole attribuire un mandato popolare dovra’ fare i conti con le crude cifre del partito che non c’e’.

da Masada 941. Le intercettazioni
masadaweb.org