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di Armando Rinaldi
Egregio onorevole Maroni,
ho preso la decisione di scriverLe dopo averLa vista per l’ennesima volta ieri sera in TV ospite della
trasmissione Matrix. Da tempo non reggo più qualsiasi trasmissione affollata da politici che parlano
ormai solo a se stessi e, soprattutto, ascoltano solo se stessi. Smanettando con il telecomando
sono finito su Matrix e ho visto che l’argomento era per l’ennesima volta quello delle pensioni.
Ho osservato attentamente la Sua faccia - quell’eterno sorriso un po’ da presa in giro - e, dato che
appartengo a quella parte degli italiani che mantiene una memoria storica, ho rivisto la Sua faccia
quando, ancora Ministro del Lavoro, rispondeva categoricamente a Bruno Vespa che le pensioni di
anzianità non si sarebbero toccate dato che l’età media di pensionamento in Italia era praticamente
in linea con il resto dell’Europa.
Lei diede anche dei dati precisi: 59,4 anni in Italia contro i 59,7 della media europea. Poi evidentemente
cambiò idea, vista la Sua riforma che arrivò di lì a poco.
Lei è stato per cinque anni Ministro del Lavoro e certamente è al corrente del fatto che da anni
molte imprese "svecchiano" i propri organici, buttando letteralmente sulla strada centinaia di migliaia
di lavoratori in età matura che ben difficilmente hanno potuto, e possono, ricollocarsi in ragione
dell’età.
Molti di questi disoccupati non sanno più a che santo votarsi per mantenere se stessi e la propria
famiglia, quella famiglia che a troppi politici interessa solo quando devono armare una delle tante
manovre opportunistiche. Molti di questi disoccupati vantano decenni di versamenti contributivi ma,
senza lavoro e senza reddito, sono costretti ad attendere la maturazione dell’età anagrafica per
ottenere quella pensione che può rappresentare l’unica fonte di reddito.
Lei tutte queste cose le sa bene, così come sa che durante il Suo mandato la Commissione Lavoro
del Senato ha approvato alla unanimità un documento nel quale si riconosce la gravità del fenomeno
della disoccupazione in età matura e si sollecitano urgenti interventi legislativi.
Poiché Lei tutte queste cose le sa, è troppo chiederLe, quando difende la Sua riforma e lo scalone
del 2008, di evitare di mostrarci il Suo sorriso soddisfatto? Lo faccia pensando a qualche centinaia
di migliaia di madri e padri di famiglia che vivono in una condizione che lascia poco spazio al sorriso.
La ringrazio, distinti saluti
Armando Rinaldi
Presidente Atdal Over40