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Le 55 misure del piano Visco contro l’evasione fiscale
Publie le sabato 14 ottobre 2006 par Open-Publishing3 commenti
Dalla compravendita degli immobili ai contratti dei calciatori
Le 55 misure del piano Visco
Un insieme di mosse che dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 13 miliardi di euro
COMPRAVENDITA DI IMMOBILI
Le compravendite di beni immobili sono soggette ad accertamento in base al valore normale ai fini Irpef e Iva, assumendo ai fini Iva la cifra del mutuo erogato come soglia minima del valore normale oppure in base al valore venale in comune commercio, ai fini dell’imposta di registro e non più in base al valore automatico, fatta eccezione per le unità immobiliari a uso abitazione nelle transazioni fra privati, entrambi senza partita Iva.
AUTOVETTURE E AUTOCARRI
Per la trasformazione irregolare in autocarro delle autovetture di lusso, effettuata per finalità di risparmio fiscale ai fini Iva e delle imposte dirette (finora consentita dagli organi tecnici della ex Motorizzazione), sarà emanato un provvedimento per stabilire le condizioni tecniche per accedere al trattamento fiscale riservato agli autocarri
TRACCIABILITÀ DEI COMPENSI
Obbligo per i professionisti di evitare, nelle transazioni giornaliere, l’uso del denaro contante, anche per importi correnti. Al divieto di accettare versamenti sopra i mille euro (importo destinato a ridursi fino a 100 euro nel giro di due anni), si aggiunge l’obbligo di istituire un conto corrente, per chi non ne possedeva uno in precedenza.
IMPOSTA DI REGISTRO, IPOTECARIA E CATASTALE
Estesi ai fini degli accertamenti in materia di imposta di registro, ipotecaria e catastale i più ampi poteri istruttori previsti ai fini delle imposte dirette: accesso in azienda, possibilità di inviare un questionario anche all’indirizzo di un privato consumatore, indagine finanziaria, possibilità di irrogare sanzioni in caso di mancata risposta; ciò anche per i controlli sulle locazioni e al di là delle fattispecie di vendita di immobili che già dal 1º gennaio 2006 erano state attratte in tale modalità di controllo.
POTERI DEGLI AGENTI DELLA RISCOSSIONE
Gli agenti della riscossione sono abilitati per legge, previa autorizzazione dei rispettivi direttori generali, a utilizzare i dati relativi ai conti risultanti dall’anagrafe sezionale dei rapporti nonché le evidenze relative alle operazioni extraconto comunicate dagli operatori finanziari per le attività connesse alla riscossione mediante ruolo; su apposita richiesta presentata a qualunque soggetto pubblico, possono prendere visione, estrarre copia e farsi certificare qualunque altra tipologia di dato rilevante ai fini dell’iscrizione a ruolo.
DATI SUI RISARCIMENTI
Acquisizione in via telematica di informazioni riguardanti le somme che dopo il 1º ottobre 2006 saranno erogate dalle assicurazioni a titolo di risarcimento danni e possibilità di attivazione dell’azione accertativa conseguenziale sulle prestazioni svolte, per esempio, dal professionista il cui compenso ha fatto parte della liquidazione del danno da risarcimento da parte dell’assicuratore
ACCERTAMENTO DOGANALE
In materia di accertamento doganale e di contrasto ai rischi di dichiarazione fraudolenta del valore in dogana, attribuzione all’Agenzia delle dogane dei poteri istruttori degli uffici Iva per poter acquisire da tutti i soggetti che intervengono nelle transazioni, ivi compresi gli operatori commerciali, i dati relativi a ogni elemento di costo incluso nel valore dichiarato
CONTRATTI DEI CALCIATORI
Obbligo per le società di calcio professionistiche di inviare per via telematica all’Agenzia delle entrate, a partire dalla data che sarà fissata con un futuro provvedimento, copia dei contratti degli atleti professionisti. E possibilità, inoltre, di acquisire informazioni sui medesimi contratti dalle Federazioni calcistiche estere
MANODOPERA IRREGOLARE
Sanzioni a carico dei datori di lavoro per l’utilizzo di manodopera irregolare; in sostituzione della vecchia misura commisurata alle giornate di lavoro, si applica la nuova sanzione quantificata fra 1.500 e 12 mila euro per ciascun lavoratore «a nero», cui va aggiunta la maggiorazione pari a 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo. A irrogare la sanzione sarà la direzione provinciale del lavoro competente per territorio e non più l’Agenzia delle entrate
STUDI DI SETTORE
Estensione, dal periodo d’imposta 2005, delle regole di accertamento in base agli studi di settore valide per le imprese in contabilità semplificata alle imprese di maggiori dimensioni, entro i limiti di ricavo annuo pari a 5.164.569 euro, che sono in regime di contabilità ordinaria
DATI SUI RAPPORTI CON GLI OPERATORI FINANZIARI
Costituzione dentro l’anagrafe tributaria di una sezione dedicata a raccogliere la clientela abituale relativa a ciascun operatore finanziario, con obbligo di indicare il codice fiscale, le generalità, e, per ciascun cliente, il numero e la tipologia dei rapporti intrattenuti con le banche e gli istituti di credito.
UTILIZZO DEI DATI RELATIVI AI CONTI
I dati relativi ai conti risultanti dall’anagrafe sezionale, nonché le evidenze relative alle operazioni extraconto comunicate dagli operatori finanziari possono essere usati ai fini degli accertamenti bancari previsti; gli stessi dati possono essere utilizzati ai fini degli accertamenti finalizzati, nel procedimento penale, alla ricerca e acquisizione della prova e delle fonti di prova, nonché per gli accertamenti patrimoniali per finalità di prevenzione, da parte dell’autorità giudiziaria, degli ufficiali di polizia giudiziaria delegati dal Pm, della Uic, del ministro dell’Interno, del capo della Polizia, dei questori e dei direttori della Dia, del comandante il nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf.
SANZIONI AGLI OPERATORI FINANZIARI
Nuovo sistema sanzionatorio a presidio della tempestività e veridicità delle risposte formulate dagli operatori a fronte delle richieste provenienti dall’amministrazione finanziaria nell’ambito delle indagini finanziarie. In caso di comunicazione omessa, errata o incompleta si applica la sanzione amministrativa tributaria che va da 2.065 a 20.658 euro
ACCERTAMENTO CENTRALIZZATO
Potenziamento dell’invio di atti di accertamento centralizzati mediante nuovi poteri di invio di questionari riconosciuti direttamente in capo all’anagrafe tributaria per finalità accertative
ELENCO CLIENTI E FORNITORI
Obbligo di invio dell’elenco clienti e fornitori, comprensivo di importo complessivo delle operazioni, e separata indicazione di imponibile, imposta, quota non imponibile e quota esente
CONTROLLI SUL RILASCIO DELLA PARTITA IVA
Controlli sistematici di Gdf e uffici entrate per le nuove partite Iva con l’esecuzione di riscontri automatizzati e accessi in loco al fine di scovare e prevenire in anticipo eventuali richieste di attribuzione strumentali rispetto a finalità fraudolente; piano di controlli anche per i rilasci anteriori al 1º novembre prossimo
DATI DALLE CAMERE DI COMMERCIO
Potenziamento dei sistemi di comunicazione dei dati posseduti dalle Camere di commercio che in futuro dovranno potersi integrare con l’anagrafe tributaria sulla base di trasmissioni periodiche effettuate su formato elaborabile elettronicamente
ACCERTAMENTI E REATI TRIBUTARI
Prolungamento dei termini di decadenza dell’azione di accertamento per gli anni in cui vi sia contestazione di reati tributari
COMUNICAZIONE DEGLI ILLECITI TRIBUTARI
Estensione agli organi requirenti e giudicanti in materia penale nonché agli stessi organi di polizia giudiziaria, dell’obbligo di comunicare direttamente o tramite la Gdf eventuali illeciti tributari di cui siano venuti a conoscenza nell’esercizio delle funzioni, trasmettendo altresì l’eventuale documentazione probatoria
POTERI DEGLI UFFICI
Allineamento al settore Iva delle norme sui poteri degli uffici in materia di accertamento; con facoltà di inviare in futuro questionari miranti ad acquisire informazioni su persone diverse dal destinatario, compresi clienti, fornitori e soggetti senza partita Iva, che l’ufficio potrà menzionare anche in forma generica, mediante questionari a contenuto esplorativo, senza obbligo di indicazione nominativa
COMPENSAZIONI INDEBITE
Reclusione da sei mesi a due anni per chi, per una cifra al di sopra di 50 mila euro, omette il versamento Iva, dovuta in base alla dichiarazione annuale, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo; stessa sanzione si applica per l’utilizzo di crediti d’imposta inesistenti o non spettanti oltre la medesima soglia
CAMPIONE D’ITALIA
I redditi delle persone fisiche iscritte nei registri anagrafici del Comune di Campione d’Italia prodotti in franchi svizzeri nel territorio dello stesso Comune per un importo complessivo non superiore a 200 mila franchi sono computati in euro, in deroga alle disposizioni dell’articolo 9 del Tuir, sulla base del vigente tasso convenzionale di cambio stabilito con decreto del ministro dell’Economia e delle finanze, aumentato nella misura del 50% della differenza tra il cambio di cui all’articolo 9, comma 2, e il medesimo tasso convenzionale di cambio.
STOCK OPTIONS
Il guadagno di capitale legato alle stock option non entra a far parte dei redditi da lavoro sottoposti alla normale tassazione, a condizione che l’opzione sia esercitata dopo tre anni dalla data di attribuzione del relativo diritto, che alla data di esercizio dell’opzione le azioni della società emittente risultino negoziate in mercati regolamentati e che, inoltre, il lavoratore mantenga la proprietà delle azioni acquistate in esercizio del diritto di opzione per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data di acquisizione.
IVA SU AUTOVEICOLI
L’obiettivo è battere il cosiddetto mercato parallelo, che oggi riguarda l’acquisto di centinaia di migliaia di automobili in totale evasione dell’Iva. Nei casi di importazione di automobili da Paesi dell’Ue si dispone di subordinare l’immatricolazione o la voltura dell’immatricolazione alla dimostrazione che l’Iva relativa alla prima vendita sia stata pagata. Si prevede proprio per questo scopo che il numero del telaio dell’automobile sia inserito nel modello F24 con il quale si paga l’Iva. L’immatricolazione dei veicoli di importazione da Paesi extra Ue sarà subordinata all’apposita documentazione doganale che attesta il pagamento dell’Iva.
PROFESSIONISTI DOMICILIATI IN PARADISI FISCALI
Viene introdotto un nuovo comma, che estende il regime di indeducibilità delle componenti negative derivanti da rapporti economici intercorsi con «paradisi fiscali» anche alle prestazioni rese da professionisti domiciliati in detti paradisi.
COMUNICAZIONI ESCLUSIVAMENTE PER VIA TELEMATICA PRODOTTI E ACCISE
L’Agenzia delle dogane disporrà tempi e modi per l’invio sotto forma telematica: dei dati relativi a tutti coloro che svolgono la propria attività nei settori degli oli minerali, dell’alcol, delle bevande alcoliche, degli oli lubrificanti e bitumi di petrolio, dei documenti di accompagnamento per la circolazione di prodotti sottoposti ad accise, delle dichiarazioni per il consumo di gas metano e di energia elettrica. Tutti coloro che esercitano queste attività sono tenuti a presentare alle dogane e all’Agenzia delle entrate a livello locale una comunicazione utile per valutare la reale entità della movimentazione complessiva delle merci.
CONTROLLO NEI CONFRONTI DELLE COSIDDETTE FRODI CAROSELLO SOCIETÀ DI CALCIO
Questa norma estende alle sponsorizzazioni l’obbligo delle società di calcio di inviare telematicamente all’agenzia delle entrate i dati relativi ai compensi dei calciatori.
SCONTRINI FISCALI
La mancata emissione degli scontrini fiscali può portare alla sospensione dell’attività.
ASSICURAZIONI
Si prevede che l’obbligo a carico delle compagnie di dover comunicare le informazioni relative alle somme liquidate a qualsiasi titolo nei confronti dei danneggiati possa essere assolto anche senza il ricorso alla posta elettronica certificata.
ATTIVITÀ DI CONTROLLO
Tutti gli organismi preposti all’attività di controllo dovranno puntare a battere l’evasione, il lavoro nero, il gioco illegale negli scambi all’interno dell’Ue.
FUNZIONAMENTO E POTERI RISCOSSIONE SPA
Numerose sono le norme volte a migliorare il funzionamento della nuova Riscossione Spa, a definirne le entrate, a potenziarne le capacità di accesso, di intervento, nonché di rappresentanza in sede giudiziaria.
INCROCIO DEBITI-CREDITI
Le amministrazioni pubbliche e le società a prevalente partecipazione pubblica prima di effettuare qualsiasi pagamento superiore ai 10 mila euro verificano se il creditore è a sua volta debitore a qualsiasi titolo dello Stato. In caso affermativo segnalano la circostanza all’agente della riscossione che procede appunto alla riscossione.
COMPENSAZIONE VOLONTARIA
Nel momento in cui deve erogare un rimborso di imposta l’Agenzia delle entrate verifica se il beneficiario risulta debitore dello Stato. In caso affermativo, trasmette per via telematica una segnalazione all’agente della riscossione, che propone all’interessato una compensazione, sospendendo l’azione di recupero del debito. Se l’interessato accetta, l’agente della riscossione opera la compensazione; se l’interessato rifiuta, finisce la sospensione del recupero.
IMMOBILI IN LEASING
Viene esteso anche agli immobili oggetto di contratti di leasing la disposizione del decreto-legge di luglio. Ai fini della determinazione del costo dei fabbricati deve essere dedotto il costo delle aree occupate dalla costruzione e di quelle che ne costituiscono pertinenza.
PRONTI CONTRO TERMINE
Colui che acquisisce un contratto di pronti contro termine ha diritto al credito di imposta sui dividendi solo se tale diritto sarebbe spettato al cedente.
CESSIONE A TITOLO ONEROSO DI FABBRICATI
La norma prevede, modificando il comma 496 dell’articolo 1 della legge n. 266 del 23 dicembre 2005, l’innalzamento al 20% dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di fabbricati e di terreni suscettibili di utilizzazione edificatoria acquistati o costruiti da non più di cinque anni. La legislazione vigente prevede che le plusvalenze in oggetto siano assoggettate, su richiesta del venditore, a imposta sostitutiva del 12,5%.
FRANCHIGIA FISCALE SOTTO I 7 MILA EURO PER AGRICOLTURA
Il limite massimo di volume di affari stabilito per godere di franchigia fiscale è di 7 mila euro l’anno, di cui due terzi da vendita di prodotti.
AGGIORNAMENTO DEL CATASTO AGRICOLO
L’intervento ha come obiettivo l’aggiornamento del catasto terreni. In particolare, potranno emergere sia immobili non censiti dal catasto e che sono stati edificati negli anni, sia la diversa destinazione di immobili ancora accatastati come fabbricati rurali ma oggi adibiti ad abitazioni, spesso ormai inglobate addirittura nelle città .
ATTIVITÀ COMMERCIALI IN IMMOBILI CATEGORIA E
Degli immobili censiti nella categoria E (stazioni, scali aeroportuali, porti marittimi, tutti esenti dall’Ici) non possono far parte immobili o porzioni di immobili destinati ad attività commerciali, industriali, a uffici privati, qualora presentino autonomia funzionale e reddituale. Sono attività commerciali private che godono di sconti Ici come se fossero strumentali all’attività di servizio pubblico alla quale sono destinati gli immobili in cui trovano spazio.
CATASTO. ATTIVITÀ COMMERCIALI IN IMMOBILI DI CATEGORIA B
Vengono aggiornati valori che oggi risultano nettamente sottostimati.
CONDOMINI SOSTITUTI DI IMPOSTA
Sarà il condominio a pagare le imposte sui lavori compiuti dalla ditta che li ha svolti in appalto o dalle persone alle quali è stata chiesta una prestazione di lavoro. Il condominio quale sostituto di imposta opera all’atto del pagamento una ritenuta del 10% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dal percipiente, con obbligo di rivalsa, sui corrispettivi dovuti per prestazioni relative a contratti di appalto di opere o servizi, anche se rese a terzi o nell’interesse di terzi, effettuate nell’esercizio di impresa.
ASSEGNI AL CONIUGE SEPARATO
Nella dichiarazione dei redditi si deve indicare il codice fiscale del coniuge che riceve gli assegni.
SPESE MEDICHE RIMBORSATE
Ai fini dei controlli sugli oneri detraibili per le spese mediche sostenute gli enti e le casse aventi esclusivamente fine assistenziale devono comunicare in via telematica all’anagrafe tributaria gli elenchi dei soggetti ai quali sono state rimborsate spese sanitarie per effetto dei contributi versati.
SPESE MEDICHE DA DETRARRE
Questa norma prevede che per ottenere le detrazioni di spese mediche deve esserci uno scontrino o una fattura fiscale e deve essere chiaramente indicato il codice fiscale di chi spende e poi usufruisce della detrazione
INDICAZIONE DEI DATI RELATIVI ALL’ICI NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
Questa norma serve a incrociare nello stesso documento i dati fiscali relativi agli immobili, in modo da ridurre l’ampia area della possibile evasione dell’Ici o dell’Irpef.
INVERSIONE CONTABILE
La norma prevede l’applicazione del cosiddetto «reverse charge» o inversione contabile. In particolare si dispone che, in deroga alle regole ordinarie, al pagamento dell’imposta sia tenuto il cessionario, se è un soggetto passivo di imposta nel territorio italiano. Inoltre la fattura emessa del cedente senza addebito d’imposta deve essere integrata dal cessionario con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta nell’apposito registro. Questa disposizione si applica oltre che all’oro da investimento, alle cessioni di immobili imponibili per opzione e alle prestazioni di servizi, compresa la prestazione di manodopera, rese nel settore edile da soggetti subappaltatori, anche alle operazioni alle cessioni di personal computer e dei loro componenti e accessori, e alle cessioni di apparecchiature terminali per il servizio pubblico radiomobile terrestre. A questa misura non è collegata alcune previsione di gettito, anche se la sua applicazione potrà avere effetti concreti in questo senso.
OBBLIGO DI RICHIESTA REGISTRAZIONE PER AGENTI IMMOBILIARI
Gli agenti immobiliari devono registrare le scritture private tra i loro clienti quando queste contengano operazioni di affari. Gli agenti, inoltre, diventano solidamente responsabili per il pagamento dell’imposta in questione.
STUDI DI SETTORE, REVISIONE CADENZA TRIENNALE
La norma permette di effettuare la revisione degli studi di settore, di norma, con cadenza triennale (invece dei quattro attualmente previsti), in modo tale da potere adeguare lo studio di settore alla mutata realtà del settore interessato, in tempi coerenti con lo sviluppo del settore stesso.
STUDI DI SETTORE, NUOVA ANALISI DELLA COERENZA, GENERALIZZATA E APPLICABILE A TUTTI GLI STUDI
La disposizione prevede che nella metodologia di elaborazione degli studi di settore vengano inseriti specifici indicatori di coerenza che concorrono alla stima dei ricavi potenziali. Gli indicatori di coerenza sono dati che oggi servono solo come punto di riferimento per gli eventuali accertamenti. La norma ne prevede l’utilizzo, invece, anche per determinare il reddito imponibile di riferimento per i diversi settori.
STUDI DI SETTORE. NUOVA ANALISI DELLA COERENZA, SPECIFICA PER OGNI SINGOLO STUDIO DI SETTORE
Viene inoltre prevista una nuova analisi della coerenza specifica per singolo studio di settore.
STUDI DI SETTORE, AUMENTO DEL LIMITE DEI RICAVI E COMPENSI PER L’APPLICABILITÀ DELLO STUDIO
La norma rivede il limite massimo di applicabilità degli studi di settore. In particolare, viene prevista l’elevazione del limite di applicabilità degli studi di settore (attualmente fissato a 5.164.569 euro) portandolo a 7,5 milioni di euro. Resta ferma la facoltà del ministro dell’Economia e delle finanze di differenziare, per ciascun studio di settore, lo stesso limite in funzione delle caratteristiche del settore, della numerosità dei contribuenti interessati o di altre caratteristiche specifiche. L’elevazione del limite è, tra l’altro, in linea con l’aggiornamento dei valori monetari relativi al periodo 1996-2005.
STUDI DI SETTORE, ABOLIZIONE DI ALCUNE CAUSE DI ESCLUSIONE DI INIZIO E CESSAZIONE DI ATTIVITÀ
Viene previsto che non siano esclusi dall’applicabilità degli studi di settore gli operatori che chiudano e riaprano la stressa attività nel volgere di sei mesi o coloro che avviino un’attività acquisendo un’impresa già esistente.
STUDI DI SETTORE, ACCERTAMENTI DA STUDIO DI SETTORE: NORMA INTERPRETATIVA
Viene introdotta una disposizione normativa in base alla quale gli studi di settore assumono maggior rilevanza ai fini degli accertamenti.
STUDI DI SETTORE. SANZIONE PER DATI NON VERITIERI
La norma mira a contrastare l’inesatta indicazione dei dati strutturali richiesti nell’allegato agli studi di settore, accentuando le sanzioni.
DETRAZIONE DEL CANONE DI LOCAZIONE CORRISPOSTO PER L’ALLOGGIO DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI FUORI SEDE
La norma prevede, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, la detraibilità al 19% del canone di locazione pagato per l’alloggio degli studenti universitari fuori sede, per un importo massimo di 500 euro. La legislazione vigente non prevede alcuna detraibilità per tali spese. È una norma che da un lato sostiene le famiglie dei giovani universitari, ma dall’altro crea un conflitto di interesse tra proprietario dell’appartamento e affittuario.
14 ottobre 2006
Messaggi
1. > Le 55 misure del piano Visco contro l’evasione fiscale, 15 ottobre 2006, 14:53
La rabbia dei "piccoli" del Nord Est: "L’azionista di riferimento
del governo è il sindacato".
Sabato a Vicenza con Fi e Berlusconi
E a Treviso l’industriale va in piazza
"Questa manovra è lotta di classe"
Confindustria veneta divisa. Calearo: "Noi non manifestiamo"
di ALESSANDRA CARINI
TREVISO - Dice il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, che la rivoluzione non si fa con la pancia piena. E il Nordest della ripresa industriale, dei commercianti di auto che guadagnano meno dei maestri, certo non ce l’ha vuota. Figuriamoci poi se il Palazzo d’Inverno dovesse essere Piazza dei Signori a Treviso, meta preferita dello shopping del sabato, circondata dai caffè dove la gente chiacchiera e beve spritz fin dalla mattina. Ma Treviso è anche la città delle partite Iva, della rivolta contro il fisco e la burocrazia, che segnò, a inizio anni novanta, alla scomparsa dei partiti, l’inizio della questione nordest e l’emergere della Lega. E i 3000 artigiani, commercianti agenti di commercio e industriali che si danno appuntamento sotto uno sventolio di bandiere blu targate Confartigianato, hanno voglia di gridare la loro rabbia. Sono l’avanguardia della protesta del Nordest e delle piccole imprese. Il primo battaglione che si muove contro il fisco, contro la finanziaria. E’ l’avamposto che precede l’adunata di sabato prossimo, convocata sotto le bandiere di Forza Italia da Galan in quella Vicenza che è ormai un vessillo della questione del Nord e fonte dei guai per Confindustria. E Berlusconi promette di esserci un’altra volta.
I bersagli, negli ordinati cartelli stampati, tutti, rigorosamente in rima, sono Prodi e Padoa-Schioppa: "Artigiani coraggio, Prodi è di passaggio", "Prodi , Schioppa, Rutelli, ci avete preso per i fondelli".
La scenografia è fatta apposta per cercare di non scaldare gli animi e tentare di imporre moderazione. Lo striscione dietro il palco sembra, a confronto con la piazza, uno slogan per educande: "Voglio vivere in un Paese moderno che crede nel valore della ricchezza".
Ma la rabbia esce a fiotti dai discorsi dei rappresentati delle piccole e medie imprese. Non sono solo le tasse agli autonomi, l’aumento degli oneri previdenziali, gli studi di settore che minacciano di far pagare le tasse, le imposte sul gasolio, il cuneo escluso per le imprese che hanno un solo dipendente, il provvedimento sul Tfr. E’ come dice il presidente dell’Ascom, Renato Salvatori, tra un boato di approvazione e applausi, una manovra pensata "per suscitare invidia di classe e preparare alla lotta di classe" che, in una provincia dove le imprese, in gran parte familiari, sono una ogni otto abitanti rischia di essere poco meno di una guerra civile. E’ quel governo "che ha come azionista di riferimento i sindacati: Bertinotti alla Camera, Marini al Senato, Damiano al lavoro", e che esordisce con una mazzata sulle piccole imprese, annuncio dell’entrata al potere della Cgil e del suo accordo con quei grandi gruppi accusati di avere saputo negoziare con il potere i loro vantaggi. "Mentre noi ci giochiamo la sopravvivenza c’è chi ha avuto misure per la mobilità lunga".
Andrea Tomat, presidente degli industriali trevigiani, unico ad avere aderito ad una manifestazione che ha diviso i vertici della Confindustria del Veneto tra silenzi imbarazzati e bocciature sonore ("in piazza non ci vado o si suda o ci si ammala. E poi gli industriali non scendono in piazza" dice Massimo Calearo, presidente dei vicentini), tenta di riportare gli slogan all’interno del seminato del confronto: "Intendiamo parlare alla politica senza distinzione tra governo e opposizione, perché la politica deve tornare a mettere l’impresa al centro delle decisioni".
Quindi non tasse, ma tagli: all’Alitalia, alla pubblica amministrazione, ai pensionati cinquantenni, agli sprechi che uccidono l’impresa. Non sono slogan da rivoluzione. Anche se il prosindaco Giancarlo Gentilini annuncia che da Treviso parte la rivolta "contro il governo bolscevico che vuole mettere anello al naso e morso alla piccola impresa".
E’ fuori tempo: perché a mezzogiorno in punto la folla defluisce ordinata, mentre uno speaker ringrazia tutti di avere rinunciato allo shopping del sabato e saluta augurando "un buon fine settimana". E’ un arrivederci a Vicenza.
(15 ottobre 2006) www.repubblica.it
1. > Le 55 misure del piano Visco contro l’evasione fiscale, 15 ottobre 2006, 16:21
Innocenti evasioni in un clima di complicità
di ILVO DIAMANTI
L’annuncio del ministro Visco, che dichiara il proposito di "sradicare l’evasione fiscale nei prossimi cinque anni", è certamente sincero, oltre che da noi condiviso. Il ministro, d’altronde, impersona questa volontà come pochi altri. In modo quasi fisiognomico. Il centrosinistra, inoltre, ne ha fatto un obiettivo di bandiera. Tuttavia, al di là delle intenzioni, ci sembra lecito dubitare. Tante volte la lotta all’evasione fiscale è stata annunciata come una priorità di governo.
E altrettante è stata lasciata cadere. D’altra parte, è certamente difficile contrastare un fenomeno così esteso. Che non si limita a quelle zone, soprattutto (ma non solo) del Sud, controllate dalla criminalità organizzata, dove l’evasione fiscale e il lavoro nero costituiscono "patologie ambientali". Ma è diffuso, radicato un po’ dovunque. Nel Nord della piccola impresa, per esempio, dove è stato usato, da sempre, come un "fattore" di flessibilità, oltre che di risparmio. Tuttavia, il problema maggiore è che la "pratica" si confonde con la "cultura". Presso ampi settori della società italiana, infatti, l’evasione costituisce una sorta di "abitudine" consolidata; un tratto del "carattere" nazionale.
L’Italia: un Paese di "innocenti" evasori. Dove non evade e non elude, soprattutto, anzitutto, chi non lo può fare. Quelli che non hanno possibilità di "fatturare" in nero almeno una parte degli introiti. Quelli che non possono "scaricare" le spese, reali o fittizie. In altri termini: i lavoratori dipendenti, il cui prelievo fiscale avviene alla fonte. Così succede che i liberi professionisti, i lavoratori autonomi, gli imprenditori - come dimostrano, da ultime, le statistiche relative alle denunce dei redditi 2005, pubblicate in questi giorni - continuino, in molti casi, a denunciare redditi inferiori agli operai, agli impiegati, ai pensionati. (E, per questo, vederli manifestare ieri a Treviso ci è sembrato un po’ troppo).
Tuttavia, le occasioni per sottrarsi e sottrarre al fisco sono troppe e troppo frequenti, anche per i lavoratori dipendenti, per non finirvi impigliati. La prestazione dell’elettricista o dell’idraulico, la visita dal dentista, la messa in piega dalla parrucchiera, il lavoro di restauro affidato all’artigiano in pensione. La collaboratrice domestica, la badante. Figure retribuite, spesso (non osiamo dire "perlopiù"), in "nero". Mentre, parallelamente, molti lavoratori dipendenti e molti pensionati arrotondano la retribuzione, con altre attività. Condotte perlopiù in modo informale. Senza ricevute, senza contratti.
Certo, non possiamo porre sullo stesso piano chi è pagato e chi paga in nero una prestazione, sotto il ricatto dello "sconto". Né chi elude ed evade gran parte del reddito proveniente dalla sua remunerativa attività professionale con l’operaio o il pensionato, che integra il suo reddito limitato con qualche lavoretto.
Tuttavia, questa tela fitta di piccole e grandi evasioni produce un generale clima di complicità, condivisione. Rassegnazione. Con l’esito che l’evasione tende a non essere percepita, dai più, come un reato; né gli evasori come malfattori, ma neppure come "devianti". Al più, dei furbi. Specialisti dell’arte di arrangiarsi, ritenuta, dagli stessi italiani, la principale "virtù" nazionale.
I sondaggi fanno emergere indizi significativi, al proposito. Seppure dissimulati nella nebbia della reticenza. Perché tanto più è diffuso e condiviso, un atto illegale (o, almeno, irregolare), tanto più, nei discorsi della gente, viene "eluso". Trattato con una certa omertà (usiamo questo termine non per caso).
Tuttavia, la quota di persone che considera "legittimi" o comunque "giustificabili" alcuni comportamenti "illeciti", dal punto di vista fiscale, appare comunque ampia. Infatti, il 36% degli italiani (intervistati da Demos per "la Repubblica", dicembre 2004: campione nazionale rappresentativo di 1600 casi) ritiene lecito, almeno in alcune occasioni, "pagare meno tasse del dovuto" (in altri termini: evadere o eludere il fisco); il 25% "pagare in nero" una prestazione, per risparmiare. E una quota eguale "lavorare in nero".
La stessa indagine, inoltre, dimostra come l’atteggiamento permissivo nei confronti dell’evasione fiscale e del lavoro nero alimenti la sfiducia nello Stato e l’insoddisfazione riguardo ai servizi pubblici. E viceversa. L’evasione, quindi, sottolinea la distanza fra i cittadini, il pubblico e lo Stato. Ma anche l’ambiguità che ne caratterizza il rapporto. Visto che gli italiani sono insoddisfatti dei servizi pubblici, ma, al contempo, ne temono la privatizzazione. E vorrebbero che tornassero pubblici anche quelli privatizzati, come le autostrade (Demos-Centro Studi Confindustria, febbraio 2006).
Ciò suggerisce che all’origine dell’insofferenza nei confronti delle tasse ci sia la svalutazione del nostro welfare. Non solo perché produce risposte poco efficaci. Ma perché è considerato un diritto acquisito, piuttosto che una conquista di civiltà, da coltivare e mantenere. Un "bene comune"; quindi di tutti e di nessuno. Regolato da logiche assistenziali e particolaristiche, quanto condivise. Tanto che il 50% degli italiani (Demos, dicembre 2004) ritiene lecito ricorrere a raccomandazioni e ad amicizie, per poter ottenere, in fretta, una visita medica oppure un ricovero.
L’incertezza economica degli ultimi anni, peraltro, ha generato delusione nei confronti del privato, facendo crescere, in parallelo, la domanda, ma non la soddisfazione nei confronti del pubblico. Che resta molto bassa. Infelicità privata e insoddisfazione pubblica, così, si inseguono e si sommano, nel nostro Paese. Per cui le tasse continuano ad essere percepite non come il "prezzo della cittadinanza", necessario a garantire servizi e tutela ai cittadini. Ma, perlopiù, un balzello. Un vincolo, da subire, perché e quando tocca; a cui sottrarsi, quand’è possibile. D’altronde, lo stesso Berlusconi, da presidente del consiglio, aveva giustificato questa ideologia, che considera, nel caso italiano, l’evasione spesso una necessità e il lavoro informale un’opportunità.
Da ciò il paradosso del nostro sistema fiscale. La cui pressione, va detto, non è inferiore alla media europea. Al contrario, è di poco superiore. Ciò significa che gli italiani pagano le tasse. Non tutti nella giusta misura. Ma, nell’insieme, le pagano. In misura massiccia. Negli ultimi quindici anni hanno affrontato e sopportato finanziarie pesantissime. Nel 1992, nel 1993, nel 1996, nel 1997: hanno pagato decine e decine di migliaia di miliardi di vecchie lire. Senza inscenare rivolte. Solo qualche mugugno e poche proteste. Eppure vengono definiti e in parte si sentono: evasori. E dunque: evasori e tartassati al tempo stesso. Senza contraddizione e senza vergogna. Perché il sistema fiscale è fondato sulla reciproca sfiducia, fra i cittadini e lo Stato. Per cui lo Stato, il governo di turno, tiene alta la soglia della tassazione, e ricorre al prelievo fisso, alla tassazione indiretta, quando può, perché diffida dei cittadini. Sospetta che, per quanto è nelle loro possibilità, sfrutteranno ogni piega lecita e illecita, per limitare il "danno". Li ritiene "peccatori a prescindere". E per questo li invita, regolarmente, a chiedere il perdono, o meglio, il "condono", pagando una penale.
D’altro canto, i cittadini - quelli che possono, se possono - coerentemente si difendono dallo "Stato delle Tasse": eludendo, evadendo, sfruttando le opportunità formali e non, offerte dall’ambiente e dalle norme vigenti. Fino ad ammettere colpe talora non commesse. Pagando il periodico "condono di Natale". Così, per precauzione. Non a caso, l’Italia è diventata il paese con la più alta densità per chilometro quadrato di commercialisti, consulenti finanziari, fiscali e del lavoro.
Tutto ciò ci fa dubitare. Che davvero il ministro Visco riesca nel suo proposito (che noi condividiamo). Fin quando, almeno, l’evasione apparirà ai più un’azione innocente, un vizio minore, una virtù cinica. Fino a quando "combatterla" risulterà non tanto un’opera di giustizia, ma da giustiziere.
(15 ottobre 2006) www.repubblica.it
2. > Le 55 misure del piano Visco contro l’evasione fiscale, 17 ottobre 2006, 12:42
"Per sradicare buona parte dell’evasione basterebbe rendere utile e conveniente per i privati cittadini farsi fare la fattura !!! Consentendo a tutti di scaricare tutto i signori commercianti, artigiani e professionisti sarebbero obbligati dal cliente a rilasciare fattura, pagando quindi IVA e imposte sul reddito !! E’ evidente che con questo sistema si verrebbero a tassare solo i soldi non spesi, riducendo notevolmente la tassazione diretta, ma incrementando fortemente quella indiretta, che andrebbe ricalibrata aumentandola sensibilmente sui beni di lusso e riducendola sui beni primari e sui servizi essenziali !!"
MaxVinella