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Le donne italiane, la Destra, la Chiesa, la Sinistra

Publie le venerdì 9 marzo 2007 par Open-Publishing
2 commenti

L’8 marzo, festa della donna, il presidente della Repubblica Napolitano ha detto:

“Intollerabile la violenza, occorre denunciarla!”

“Troppo poche le donne nei posti chiave. Anche in Parlamento sono solo pattuglie”

“Troppo poche le donne italiane che riescono a raggiungere i vertici della pubblica
amministrazione e nella politica”

“Le donne italiane sono troppo poco occupate e quando lo sono fanno assai piu’ fatica degli uomini ad avanzare in tutte le sfere di attivita’, dalle imprese private, alla pubblica amministrazione, alla politica”

“La barriera che blocca l’accesso delle donne agli alti gradi e’ in Italia particolarmente robusta”

“Continua la discriminazione sul lavoro riguardo agli stipendi, al trattamento e alla carriera”

“Continua l’intollerabile violenza sulle donne, sessuale, fisica e psicologica, che spesso ha come autori partner e persone conosciute dalle vittime”

“Per combattere questa piaga sociale, bisogna partire presto fin dai primi gradi del sistema di istruzione, con un impegno collettivo e fortissimo di educazione al rispetto alla donna, alla cultura della non violenza, a principio di parita’”

Inutile dire che se questo impegno e’ sempre mancato, e’ prima di tutto colpa di una Chiesa feroce e misogina che la donna la espunge dal suo seno, rifiutandole da sempre il riconoscimento della piena dignita’.

Dice ancora Napolitano:

“Se non si crea innanzitutto tra i ragazzi, tra i giovani, nelle scuole e nel Paese, un nuovo costume civile, la battaglia della sicurezza e dignita’ delle donne non puo’ essere vinta”.

Ma perche’ dovremmo riconoscere chi non ci riconoscere?

Per la condizione femminile, l’Italia e’ al 52° posto nel mondo.

Che la Chiesa cattolica sia nemica delle donne e’ fuor di dubbio. La sua ginofobia e’ conclamata.

Che la Destra non desideri affatto l’emancipazione femminile, la parita’ e il riconoscimento dei diritti appare da qualsiasi atto, primariamente dall’oggettivazione sessuale che Mediaset ha sempre fatto del corpo femminile (persino l’8 marzo i suoi tg non hanno saputo presentare che donne cretine e scollacciate). Cinque anni di Governo Berlusconi non hanno prodotto una sola legge per la donna e per la famiglia, mentre regrediva lo stato sociale, si tagliavano i finanziamenti alle scuole, ai disabili e agli insegnanti di sostegno e le scuole regredivano paurosamente in un calo progressivo di finanziamenti, aumentando invece in esse l’interferenza vaticana con fondi pubblici che si riversavano dalle scuole pubbliche a quelle private.

Il problema grave e’ che anche la sinistra non si e’ mai impegnata seriamente su questo versante e nei suoi primi passi storici, a parte la battaglia per il voto alle donne, e’ stata strettamente conservatrice e reazionaria e le nomenclature del PCI sono state i primi ostacoli che le donne emancipate si sono trovate di fronte, con una grettezza maschile non diversa da quella fascista-clerical-borghese.

In Italia, le donne studiano di piu’, con meno difficoltà, e a volte con risultati migliori dei loro coetanei, tanto da costituire oggi una fetta preponderante, ancora non pienamente valorizzata, del nostro capitale intellettuale.

Oggi esse rappresentano il 52% della popolazione nella Comunita’ europea. La loro vita si e’ allungata e supera spesso gli 80 anni, mediamente 6 anni di piu’ della media maschile.

Per quanto siano la parte numericamente maggiore dell’elettorato, le piu’ intelligente e resistenti, le donne italiane in politica sono il numero piu’ basso della Comunita’ europea.

Nel duello televisivo Prodi-Berlusconi, ognuno fece promesse bugiarde, entrambi promisero il 50% dei posti di Governo alle donne, Berlusconi disse addirittura che avrebbe scelto un vicepremier donna. La realta’ si e’ rimangiata le promesse. Le donne continuano ad essere una minoranza nei posti che contano. Ogni paese europeo ha percentuali piu’ alte di cariche femminili (la Spagna di Zapatero ha un governo fatto al 50% di donne, l’Italia meno dell’11%), mentre da noi cresce persino l’astensionismo elettorale femminile. Con la riforma elettorale le scelte dei candidati gestite dalle segreterie dei vari partiti sono state imbarazzanti con nomine che coinvolgevano la moglie o l’amante.

Mentre i paesi africani eleggono presidenti donna, da noi il dominio delle segreterie di partito e delle alte gerarchie del clero continua a essere dominato dal piu’ bieco maschilismo.

Se essi non ci riconoscono, c’e’ una sola cosa da fare: disconoscerli!

..

http://www.masadaweb.org

"Il sesso sbagliato"

Messaggi

  • Cara Viviana ho visto oggi che hai inserito ben 4 articoli, post 8 marzo.

    Tu puoi scrivere quanto vuoi e dove vuoi, in quanto donna dovresti anche essere un’attenta osservatrice di quello che accade alle altre donne, magari italiane, magari quelle che sono state vicine a te in questo sito.
    Prova a cliccare su qualunque mio articolo... sono stati tutti moderati, compresi i commenti. Io non ho neanche più la memoria di quanto scritto ed andai ad Atene, a mie spese s’intende, come Collettivo Bellociao Italia.
    Cosa te ne pare di questa violenza?
    Sai che all’indomani della solidarietà resa a Turigliatto,sono scomparsi totalmente anche gli articoli o i commenti ?Cosa te ne pare di questa censura?
    E quale coerernza ti porta a scrivere ancora in questo luogo?
    Io non so se riuscirò a passare mai con questo commento, se tu sei al pc e mi leggi puoi scrivermi su doriana50@yahoo.it. Io non ho i tuoi riferimenti. Questo è quanto.Grazie per l’attenzione se mai sei riuscita a leggermi.
    Doriana Goracci

  • In gran parte però è colpa delle donne stesse. Alle votazioni si astengono con una percentuale tripla rispetto agli uomini, quando votano non votano donne perchè si lamentano se ci sono poche donne in parlamento?A Napoli si fece l’esperimento di una liste di sole donne ma prese così pochi voti da essere praticamente un fallimento ed infatti riuscirono solo le mogli di.., le compagne di.. e le amanti di... cioè coloro che i voti già li avevano. L’Italia in realtà è tutta un’anomalia( grazie Chiesa). Ci sono meno asili nido che in tutta Europa, la percentuale di disoccupazione femminile è una delle più alte del mondo industrializzato(mi pare che in Grecia e Portogallo sia leggermente più alta), gli stipendi delle donne hanno la maggiore differenza, in negativo ovviamente, rispetto a quelli degli uomini,la percentuale di dirigenti sia nell’industria privata che nella pubblica amministrazione è la più bassa, la mortalità per parto è una delle più alte d’Europa (a parte alcuni paesi dell’est) e così via. DONNE SVEGLIATEVI!!!!!!!!!!!!!!!!!!