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Le giovani rampanti del PD

Publie le giovedì 20 marzo 2008 par Open-Publishing



ALESSIA MOSCA
(Respondabile lavoro del Partito Democratico)

Sono nata a Monza nel 1975. Laureata in filosofia all’Università Cattolica di Milano nel 1999, negli anni successivi ho conseguito il Master Ispi in Diplomacy, il Diploma in International Relations alla Johns Hopkins University e il Dottorato di ricerca in Scienza della politica all’Università di Firenze. Dal 2004 sono ricercatrice all’Arel, Agenzia di ricerca e legislazione fondata da Nino Andreatta. Attualmente faccio parte della segreteria tecnica del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Ho lavorato al Parlamento europeo e nell’Ufficio relazioni istituzionali e internazionali di Alenia Aeronautica. Ho insegnato, come docente a contratto, all’Università Cattolica di Milano.
Ho curato il volume Europa senza prospettive? Come superare la crisi con il bilancio Ue 2007-2013 (Il Mulino, 2006) e pubblicato diversi articoli sulle politiche dell’Unione europea. Sono membro dell’Aspen Junior Fellows (1), della Sisp (Società Italiana di Scienza Politica) e di Eusa (European Union Studies Association).
Sono stata vice presidente dello Yepp (Youth of the European People’s Party) e membro della Direzione nazionale della Margherita. Dal novembre 2007
faccio parte dell’Esecutivo nazionale del Partito democratico, come responsabile Lavoro.

dal blog di Alessia Mosca

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note:
(1) Per saperne di più su Aspen Institute:
- Aspen Institute: Il cuore di tenebra del potere in Italia
- Aspen Junior Fellows
- Lucio Stanca, Presidente Aspen Junior Fellows (ex ministro nel 2° e 3° governo Berlusconi)
- Aspen all’italiana


Oggi 19 marzo la giovane candidata del PD ha sentito il dovere di dedicare a Marco Biagi un ammirato ricordo sul suo blog...

Marco Biagi, un riformista che volava alto

Oggi ricorre il sesto anniversario dalla morte di Marco Biagi, uno studioso che ha lasciato un segno indelebile nella storia del paese perchè ha compreso prima di tanti altri l’evoluzione che stava investendo il mondo del lavoro e ha offerto una ricetta per guardare al futuro senza paura. Le sue analisi testimoniano di uno spirito libero da ideologie e orientato esclusivamente al bene comune, come ogni vero riformista dovrebbe essere. In questa occasione mi piace ricordarlo anche per la sua straordinaria umanità. E’ stato il mio primo maestro di Diritto del lavoro alla Johns Hopkins University: è stato lui a trasmettermi la passione per la materia, con gli insegnamenti improntati al rigore della ricerca e all’indipendenza del giudizio.

dal blog di Alessia Mosca


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MARIANNA MADIA

Fiore all’occhiello della “nuova stagione” veltroniana, ex fidanzata del figlio del presidente Napolitano, nonché "pupilla" di Minoli e Letta


Marianna Madia e Walter Veltroni


EQUILIBRIO PRECARIO

da
r-esistenza-settimanale.blogspot.com - 25 feb 2008

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - La lotta alla precarietà è il primo obiettivo per Walter Veltroni, che l’ha definita “la questione più devastante per il nostro Paese”. Parlando al convegno “Una sinistra per il governo del Paese”, Veltroni ha ribadito le proposte di un salario minimo per i precari e di premi fiscali a chi li assume.

Marianna Madia. Economista (?) Candidata PD
http://www.imtlucca.it/whos_at_imt/personal_page.php?n=Maria+Anna+Madia&p=348
da "conference paper" del luglio 2007 deregolamentazione del mercato del lavoro.

“I risultati della flessibilità interna (.il lavoro part-time può essere usato per migliorare le preferenze di ore lavorate e per aumentare la fedeltà.) indicano che ad una maggiore percentuale di lavoratori part-time è associata una migliore capacità di innovazione. Questo effetto è più forte per le imprese che operano nei settori high-tech.

Dall’altro lato, la flessibilità esterna (utile per l’adattamento quantitativo del lavoro ai requisiti dell’impresa mediante il facile ricorso al o a contratti temporanei...) per le imprese nei settori high-tech, un maggiore turnover influenza negativamente sia la probabilità di introdurre innovazione di prodotto o di processo sia la percentuale di nuovi prodotti nelle vendite totali. (.) contratti di lavoro come il lavoro interinale o i contratti temporanei influenzano positivamente il grado di innovazione dell’impresa, anche se solo per le imprese in settori low-tech.

Per le imprese in settori high-tech, un grado maggiore di flessibilità esterna influenza negativamente la capacità dell’impresa di innovare. In ogni caso, questi risultati suggeriscono che c’è un ottimo di flessibilità, dietro il quale la flessibilità del lavoro dell’impresa può negativamente influenzare la capacità di un’impresa di innovare e, quindi, di sopravvivere e svilupparsi.”

… Poi c’è sempre quel genio di Ichino, eh!


R.