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Le proposte dei movimenti

Publie le domenica 9 ottobre 2005 par Open-Publishing

Se si vuole votare (alle primarie o dopo) o anche solo valutare, occorrerebbe comparare almeno i punti programmatici, mi parrebbe il minimo.
Abbiamo cercato di capire i programmi di Prodi (che riassume la volonta’ dell’Unione), Bertinotti e Scalfarotto. Manca il programma dei Verdi, di Diliberto e di Rutelli (lascerei perdere Mastella e Boselli, almeno ai fini delle primarie. Mastella, per quel che dice, potrebbe passare a Berlusconi e non cambierebbe niente, non e’ un facitore di programmi, ma solo un maneggione di territorio).
Se un giornale volesse fare un buon lavoro, dovrebbe elencare i punti di maggiore interesse e vedere come ogni candidato risponde su quelli, visto che un confronto televisivo non c’e’, altrimenti vagoliamo nel buio.
In altri paesi si hanno in tv i candidati, i vari giornalisti fanno delle domande, ognuno da’ la sua risposta, il pubblico sceglie. Qua non si riesce ad avere nemmeno un confronto Prodi-Berlusconi. E’ pazzesco. Si avanza per frammenti. Nessuno ha una sintesi di niente. Non si sa come la pensino i vari partiti su nessun argomento. E la cosa non e’ civile. Siamo il paese del gossip, non dell’informazione, un paese che e’ ridicolizzato prima di ogni cosa dal modo confusionario e superficiale con cui viene condotta la stampa.

In quanto alla Cdl, e’ perfettamente inutile vedere cosa pensano Fini, o Follini ecc., tanto sara’ Berlusconi a decidere cosa devono credere e votare. Gli unici con le palle dovrebbero essere quelli della Lega, che poi con l’esca della devolution voteranno lo stesso tutto quello che viene messo loro davanti a interesse del premier.

E dunque cosa vuole Berlusconi? Qui dovrebbe essere un berlusconiano a farci la sintesi del programma. Io no.

Invece posso dire cosa vogliono i movimenti.

Ricevo oggi da peacelink un manifesto che chiede all’Unione di prendere impegni concreti su dieci punti (dal sito: www.cambiaresipuo.it )
La rete che promuove questo manifesto e’ vasta e trasversale.

"Dieci idee per un Paese diverso.
Siamo cittadini e cittadine, organizzazioni e reti sociali, movimenti. Non vogliamo rassegnarci alla fase difficile che il nostro Paese e il mondo stanno attraversando. Sentiamo il diritto e il dovere di fare la nostra parte, mentre si avvicinano le elezioni politiche.
L’Italia ha bisogno di un reale e profondo cambiamento. Bisogna battere la destra e fermare la devastazione economica, sociale, culturale e morale che essa produce. Ma alla destra va opposto un disegno realmente alternativo nei valori, nelle pratiche e nelle scelte di governo.

Il nostro Paese ha bisogno di un progetto non subalterno ai poteri e agli interessi forti, alle logiche di guerra, di sfruttamento e di ingiustizia che in questi anni
hanno prevalso nel pianeta.
Ha bisogno di un disegno sociale ed economico radicalmente diverso, sottratto alle logiche del liberismo e del profitto, capace di produrre risorse e di distribuirle in modo equo, di imporre una dimensione sociale ed etica al consumo e alla produzione. Un disegno sganciato da obiettivi meramente produttivistici e di crescita quantitativa, mirato alla creazione di valore aggiunto ecologico e sociale, di industria di qualità, pulita e di pace.

È necessario ripensare profondamente sedi e forme della politica, rimettere al centro la partecipazione popolare, rinnovare ed estendere la democrazia, ripartire da contenuti chiari ancorati solidamente ai
diritti universali.

Ci riconosciamo nel movimento globale ’per un altro mondo possibile’ che in questi ultimi anni, in Italia e in tutto il mondo, ha suscitato grandi e importanti
energie di cittadinanza sui grandi temi del cambiamento.
Condividiamo il disegno di una Europa democratica e antirazzista, che nasca dal basso, fondata sul rifiuto della guerra e sui diritti sociali e politici per tutti e tutte.
Crediamo in un welfare che allarghi e rinnovi la dimensione del pubblico, fondato sull’universalità dei diritti e sulla loro esigibilità, come prevede l’art. 3 della nostra Costituzione.

Dalla movimentazione sociale democratica emergono obiettivi concreti e praticabili, che indicano con chiarezza i primi essenziali passi da fare per costruire
un’Italia diversa.

Su questi obiettivi vogliamo aprire una grande vertenza democratica, perché siano assunti dalle forze che si candidano a battere il governo Berlusconi ed a
sostituirlo nella guida del Paese.

Vogliamo incidere nelle scelte guardando ai contenuti e senza cedere alla logica degli schieramenti, dando efficacia e continuità ad uno spazio di autonoma
iniziativa dei movimenti sociali che viva prima, durante e dopo la scadenza elettorale, capace di interagire con
essa ma anche di guardare oltre.

L’impegno dei movimenti sociali per conseguire questi obiettivi sarà quello di far vivere questa vertenzialità diffusa anche dopo le elezioni.
(firma per questo appello)

PRIMI FIRMATARI
Fabio Alberti, presidente Un Ponte per...
Stefano Anastasia, Centro Riforma dello Stato
Giuseppe Beccia, coordinatore Uds
Grazia Bellini, coordinatrice Tavola della Pace
Sergio Bellucci, Associazione Demote
Paolo Beni, presidente nazionale Arci
Gianfranco Benzi, Cgil nazionale
Marco Berlinguer, Transform Italia
Marco Bersani, Attac
Ugo Biggeri, presidente Fondazione culturale rsponsabilità etica
Albino Bizzotto, Beati i costruttori di pace
Raffaella Bolini, presidenza nazionale Arci
Daniele Borghi, presidente ICS
Rita Borsellino, presidente onoraria di Libera
Luciana Castellina, giornalista
Raffaella Chiodo, campagna Sdebitarsi
Bruno Ciccaglione, SinCobas
Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele
Lisa Clark, Beati i costruttori di pace
Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom
Anubi Lussurgiu
Avossa, Action
Tonio Dall’Olio, Pax Christi
Monica Di Sisto, cooperativa Fair
Tommaso Fattori, Forum dei movimenti per l’acqua
Aldo Garzia, direttore Aprile
Alessandro Genovesi, Cgil nazionale
Daniele Giordano, coordinatore nazionale Udu
Heidi e Giuliano Giuliani
Patrizio Gonnella, presidente ass. Antigone
Cristina Gramolini, presidente Arci Lesbica
Maurizio Gubbiotti, coordinatore segreteria nazionale Legambiente
Davide Imola, segretario nazionale Nidil Cgil
Domenico Jervolino, docente universitario, direttore rivista Alternative
Gianfranco Landi, Un Ponte per...
Sergio Lo Giudice, presidente nazionale Arci Gay
Flavio Lotti, coordinatore Tavola della Pace
Vittorio Lovera, Comitato italiano Tobin tax europea
Guido Lutrario, Action
Piero Maestri, Tavolo Bastaguerra
Giulio Marcon, presidente Lunaria
Luigi Marini, magistrato
Alessandra Mecozzi, Fiom nazionale
Lidia Menapace, portavoce Convenzione Donne contro la guerra
Filippo Miraglia, resp. immigrazione Arci
Sandro Morelli, direttore rivista Quale Stato
Paolo Nerozzi, segretario nazionale Cgil
Giovanni Palombarini, magistrato
Enrico Panini, segretario generale Federazione
Lavoratori Conoscenza Cgil
Domenico Pantaleo, segretario generale Cgil Puglia
Pancho Pardi, docente universitario
Riccardo Petrella, Comitato internazionale per il Contratto mondiale dell’acqua
Ciro Pesacane, Forum Ambientalista
Carlo Podda, segretario generale Funzione Pubblica Cgil
Giampiero Rasimelli, portavoce Forum del Terzo Settore
Gianni Rinaldini, segretario generale Fiom
Franco Russo, Forum per la democrazia costituzionale europea
Paolo Sabatini, coordinatore nazionale SinCobas
Raffaele Salinari, presidente Terre des Hommes
Sergio Segio, rapporto sui Diritti Globali
Massimo Serafini, segreteria nazionale Legambiente
Sabina Siniscalchi, direttrice Fondazione culturale responsabilità etica
Vincenzo Siniscalchi, presidente Sult Alitalia
Pierluigi Sullo, direttore di Carta
Nicola Tranfaglia, docente universitario, presidenza associazione Aprile
Alberto Zoratti, Roba dell’Altro Mondo

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