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Le rose di Spoleto. Conclusa la Festa dei Comunisti
Publie le lunedì 30 luglio 2007 par Open-PublishingLE ROSE DI SPOLETO
Si è conclusa domenica 29 a Spoleto luglio la XVII Festa dei Comunisti, la prima a carattere nazionale. Un’assemblea dei compagni e delle compagne che hanno dato vita al Coordinamento per l’Unità dei Comunisti è stato l’ultimo appuntamento politico della festa, che in dodici giorni di iniziativa ha visto la partecipazione di migliaia di persone e gli interventi degli esponenti di un ampio spettro dei movimenti che attraversano il nostro Paese e non solo. Fra gli altri, sono intervenuti compagne e compagni del movimento No TAV (Nicoletta Dosio), del movimento contro la guerra (Walter Lorenzi e Giovanni Bruno), del movimento di lotta per la casa (Angelino Fascetti e Pina Vitale), del sindacalismo di base (Giusti dell’esecutivo nazionale Cobas, Lorenzoni e Magrini della CUB-RdB, Malavenda dello Slai, ecc.), oltre a compagni dei movimenti ambientalisti dell’Umbria e delle realtà del Meridione. A dimostrazione del coerente internazionalismo che anima i compagni che hanno organizzato la Festa, hanno portato il loro contributo il Coordinatore delle ONG palestinesi in Libano, Kassem Aina, e i giovani artisti del gruppo Jafra di Qalqilia, la prima città palestinese ad essere rinchiusa dal Muro dell’Apartheid, e poi compagni dall’Argentina e dall’Equador, mentre l’ambasciatore del Venezuela in Italia ha dovuto rinunciare all’ultimo momento, a causa di improvvisi impegni protocollari, a prendere parte alla Festa, inviando una lunga lettera al Coordinamento per l’Unità dei Comunisti, lettera ampiamente ripresa dalla stampa locale che, in generale, ha dedicato molta attenzione alla Festa.
Una serata particolare è stata quella che ha visto la presentazione dell’ultimo libro del filosofo Gianni Vattimo, che ha dibattuto a lungo con il giornalista Maurizio Azzara e con il folto pubblico accorso all’evento, anche questo ampiamente ripreso e commentato dalla stampa locale. Da ricordare anche la nutrita partecipazione alla proiezione dell’ultimo documentario di Fulvio Grimaldi, commentato dallo stesso autore, sull’ultima aggressione israeliana contro il Libano e sulle resistenze dei popoli del Medio Oriente.
Affollatissimo tutte le sere il ristorante popolare, che in dodici giorni ha sfornato migliaia e migliaia di ottimi pasti, garantendo la copertura dei costi dell’iniziativa, che - giova sottolinearlo - è stata completamente autogestita ed autofinanziata, senza un centesimo di contributi pubblici e istituzionali.
Ma il dato più importante è senza dubbio quello rappresentato dalla partecipazione di decine di compagni e compagne da tutta Italia, dal Veneto alla Calabria, che con il loro lavoro volontario hanno concretizzato quella che poteva apparire una missione impossibile: soltanto da Roma, almeno una decina di compagne e compagni hanno garantito la presenza per tutta la durata della Festa, e sono stati più di duecento quelli che hanno partecipato ai laboratori politici ed alle iniziative. Robusta anche la presenza di militanti da Napoli, Cosenza, Pisa e Padova, oltre - naturalmente - alle decine di compagne e compagni di Spoleto, Perugia, Terni e degli altri centri umbri, capitanati con pugno di ferro (si fa per dire) dal Consigliere comunale di Spoleto Aurelio Fabiani, organizzatore instancabile dalle misteriose risorse psicofisiche, che ha svolto una mole di lavoro semplicemente impressionante.
I documenti politici elaborati dai laboratori e approvati dall’assemblea plenaria verranno diffusi quanto prima, mentre sono stati già prodotti un appello alla mobilitazione contro lo scempio ambientale tentato dalle multinazionali dell’acqua minerale Rocchetta e Uliveto alla sorgente del Rio Fergia, un comunicato di solidarietà contro lo sgombero del centro Gramigna di Padova ed un appello alle organizzazioni sindacali di base affinché si giunga ad una mobilitazione unitaria contro lo scippo delle pensioni e la controriforma del welfare messi in campo dal governo Prodi, con la complicità attiva della cosiddetta sinistra radicale, Rifondazione Comunista in primis. Nella seconda metà di settembre, infine, si terrà la riunione nazionale del Coordinamento, che accelererà il processo di costruzione del Movimento organizzato, sulla base delle indicazioni fornite dai laboratori. In tempi brevi, l’uscita del giornale del Coordinamento, sia nella versione on line che in quella cartacea.
Un bilancio assolutamente positivo, dunque, che ha visto militanti giovani e meno giovani, provenienti da esperienze e storie diverse, lavorare gomito a gomito, discutere, con la volontà di arrivare alla definizione del nuovo soggetto politico alternativo e anticapitalista, fuori e contro il bipolarismo, rispondendo con un forte messaggio di unità alla frammentazione ed alla disgregazione che devastano la sinistra italiana, riaprendo la possibilità di sfuggire alla tenaglia che vorrebbe schiacciare ogni dialettica fra un riformismo subordinato e inconcludente (l’ipotetica "Cosa Rossa" di PRC, PdCI ed ex DS) e la riproposizione di gruppuscoli settari e virtuali, come il folkloristico partitino di Marco Ferrando. Dopo la pausa agostana, si vedrà se le rose piantate a Spoleto fioriranno in tutto il Paese.