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Le strade di Roma invase dalla protesta. Presidio a Montecitorio
Publie le sabato 15 novembre 2008 par Open-Publishing2 commenti
Le strade di Roma invase dalla protesta. Presidio a Montecitorio
di Michela Guida
L’onda anomala degli studenti non si arrende e prende sempre più corpo nella realtà universitaria italiana. La Cittadella della Sapienza questa mattina era gremita di ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia: gli atenei di Torino, Bari, Parma, Bologna, Pavia e ovviamente quello di Roma si sono dati appuntamento sotto lo sguardo compiaciuto di Minerva per manifestare contro la riforma Gelmini.
La partenza del grande corteo è avvenuta alle ore 10 circa, fra musica, striscioni, fischietti e tamburi, sotto un caldo sole invernale. L’itinerario è stato lungo e provante, tanti chilometri per arrivare al centro della città, alla sede del potere: Montecitorio. Gli studenti della Sapienza hanno sfilato per le strade della zona universitaria arrivando al primo grande punto di incontro, la stazione Termini. Qui c’erano i rappresentanti degli atenei di Napoli e Urbino e una parte del corteo dell’Università di Roma Tre; il serpentone è diventato sempre più esteso, molte le frasi urlate dai partecipanti contro la finanziaria, il governo e la riforma scolastica. Una manifestazione colorata, piena di palloncini, disegni, canzoni e giocolieri.
Si respirava un’atmosfera quasi surreale, che ha permesso di dimenticare le provocazioni e le violenze verificatesi nei giorni scorsi. Dopo aver percorso Via Cavour, dove si sono aggiunti anche gli studenti della facoltà di ingegneria, il corteo ha iniziato a raggiungere i punti caldi: da Via dei Fori Imperiali, infatti, quella che era l’inesistente presenza delle forze dell’ordine si è fatta via via più massiccia, a cominciare da Piazza Venezia fino a Piazza Colonna. Le gole degli studenti hanno continuato a strillare, imperterrite, slogan di vari tipi. Certo non si può dire che manchino di fantasia, date le frasi ironiche lette e ascoltate durante tutta la giornata: “Affittasi studente a progetto”, “Vendesi laureato”, “Naturalisti e Biologi in via di estinzione” e così via. Vicino Piazza Navona il corteo si è sdoppiato. Alcuni studenti si sono diretti a Montecitorio, mentre un altro gruppo ha r aggiunto il palco dei sindacati.
Operazione non molto facile data la presenza davvero consistente delle forze dell’ordine che hanno transennato la strada che unisce Piazza Colonna al Pantheon. Il mega-corteo si è così ramificato tra i vicoli del centro, A Montecitorio il presidio è durato un bel po’ per esprimere il “dissenso” nei confronti dei provvedimenti del governo. Quella di oggi è stata la prova che tanti ragazzi uniti riescono a lottare pacificamente per problemi che riguardano l’intera società, senza rappresentare un pericolo per i cittadini, come si tenta di far credere. Un movimento che rifugge da strumentalizzazione politiche e decide in modo autonomo le proprie scelte e le proprie iniziative.. Grandissimo segno di maturità e organizzazione. Una vera e propria onda anomala, appunto.
Messaggi
1. Le strade di Roma invase dalla protesta. Presidio a Montecitorio , 3 dicembre 2009, 06:47, di terra di pace
..in democrazia quando un popolo protesta così massicciamente se ne tiene conto, perchè un conto è dare un voto per una speranza poi tradita, un conto è affossare questa speranza ed andare in direzione opposta. Se c’è la protesta beh non se ne tiene conto : il voto lo gia avuto.... e così zitto e mosca e si tira la corda intaNTO SE TI RIBELLI CI SONO I MANGANELLI. E’ così che va avanti questa falsa democrazia..... Vedremo il 5 dicembre p.v. come funzionerà la protesta.
1. Le strade di Roma invase dalla protesta. Presidio a Montecitorio , 21 novembre 2010, 06:31, di almagemme
.... tutte le sue strategie sono intimidatorie, anche quando dice : vincerò... è chiaro che si tratti di una strategia commerciale.. io sono più che grande, sono immortale... fatevi picccoli, piccoli.. Lui è un grande venditore affamato insaziabile di potere , insensibile, disumano: Mi domando come si è costruito questa mentalità in un Paese che si dice cristiano e come la Chiesa cattolica non abbia saputo riconoscerlo e lo abbia sponsorizzato in cambio di....ecc.ecc.