Home > Le vere tensioni per il 9 giugno

Bush a Roma, controlli capillari
Comunicato Stampa
Tra le copiose dichiarazioni di oggi del prefetto Serra a proposito del corteo del 9 giugno non abbiamo incredibilmente trovato pressoché nulla a proposito della vera causa di possibili forti tensioni per quella giornata: la decisione di Trenitalia – ma in realtà del governo Prodi – di annullare gli accordi, validi da anni, sui prezzi scontati per gli spostamenti in occasione delle manifestazioni.
Serra ha pronunciato una sola frase al proposito: “Gli organizzatori non possono pretendere di far viaggiare tutti a dieci euro. Continuino le trattative con Trenitalia”.
In realtà proprio oggi pomeriggio i responsabili di Trenitalia ci hanno confermato che non c’è alcuna trattativa: l’unico sconto disponibile è quello del 20% valido per qualsiasi comitiva con almeno venti persone.
Con il governo Berlusconi e ancora fino alla grande manifestazione contro la precarietà del 4 novembre a Roma, i Cobas e il movimento hanno usufruito di sconti del 50% medi (esclusi gli Eurostar) per migliaia di manifestanti. Era un affare per Trenitalia che riempiva treni altrimenti semivuoti, come fanno le compagnie aeree low cost.
Se questi accordi oggi saltano, non è per motivi commerciali, ma perchè il governo Prodi vuole boicottare un corteo che è contro Bush ma anche contro la politica militarista del governo, per limitare il prevedibile flop della manifestazione anti-Bush ma filogovernativa di P.del Popolo.
Abbiamo smontato nei giorni scorsi gli elementi di tensione creati ad arte prima sul percorso del corteo poi su fantomatiche “calate” del “blocco nero” tedesco a Roma.
Ma oggi siamo noi a segnalare con grande preoccupazione la volontà governativa di elevare al massimo la tensione nelle stazioni ove Trenitalia, come ci ha dichiarato oggi, bloccherà i treni se ci saranno manifestanti che non avranno pagato il biglietto intero.
Se Serra vuole davvero pacificare il clima, inviti i prefetti a imporre a Trenitalia di far partire i treni: altrimenti lui, il Ministero degli Interni e soprattutto il governo saranno responsabili dell’enorme tensione che si accumulerà nelle stazioni e di conseguenza sull’intera giornata del 9 giugno.
Piero Bernocchi
Confederazione COBAS
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