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Leggo Liberazione e mi sento tirato per la giacca
Publie le giovedì 20 novembre 2008 par Open-PublishingLeggo Liberazione e mi sento tirato per la giacca
di Mario Priarolo, circolo Prc Cerveteri (Rm)
Caro direttore,
da un po’ di mesi, diciamo da prima del congresso di Rifondazione Comunista, ogni giorno, quando leggo "Liberazione", provo una sensazione di disagio: Come se qualcuno mi prendesse per la giacca e mi tirasse una volta da una parte e una volta dall’altra, senza, però, farmi vedere dove mi vuole portare. Anche oggi ho provato la medesima sensazione, leggendo gli articoli di Cannavò e Smeriglio.
Articoli senza un minimo di rispetto politico per i compagni e le compagne della maggioranza del PRC. Anzi, facendo anche di più: trattandoci da emeriti imbecilli, incapaci di leggere la fase politica che stiamo vivendo e quindi, vittime convinte di una paralisi politica progressiva. Certo, le difficoltà, anche grazie al Compagno Smeriglio, non mancano. Ci dobbiamo muovere in un contesto dove la quasi metà del partito non collabora con le decisioni assunte dal gruppo dirigente di Rifondazione Comunista, creando nei circoli e nelle federazioni, interminabili dibattiti (come se il congresso di Chianciano non ci fosse mai stato), "sull’andare oltre".
A questo punto della vicenda, avendo letto, "ieri", tesi molto argomentate su cosa si dovrebbe fare per superare l’ideologismo e oggi, per superare Rifondazione, mi domando: "Perché questi Compagni si attardano a spiegarci che siamo quattro immobili sfigati, che abbarbicati al vetero-Comunismo, stiamo danneggiando la riscossa del "mondo" che soffre?
Perché non cominciano senza di noi la "lunga marcia"? Perché insistono?
Perché non ci lasciano al nostro destino? Voglio dire, è una questione di buon cuore, oppure la missione è cancellare l’indicibile?
Spero, caro Sansonetti, che questa lettera non venga censurata, perché anche se è uno scritto polemico, non c’è in me nessuna acredine nei confronti dei Compagni e delle Compagne che sono ancora affezionati/e alla seconda mozione congressuale, vorrei solo rassicurarli/e che tutto il progetto di rilancio della sinistra si può fare anche partendo da Rifondazione Comunista. A meno che, per alcuni/e, rifondare il Comunismo non voglia dire, invece, "liquidare il Comunismo".