Home > Lettera a Napolitano
Mi scuso dello scippo ma questa lettera da un blog mi è piaciuta troppo e, da qui, la mando realmente al Presidente Napolitano
(Viviana)
Da Imagomentis (bloggher)
Da siciliano ricordo che in piazza Farnese Salvatore Borsellino e Sonia Alfano, siciliani, hanno detto parole e denunciato fatti simili a quelli per cui, qui in Sicilia, la mafia ha ammazzato chi e’ stato lasciato solo.
Ci sarebbe piaciuta la sua compagnia, presidente Napolitano, anche solo con un comunicato stampa.
Sarebbe stato bello leggere nei giornali, nel web, sentire in tv: “La presidenza della repubblica si associa a quanto denunciato dai rappresentanti dell’associazione vittime della mafia”
Mi pare fosse Nenni che disse: cosa ho fatto di male al proletariato per meritare il plauso della borghesia?
Lei, presidente, ha conosciuto Nenni, Amendola, Togliatti, Berlinguer, Giorgio La Malfa, Pertini, Paietta, Natta, Lombardi… e tanti altri e Ingrao che e’ vivo e che non tace.
Una persona a me cara e’ morta a vent’anni.
Credeva nella giustizia, nella liberta’, nella pace, nella non violenza, nell’eguaglianza degli uomini di tutto il mondo, nel rispetto per tutti gli esseri senzienti.
Spesso nei miei sogni chiacchieriamo.
E mi dice di essere d’accordo oppure di non esserlo.
Il mio e’ stato un grande dolore privato.
Da cittadino, compagno come lo fu anche lui, al presidente chiedo:
Da democratico prova un grande dolore politico per l’agonia della democrazia?
E se lo sente, come credo lo senta, questo dolore forte, quando quei grandi uomini vengono nei suoi sogni, cosa le dicono?
Le porgono il loro plauso? Sono d’accordo?
Masada 866. L’arca di Noè