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Lettera al compagno Bertinotti: vorrei...

Publie le domenica 4 giugno 2006 par Open-Publishing
5 commenti

La lettera che segue di Francesco Fumarola inizia con la speranza di pubblicazione. Dal momento che anch’io ostinata speranzosa, ho inviato lettere a Liberazione e Manifesto, che opportunamente stralciate- censurate- pubblicate- evidenziate con un un arbitrio che non capisco e a volte ho fatto finta di non capire, la pubblico io quì, in Bellaciao la lettera, in nome della "libertà d’espressione" che se cade nel vuoto e nell’indifferenza, questa libertà è libera di volare , giusto come le bollicine. Per ora di quella campagna "post-voglio" per le primarie, caro Bertinotti, solo tu hai visto realizzare la tua speranza: voglio diventare...

Io ti scrivevo che l’erba voglio cresce solo nel giardino del Re. Io preferisco il vorrei, così mi avevano insegnato in famiglia e senza sognare troppo...i risvegli, come dicevo, possono diventare *sinistri*.
Doriana

Compagno Bertinotti,
ti scrivo questa lettera sperando che tu mi voglia rispondere.
So che sei molto impegnato nella tua nuova carica istituzionale, ma sicuramente troverai un minuto per leggere ed un minuto per rispondere.
Del resto sei sempre così cortese con tutti, addirittura con i fascisti sei deliziosamente affabile, che non ho dubbi tu lo sarai anche con me.

Volevo chiederti due cose:
1- che impressione ti ha fatto assistere dalla tribuna d’onore alla sfilata del 2 giugno?
Nel senso: hai mai pensato, almeno per un secondo, di trovarti nel posto sbagliato?

2- hai mai conosciuto la vergogna? (lo dico senza presunzione: io stesso tante volte l’ho provata nella mia vita, se questo ti può aiutare a non irrigidirti con me)

Ho provato a mettermi al posto tuo per un attimo ma mi sono subito rialzato. Mi sono risposto che c’era qualcosa che non quadrava: dovevo stare dalla parte degli offesi.
Sai dove sono andato con la mente?
Mi sono messo a fare il controcorteo che da Castel S.Angelo arriva a Largo Argentina.
Uno di quei cortei che piacevano tanto a te, ti ricordi?

Io non sono un pacifista come te, ma non ho mai creduto alle guerre imperialiste mascherate da missioni di pace (tantomento alla variante della guerra umanitaria cara ai tuoi camerati dell’Ulivo), nè alle sfilate di potenza stile guerra fredda. Sono un comunista come tanti, uno di quelli che ancora legge Marx ed è convinto che Lenin serva a rovesciare il sistema piuttosto che a sedervici sopra. Sono un comunista come tanti, uno di quelli che quando pensa a Gramsci pensa all’antifascismo. Lo sai la federazione romana del tuo partito quale manifesto elettorale ha sottoscritto in vista del plebiscito amministrativo a Veltroni, sindaco di tutti? Ti cito testualmente, sennò pensi che ti prendo in giro:" mentre a Roma sono state spostate in 5 anni 8000 persone dagli insediamenti abusivi e chiusi decine di campi Rom, il governo Berlusconi di cui Alemanno è stato ministro, ha consentito arrivi indiscriminati senza regole e controlli alle frontiere" (se vuoi ragguagli visivi, puoi collegarti al sito www.arcipelago.org)".

Volevo chiederti se pure adesso che hai letto non provi un pò di affanno, un senso di riprovazione per quello che hai fatto, demolito, lacerato, producendo una massa informe di militanti gandhiani allo sbaraglio.

Spero di non averti appesantito la giornata: credo di no, visto che riesci amabilmente a negare a te stesso anche l’evidenza di un abbaglio.

Affettuosi saluti
francesco fumarola
www.mercantedivenezia.org

Messaggi

  • Lungi da me prendere le difese di Rifondazione, tanto più che condivido pienamente lo spirito generale della lettera inviata a Bertinotti e il totale sconcerto derivato a molti compagni dalla vicenda della sfilata del 2 Giugno.

    Però le cazzate sparate a tutto spiano da arcipelago.org, sito notoriamente vicino alle posizioni psicotiche di Fulvio Grimaldi, non le sopporto proprio, per cui allego comunicato del 16.5 ultimo scorso a firma degli allora consiglieri del Prc al Comune di Roma.

    Consiglio Comunale Comune di Roma
    Gruppo Consiliare
    Partito della Rifondazione Comunista

    Comunicato stampa Gruppo Consiliare PRC

    Il Gruppo Consiliare Capitolino di Rifondazione Comunista precisa di non condividere il contenuto del manifesto riguardante i campi rom affisso in questi giorni in città a nome di tutta la maggioranza consiliare.

    Si ribadisce inoltre che riguardo al metodo, al Gruppo del PRC non è stata fatta richiesta di adesione allo stesso e, conseguentemente, non abbiamo dato la nostra autorizzazione alla sua pubblicazione ed affissione.

    Roma, 16 maggio 2006

    Patrizia Sentinelli
    Adriana Spera
    Pino Galeota

    Per chiarezza, non per altro .....Keoma

    • Quello che scrivi Keoma, mi dà la conferma che da molto tempo la mano destra di questo Prc non sa quello che fa la sinistra di mano. Come le "psicotiche" reazioni al 2 giugno. Bastava leggere Liberazione...Ovviamente la lettera -segnali sinistri- non è stata pubblicata, ma Rina Gagliardi scriveva un caldo editoriale sugli accadimenti. Lo scollamento è partito da un pezzo, nessuno rinuncia al piccolo potere ricavato all’interno. Lo spettacolo è trito e squallido e francamente non mi interessano neanche le derive annunciate da anni per l’avvio dell’ennesimo nuovo partito che dovrebbe debuttare il 18 giugno a Roma. I fuoriusciti, ma da dove?
      E a proposito di politica e sociale e amministrazione, mi sembra molto interessante quanto scrive in questa colonna Leopoldo Bruno.
      Quante "spillette" ci vorrebbero, ma a balia altro che della pace, per ricomporre questo vestito scucito da tutte le parti?
      Un abbraccio, Doriana

    • Il fatto che il gruppo consiliare di Roma si sia dissociato ci fa molto piacere ma non mi pare vi fossero critiche rivolte ad esso bensì alla federazione nel suo complesso.
      Vogliamo forse dire che nemmeno la federazione c’entra?
      Qualcuno li avrà pure visionati quei manifesti, o no?
      Il segretario cosa pensa di fare, passarci sopra o soffermarvici un attimo e sanzionare i responsabili?
      E’ ovvio che se non si provvede il segretario è da considerarsi politicamente corresponsabile dell’atto.

      Hugo

    • E’ evidente che gli interventi tanto di "incazzato nero" che di Hugo sono interventi di compagni interni, almeno fino ad ora, a Rifondazione.

      Altrimenti non si domanderebbero cosa fara’ la Federazione, il Segretario ecc. ecc.

      Cosa che a me, francamente, non può fregare di meno.

      Rimane il fatto che di quei manifesti io ne ho visti molti, certo non ricordo la data, attaccati con tagliato via il simbolo di Rifondazione, da cui deduco che, quantomeno dopo il comunicato dei consiglieri comunali, qualcosa sarà successo .....

      Curioso comunque, lasciatemelo dire, che di fronte ad interventi che si pongono problemi più generali, di sfiducia totale nel partito e nei suoi dirigenti, ci si attacchi tanto ad un episodio cosi’ marginale e superato dai fatti......

      E’ quando vedo questi sbandamenti, tipici del vecchio Pci che citavo prima e dei suoi antichi militanti, che sono portato a rallegrarmi del fatto che io non c’entro un cacchio .....

      Senza offesa e con affetto, Keoma

  • Caro Keoma , non ti conosco, ma ti riporto quello che diceva mio padre , morto ad età veneranda qualche anno fa . Mio padre con l’astruso nome di battaglia " Cirillino" aveva partecipato alla Resistenza sulle colline dell’Oltrepò Pavese nella Brigata di Giustizia e Libertà " Tundra" ; al capodanno del 1944 venne catturato dalla brigata nera di Casteggio e poi , dato che era un ex membro del CLN militare di Pavia , consegnato alle SS , che lo intrattennero con i loro forbiti metodi per una diecina di giorni . Dopodichè venne trasferito a S.Vittore nel braccio dei tedeschi ( il famoso quinto raggio) dove venne intrattenuto ancora per un po’ di settimane . La sua fortuna fu che , causa interruzione delle linee , i treni delle deportazioni si fermavano a Bolzano e non arrivavano oltre , e che i nazisti, sentendo l’aria grama che tirava , divennero vieppiù gentili e cortesi, fino a scambiarlo, insieme ad alcuni compagni, con una discreta quantità di ufficiali tedeschi che nel frattempo i partigiani dell’Oltrepò avevano provveduto a sequestrare. Mio padre Cirillino mi ha sempre ricordato la emozione delle sue prime elezioni, quelle del 1946 dove lui era presidente di seggio e segretario era un ferocissimo ex partigiano della Gramsci, brigata garibaldina, che si portava al seggio la Mauser bottino di guerra ; e da allora , per sempre, fino alla morte ha votato per ogni tipo e genere di elezione che si svolgesse perchè, mi diceva , loro avevano combattuto anche per questo . Forse resterebbe stupito leggendo come insomma , è un vanto il non votare , il non partecipare , il mettere i puntini sulle i ; era invece fortemente scandalizzato dalla diminuzione dei votanti, che non capiva e si chiedeva , talvolta , se era stato saggio rischiare la pelle per dei connazionali siffatti .
    Tutto questo senza spirito di polemica , ma semplicemente per ricordare come la pensava uno che , come si dice , ci ha messo del suo.
    Buster Brown