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Lettera aperta al Sen. Pietro Ichino: glielo ripeto nuovamente: lasci stare l’ar

Publie le mercoledì 11 giugno 2008 par Open-Publishing

Lettera aperta al Sen. Pietro Ichino: glielo ripeto nuovamente: lasci stare l’art 18

di Marco Bazzoni

Caro Sen.Pietro Ichino, sono qui a scriverLe nuovamente, dopo aver letto la sua intervista rilasciata Lunedì 9 giugno 2008 al Corriere della Sera, in cui puntualmente torna ad "attaccare" l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300 del 1970).

Sono passati pochi mesi dall’ultima volta che lo feci, quando in una sua intervista (sull’Unità del 25 febbraio 2008) chiedeva la modifica dell’articolo 18.

La tesi è sempre quella di alcuni mesi fa, le imprese assumerebbero i nuovi lavoratori a tempo indeterminato, in cambio avrebbero liberta di licenziamento sull’articolo 18 (che però si continuerebbe ad applicare, per i licenziamenti disciplinari e contro quelli discriminatori, o per rappresaglia)
La sua è una tesi molto pericolosa Sen. Ichino, perchè così si rischia che nel giro di breve tempo tutti i lavoratori vedrebbero sparire la tutela dell’art 18, perchè un sistema con vecchi lavoratori protetti dall’articolo 18, e nuovi assunti senza, non durerebbe molto.

Inoltre nella sua intervista dice che per i vecchi lavoratori non cambierebbe nulla, invece non sta proprio così, perchè se cambiassero lavoro, anche loro non avrebbero più la tutela dell’art. 18.

Dato che il Governo Berlusconi ha perso alla grande la sfida per cancellare l’art 18 nel 2002 (grazie ai lavoratori e ai sindacati che si sono opposti in massa a questa cancellazione), e che non si permetterebbe mai più di provare a cancellare l’art 18, perchè sa bene come andrebbe a finire, questa volta lei lancia la sua proposta ai sindacati e al Pd, con la speranza che qualcuno "abbocchi".

Sono sicuro che i sindacati non "abboccheranno", e neanche il Pd, anche perchè non credo che la base del Pd sia d’accordo a questa modifica.
Inoltre Le voglio ricordare, che la modifica dell’art 18 non è nel programma del PD.

Infine, Le chiedo nuovamente, di lasciare stare l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Saluti.

Marco Bazzoni