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Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero
par ripreso da E.B.
Publie le lunedì 19 dicembre 2011 par ripreso da E.B. - Open-Publishing9 commenti
Caro Segretario,
abbiamo appena concluso un congresso del nostro partito che ci ha visto su mozioni distinte, tuttavia i fatti hanno la testa dura: la crisi del capitalismo e la gestione che ne fanno le classi dominanti spinge il partito ad assumere una posizione di contrasto netto al governo Monti.
Siamo tutti d’accordo con la necessità di costruire la più ampia opposizione al governo, che peraltro ha appena varato una delle manovre economiche più classiste dei tempi recenti.
L’ipotesi da alcuni paventata che il governo potesse godere di una luna di miele, in virtù della soddisfazione della caduta di Berlusconi, si è rivelata in pochi giorni totalmente errata. La controriforma delle pensioni, il blocco degli assegni pensionistici, l’ennesimo aumento dell’Iva, la reintroduzione dell’Ici con tanto di rivalutazioni degli estimi catastali e la demagogia sui costi della politica e sulla tassa ai patrimoni scudati hanno reso chiaro la natura di classe di questo governo, che dà un messaggio politico netto: la crisi deve essere pagata dal lavoro dipendente.
L’opposizione sociale stenta ad organizzarsi a causa del sostegno scandaloso da parte delle forze politiche del centro sinistra al governo.
La Cgil, costretta a promuovere lo sciopero, balbetta la sua insoddisfazione per gli esiti della “trattativa” con il governo sulla modifica della manovra. Tutta la strategia del sindacato è improntata a non alimentare l’opposizione al fine di garantirsi equilibri politici più avanzati (un governo di centrosinistra) alle prossime elezioni politiche.
In questo contesto come il Partito della Rifondazione comunista intende costruire l’opposizione?
La cosiddetta “sinistra liberale” è totalmente allineata alla politica economica del rigore della Bce e del Fmi, insieme alla destra del PdL e al Terzo Polo.
Esiste uno spazio enorme alla sinistra del partito unico del governo.
In questo solco il nostro partito ha dato la sua adesione al comitato No debito che ha promosso la sua seconda assemblea nazionale a Roma il 17 dicembre 2011, dopo la prima riuscita iniziativa del 1 ottobre, nella quale tu stesso sei intervenuto.
Perché abbiamo dato questa adesione? Ipotizziamo che il nostro sostegno sia determinato dai cinque punti rivendicativi alla base del comitato che possono rappresentare la leva per una riscossa del mondo del lavoro e di tutte le vertenze aperte contro la politica di rapina del capitale. Promuovere mobilitazione, mettersi a sostegno della autorganizzazione del conflitto. Le vertenze non mancano, e sono destinate ad aumentare, lo scontro promosso da Marchionne, gli effetti della crisi economica e degli attacchi del governo, per quanto possano provocare paure e disorientamento, creano le condizioni per l’esasperazione del conflitto sociale. È decisivo pertanto rivolgersi a quei settori di movimento che in contrapposizione al quadro politico istituzionale sono il terreno privilegiato della nostra proposta di costruzione dell’opposizione.
Sorprendentemente sabato 10 dicembre scorso il coordinamento della Federazione della Sinistra ha proposto unitariamente un’assemblea nazionale il 18 dicembre 2011 a Roma aperta a tutte le forze politiche “che hanno annunciato l’opposizione alla manovra” e in particolare per proporre un patto di consultazione “alle forze che si oppongono da sinistra alla manovra” dentro e fuori dal Parlamento. Come è noto l’iniziativa viene decisa con il voto contrario di Previato, e l’astensione di Forenza, dopo un dibattito nel quale è stato reso esplicito che l’obiettivo dell’iniziativa è mantenere aperta la prospettiva di una forma di coordinamento con le forze di centrosinistra, Pd incluso.
Ci sembra pertanto che questa iniziativa entri in diretto contrasto con quella del 17 e non solo per motivi organizzativi.
Nelle tue conclusioni al nostro congresso nazionale hai ribadito l’importanza della partecipazione al percorso del comitato No debito. Eppure, a pochi giorni di distanza, nulla si fa per promuovere questa partecipazione e al contrario se ne organizza un’altra di segno completamente opposto.
Noi chiediamo elezioni subito, quindi siamo per le dimissioni del Governo. Come è possibile proporre un patto di consultazione a forze politiche che hanno votato la fiducia a Monti e di ‘coordinarsi’ con uno dei due pilastri della maggioranza che sostiene il Governo stesso? Ci proponiamo di costruire l’opposizione o di prefigurare il nuovo quadro di alleanze per l’anno 2013? Inoltre, per quale ragione queste forze dovrebbero consultarsi con il nostro partito, dopo che hanno affossato il referendum per la legge proporzionale, che hanno affossato la volontà di 27 milioni di no alla privatizzazione dell’acqua. Cos’altro devono fare e dire queste forze per dimostrare la loro adesione al neoliberismo?
Cos’altro aspettiamo noi a chiudere ogni confronto con questi “sinceri democratici”?
D’altra parte Pd, Idv e Sel sono talmente saldamente attaccati ad una prospettiva di governo del paese da non temere un’erosione del loro consenso elettorale proprio perché noi non siamo una minaccia. Il patto di consultazione, ammesso che mai si realizzi, avrà l’unico effetto di non rendere credibile la nostra opposizione.
Caro Ferrero, l’opposizione a Monti è la discriminante di ogni alleanza, tu da che parte stai?
Noi non abbiamo dubbi: siamo nelle vertenze operaie e contro le burocrazie che le mandano alla deriva, siamo con chi tutela i beni pubblici e contro chi li vuole privatizzare, e per questo facciamo appello a te a sciogliere le riserve, abbandona ogni velleità di fronti democratici e schierati con nettezza con chi la crisi vuole farla pagare ai padroni a partire dal comitato No debito e dal percorso di opposizione e di mobilitazione avanzato nelle sue assemblee nazionali.
Claudio Bellotti
Alessandro Giardiello
Marco Veruggio
Mara Armellin
Franco Bavila
Donatella Bilardi
Maria Lucia Bisetti
Margherita Colella
Antonio Erpice
Lucia Erpice
Francesco Giliani
Patrizia Granchelli
Luisa Grasso
Domenico Loffredo
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Sonia Previato
Jacopo Renda
Dario Salvetti
Paolo Scarabelli
Ilic Vezzosi
Serena Capodicasa
Luigi Minghetti
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Messaggi
1. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 19 dicembre 2011, 11:54, di mirko
Ma scusate questo non è il momento di far esplodere le contraddizioni interne al Pd, alla Cgil? Non è il momento di palesare l’inconsistenza politica della proposta di Sel?
In questi giorni molti compagni di Sel stanno dando voce ad un forte malessere interno. Non capiscono la posizione di Vendola sul governo Monti e sulla manovra (sul corriere è a favore, da santoro è contrario) e non comprendono il suo non aderire ad un’unità a sinistra.
L’altro giorno durante un volantinaggio per un’iniziativa legata al mio territorio (Bagnoli a Napoli) ho notato per la prima volta un’aria nuova. A Bagnoli la popolazioe ha la tessera del Pd perchè il Pd (per loro) è di sinistra, è l’erede del PCI e loro sono di sinistra ed erano del PCI. Per strada ho sentito una marea di critiche al Pd e alla manovra, molto più che in altri rioni meno politicizzati. Dobbiamo far scoppiare dunque queste contraddizioni tenendo ben presente un reale pericolo. Quello cioè che Vendola e la Cgil possano incamerare il malcontento e portarlo nuovamente all’interno sotto altre forme. Dare una sponda a chi si è disilluso della narrazione Vendoliana o ora si è accorto oppure è stufo delle politiche iper liberiste del Pd è un nostro preciso dovere. In fin dei conti non era presente il Pd ma minuscoli settori del Pd insofferenti al suo interno (on. Vita per intenderci).
Cmq come è stato più volte detto: 1) le elezioni sono molto lontane 2) non ci sono le benchè minimi posibilità di un’alleanza col Pd e con chiunque sostenga il governo Monti 3) Al momento abbiamo molti più rapporti con le forze alla nostra sinistra che con quelle alla nostra destra 4) Va costruita un’opposizione sociale al governo Monti che al momento esiste ma non è ancora fortissima e soprattutto è in stato confusionale e balbettante in molte sue parti.
1. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 19 dicembre 2011, 16:08, di Red Web Master
Penso che tu abbia ragione ma non riuscirai a convincere Falce e Martello nemmeno con la più ovvia delle considerazioni ovvero che ora è il momento di una unità di azione contro il governo che raccolga il più ampio schieramento possibile. Mao diceva che bisogna saper riconoscere i diversi tipi di contraddizione e sapersi destreggiare al loro interno. Questo lo condusse alla vittoria.
2. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 19 dicembre 2011, 19:03, di K.
Vogliamo paragonare Mao con Ferrero e Grassi ?
Per favore ..... al congresso recente di Rifondazione si è parlato quasi esclusivamente di "alleanza tattiche", in primo luogo quella col Pd almeno alle amministrative.
Tra l’altro, questa storia annosa del rapporto col Pd è stata la causa di tutte le scissioni, quelle a destra e quelle a sinistra, della storia ventennale di Rifondazione ...
E sulla critica a questa Europa dei banchieri, al trattato di Lisbona, allo stesso meccanismo infernale dell’euro, si è finito - da parte di Ferrero - per raccontare che ormai le cose stanno come stanno, che "non si può rimettere il dentifricio nel tubetto" ecc. ecc. ... anche qui, in buona sostanza, la solita doppiezza .... un piede nei movimenti, ma senza esagerare ( vedi oggettiva presa di distanza dal movimento "no debito" di Cremaschi, unica seria novità positiva di aggregazione politico/sociale di sinistra degli ultimi anni) ... dall’altro la ricerca infinita dell’alleanza non solo con Sel ma pure appunto col Pd ....
Bertinotti ha un mare di colpe storiche, ma recentemente una cosa seria l’ha detta.
E cioè che non si possono rigettare i diktat della Bce e poi cercare l’alleanza col Pd che in Italia si configura sempre più come "il partito della Bce" medesima ...
E questa è la contraddizione insanabile di Sel ma anche di Rifondazione ...
Lasciamo poi perdere il rapporto col PdCI "ultragovernista" ..... mi sembra francamente, nei fatti, che la Federazione della Sinistra sia già andata a farsi fottere .....
K.
3. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 19 dicembre 2011, 21:25, di Red Web Master
Come si fa a discutere con uno che inventa o travisa le posizioni del PRC o le decontestualizza? Stare ai fatti concreti ed alle dichiarazioni reali faciliterebbe di molto il dialogo sempre che lo si voglia.
4. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 19 dicembre 2011, 21:47, di K.
Il "tubetto di dentifricio" ....
http://sollevazione.blogspot.com/2011/12/sul-congresso-di-rifondazione.html
5. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 19 dicembre 2011, 22:57, di Enrico Biso
A proposito di stare ai fatti concreti,l’"altroieri", con il governo Prodi si son fatte passare privatizzazioni, precarietà lavorative, missioni di guerra, mancanze di diritti civili (dai pacs ai dico al nulla)e si sono regalati in compenso i cpt poi cie.
Dopo si è avuto l’arcobaleno, e subito dopo una finta svolta a sinistra che poi si è tramutata nell’ennesima rincorsa al pd in tutte le elezioni locali ( escluse ovviamente quelle che vedevano il centrosinistra disdegnare l’appoggio del prc).
Poi ancora si ipotizza una alleanza tipo cln, che diventa un nuovo modo per far passare l’indigeribile alleanza con il pd.
Cade Berlusconi e la situazione rimane la stessa, si continua a sperare in un patto di consultazione con chi di fatto sostiene il governo Monti-bce.
Certo, si partecipa alle riunioni no debito, ma la strategia di fondo, quella sinistro-governista, non la si mette in discussione e le minoranze interne chiedono lumi.
Apriti cielo, sono poco unitari, e poi il compagno K, che "travisa, inventa, decontestualizza.
Eh no, servirebbe ancora ingoiare bei rosponi, le critiche sono ingiuste, aspettate gente, e vi faremo vedere meraviglie............
meraviglie interclassiste.
No grazie, la sinistra di classe è ben altra cosa, è l’interpretare i bisogni della classe stessa, dargli una sponda politico-sociale, ed aver come politica istituzionale l’essere megafono di lotte e conflitti.
Slogans? Utopia? Ideologia?
Sempre meglio di stare li, fermi immobili, a far passare politiche indegne il cui unico scopo è il campicchiare, il ritornare in parlamento per poi non dire un bel nulla.
Non solo fuori da rifondazione, ma anche dentro di essa, ed ecco il motivo per cui ho ripreso il pezzo, si cerca di invertire la rotta interclassista, segnali che preoccupano alcuni, segnali che invece sono ben presi da altri.
Perchè l’unità ha senso solamente se si vuole arrivare a politiche indipendenti da padroni e poteri forti.
E da che parte sta il pd, lo dice una finanziaria che è più a destra di Berlusconi stesso.
E a proposito di Berlusconi e di antiberluscoismo, Monti lo sostiene Vendola, pd e pdl.
Altro che fatti concreti, qui non si vuole vedere proprio nulla.
Non si doveva accettare di tutto per non avere il pdl al governo?
E adesso che si fa?
Ci si governa insieme
E per qualcuno sarebbe bene consultarsi?
Non per tutti è così...............Grazie compagni e compagne della minoranza di sinistra del prc.
ps; ho volutamente sorvolato sulla nascita e soprattutto sulla democraticità del congresso FdS, sugli appelli video a Vendola per unificarsi o giù di li, e sui finanziamenti palazzinari al prc romano.
Magari li riprendo domani, al prossimo commento, sempre per stare ai fatti.
Fatti sinistro- governisti, che se non invertiti ridaranno lo stesso risultato in cui oggi purtroppo è infognata la sinistra; la perdita inequivocabile di credibilità.Tra mettersi di mezzo e ingoiare rospi, occorre dire: buona la prima.
Enrico Biso
6. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 20 dicembre 2011, 12:18, di mirko
Guardate che l’alleanza col Pd non sta ne in cielo ne in terra. é stata proprio falce e martello a parlare durante il congresso esclusivamente delle alleanze.
Con il movimento no debito non sono state prese nessune distanze, tant’ che siamo presenti al suo interno e che nei territori facciamo volantinaggio con i compagni di altre formazioni (il volantino a fumetto piegato in 3).
Sul dentifricio nel tubetto mi sembra ovvio. Significa che uscire dall’euro non significa tornare a prima di entrarci. Lo trovo ovvio. Uscire dall’euro significa trovarsi in una situazione nuova.
Trovo assurdo che io come tanti altri compagni ci facciamo un cu .. lo enorme sul territorio, dove non si vedono minimamente altri soggetti se non nelle università. Da noi abbiamo preso un dialogo con Sc per intraprendere iniziative comuni sul territorio (già fatte con il volantinaggi no debito) e dovremmo vedere di intraprendere un dialogo con i Pcl una volta mese da parte alcuni rancori personali dalle nostre parti. E trovo assurdo che K sia sempre pronto a difendere la feccia fascistizzante dei grillini ma trovi sempre il modo di attaccare Rifondazione e non solo. Ricordo che hai mosso pesanti critiche contro i sindacati di base e contro Sc e Rdc rei di aver avuto risultati miseri.
Qual’è la vostra proposta? Le nostre sono chiare: 1)governo Monti, chi è con Lui non può stare con Noi. 2) Unità a sinistra in opposizione al governo Monti a cui si sono dichiarati favorevoli Sc, Pcl, Rdc, molti sindacati di base e associazioni giovanili e territoriali e addirittura i Carc 3) Creare un opposizione sociale al governo Monti perchè la delusione non è detto si trasformi in critica e poi in opposizione 4) Dare una sponda a chi alla nostra destra è deluso, stanco o scioccato dalle posizioni di Sel e Pd.
Quali sono le vostre proposte?
7. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 20 dicembre 2011, 13:02, di Enrico Biso
Caro compagno Mirko, se chiedi quali sono le proposte, vuol dire che hai saltato il punto che chiariva."Noi non abbiamo dubbi: siamo nelle vertenze operaie e contro le burocrazie che le mandano alla deriva, siamo con chi tutela i beni pubblici e contro chi li vuole privatizzare, e per questo facciamo appello a te a sciogliere le riserve, abbandona ogni velleità di fronti democratici e schierati con nettezza con chi la crisi vuole farla pagare ai padroni a partire dal comitato No debito e dal percorso di opposizione e di mobilitazione avanzato nelle sue assemblee nazionali"
Sul fatto che dici "l’alleanza col pd non sta nè in cielo, nè in terra", dovresti rivolgerti ai tuoi dirigenti nazionali che continuano a prospettarlo.
Falcemartello e Controcorrente, nel congresso prc, si sono opposti a queste ipotesi, ed anche la terza mozione lo ha fatto, tutti visionari?
Non credo, anzi, li reputo politicamente concreti, perchè si sono opposti ancor prima della nuova proposta di consultazione con il centrosinistra, ad uno scenario facile da prevedere.
Sul compagno k, mi preme farti sapere che trattasi di un ottimo compagno che in altri tempi, sosteneva la svolta a sinistra di Chianciano, e che oggi dopo aver visto la fine di quella svolta, si oppone a derive governiste, e concordo pienamente con lui, sul mettere in risalto l’esperienza del comitato no debito.
Sul comitato stesso tu scrivi che il prc non ne ha preso le distanze, ma il patto di consultazione con il centrosinistra non capisco come vuoi configurarlo, se non come presa di distanza dal comitato no debito.
Per quel che mi riguarda è logico che raffrontarsi con chi sostiene il governo Monti-bce, è l’esatto opposto del percorso proposto dal comitato no debito.
Altrimenti sarebbe esasperato tatticismo che consegnerebbe il comitato stesso, ad essere insignificante, perchè non conseguente.
Mi ripeto, ma lo credo utile, l’unica unità possibile ed utile è quella verso un percorso politico e sociale INDIPENDENTE dal pd.
E’ il costruire una sinistra dei lavoratori e delle lavoratrici, sponda di lotte e conflitti, interessata a difendere le istanze delle classi popolari.
Sinceramente , questo che penso, con il rapportarsi con il centrosinistra, è ampiamente dimostrato dai fatti che c’entra come i cavoli a merenda.
Anche se poi è giusto ricordare che a sinistra di cavoli a merenda ne abbiamo ingoiati veramente tanti.
Il menù a volte cambia ed oltre ai rosponi, si è ingoiato anche cavoli.
Ma oggi serve ben altro, ed è per questo che bisogna unificare i percorsi politici antagonisti, per restituire a chi ne ha un oggettivo bisogno, una sinistra di classe.
E sinistra di classe e cavoli a merenda, soprattutto oggi, ai tempi del governo Monti, da spartire hanno ben poco.
Enrico
8. Lettera aperta al segretario del Prc Paolo Ferrero , 21 dicembre 2011, 18:46, di K.
Non saprei cos’altro aggiungere a quanto dice Enrico, senonchè il fatto che non ho mai difeso i grillini ... una volta ho difeso i "viola" da un attacco sconsiderato che li paragonava alle "rivoluzioni colorate" e che prendeva addirittura le parti di Berluskoni come presunto "antimperialista" .... ma è roba vecchia assai ....
Tornando al tema principale, la contraddizione insanabile di Rifondazione rimane tutta .... non si può essere contro i diktat della Bce ( gravissima la novità del M.E.S. di cui nessuno parla) e poi pensare di stringere alleanze , fossero pure solo locali, col Pd .... è una contraddizione in termini, come ha detto chiaramente persino Bertinotti ...
Di Rifondazione sono stato anche brevemente segretario di un circolo, ho fatto con convinzione la battaglia congressuale contro Vendola nel 2008 ma poi la delusione è stata a dir poco cocente ....
Non ho nulla contro Sinistra Critica o contro il Pcl ... salvo il fatto che indubbiamente, nella peggiore tradizione Trotzkista, tendono ad essere autoreferenziali ed a vocazione minoritaria .... besti pensare che non dialogano nemmeno tra di loro ....
Credo invece nel progetto del Comitato No Debito, in alcune analisi della Usb e di Contropiano .... tra l’altro, lavorando da circa 30 anni in campo finanziario, sono contento che finalmente qualcuno, da un punto di vista marxista, torni ad occuparsi di economia che appunto per dei marxisti dovrebbe essere pane quotidiano ma che, invece, dal dopoguerra ad oggi è stata quasi sempre delegata ai "tecnici" ..... ma come impostazione sono tornato, con qualche decennio di ritardo ad essere fondamentalmente un "autonomo", trovo molta rispondenza nella impostazione, ad esempio, di Infoaut ...