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Lettera aperta di cinquanta eurodeputati al primo ministro turco Erdogan sulle violenze a Diyarbakir

Publie le giovedì 6 aprile 2006 par Open-Publishing

Il Primo Ministro di Turchia Recep Tayyip ERDOGAN

e, per conoscenza,

Al Presidente di Turno dell’UE, SCHUSSEL

Al Commissario UE per l’Allargamento, REHN

Al Presidente del Parlamento Europeo, BORRELL

Strasburgo, 5 aprile 2006

Eccellenza,

come eurodeputati - e fra di noi ce ne sono molti che hanno votato a favore dell’apertura dei negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione Europea - siamo particolarmente colpiti per ciò che accade a Diyarbakir e per le responsabilità delle autorità turche nella gestione della crisi attuale

E’ inammissibile che i Curdi di Turchia, una comunità di almeno 18 milioni di persone, non possano esercitare alcun diritto fondamentale significativo legato alla loro identità culturale, sociale e politica e che, al contrario, il governo di Ankara si rifiuti di riconoscere la loro identità di popolo.

Affermiamo solennemente che non c’è una soluzione militare alla "questione curda" e che si impone la ricerca di una soluzione politica, non violenta e negoziata ai problemi della regione; sappia che per noi il riconoscimento e l’esercizio dei diritti fondamentali della popolazione curda in Turchia sono una precondizione a qualsiasi adesione della Turchia all’Unione Europea.

In occasione della decisione sulla data dell’apertura formale dei negoziati UE-Turchia, la Commissione ed il Consiglio avevano sottolineato che ogni negoziato sarebbe stato sospeso in caso di grave violazione dei principi democratici e dei diritti dell’uomo ad opera di Ankara; per questa ragione l’Unione Europea dovrà prendere iniziative adeguate se l’esercito turco continuerà nelle sue attività unilaterali contro i Curdi.

Condanniamo il governo di Ankara e i rappresentanti locali dell’esercito turco e dell’autorità dello Stato per le violenze che hanno condotto alla morte di civili innocenti a Diyarbakir; lanciamo un appello a tutte le parti in conflitto perché sospendano le loro attività militari, immediatamente e senza condizioni, affinché la calma possa essere ristabilita ed un processo politico di dialogo finalmente aperto.

Concludendo, chiediamo alla presidenza dell’unione Europea e alla Commissione di assumere le iniziative politiche adeguate affinché un dialogo formale, politico e costruttivo, tra il governo di Ankara ed i Curdi abbia finalmente luogo.

Distinti saluti.

AGNOLETTO Vittorio, MEP Coord.Gr.Am."PE-Curdi"

ADAMOU Adamos, MEP

AUKEN Margrete, MEP

BATZELI Katerina, MEP

BEGLITIS Panagiotis, MEP

BERTINOTTI Fausto, MEP

BOURZAI Bernadette, MEP

BRIE André, MEP

CAMRE Mogens N.J., MEP

CARLOTTI Marie-Arlette, MEP

CASACA Paulo, MEP

CATANIA Giusto, MEP

CHIESA Giulietto, MEP

CORREIA Fausto, MEP

DE BRUN Bairbre, MEP

DEMETRIOU Panayotis, MEP

DIMITRAKOPOULOS Georgios,MEP

EVANS Jillian, MEP

FORD Glyn, MEP

GOMES Ana Maria, MEP

GOUDIN Helene, MEP

GRUBER Lilli, MEP

GUIDONI Umberto, MEP

GURMAI Zita, MEP

HAMMERSTEIN David, MEP

HASSI Satu, MEP

JOAN I MARI Bernat, MEP

KARATZAFERIS Georgios, MEP

KAUFMANN Sylvia-Yvonne, MEP

KUSSTATSCHER Sepp, MEP

LAMBERT Jean, MEP

LUDFORD Sarah, MEP

MARKOV Helmuth, MEP

MATSAKIS Marios, MEP

MEYER Willy, MEP

MORAES Claude, MEP

MORGANTINI Luisa, MEP

MUSACCHIO Roberto, MEP

ORTUONDO LARREA Josu, MEP

PAPADIMOULIS Dimitrios, MEP

PFLUEGER Tobias, MEP

PRODI Vittorio, MEP

ROURE Martine, MEP

SACCONI Guido, MEP

SMITH Alyn, MEP

STAES Bart, MEP

SVENSSON Eva-Britt, MEP

TRIANTAPHYLLIDES Kyriacos, MEP

UCA Feleknas, MEP

VAKALIS Nikolaos, MEP

WAGENKNECHT Sahra, MEP

WURTZ Francis, MEP

ZIMMER Gaby, MEP