Home > Liberare l’Informazione, Liberandoci noi: GUERRILLA !
Liberare l’Informazione, Liberandoci noi: GUERRILLA !
Publie le sabato 3 gennaio 2009 par Open-Publishing1 commento
Liberare l’Informazione, Liberandoci noi: GUERRILLA !
http://snipurl.com/9enl4 (link e video)

In queste giornate parlare di Liberazione, induce a diverse riflessioni: di un giornale che è un partito che muore o si rifonda, lo dico subito, non me ne importa niente. L’abbuffata di menzogne, chi ce la impone?
Leggo piuttosto il conto alla rovescia in movimento… di Carlo Gubitosa , tarantino classe 1971: “sto aspettando da 368 giorni, 10 ore…che i compagni amministratori di Liberazione mi paghino gli articoli scritti per il giornale” e vado avanti nel suo sito Giornalismi.info. , in un articolo “Lo sfruttamento del cognitariato”, sottotitolato Mentre negli Usa il diritto d’autore mostra le sue aberrazioni, il nostro premier annuncia di voler regolamentare il “sistema internet”, Berlusconi dichiara: “credo che al prossimo G8 si possa portare sul tavolo la proposta di una regolamentazione del sistema internet. Credo che ci possa essere questa prospettiva internazionale in cui noi possiamo portarci come avanguardia di queste nuove tecnologie che ormai sono il futuro del mondo”. Era l’8 dicembre: news vecchie?
Ce ne sono di più recenti, odierne e provenienti da Indymedia Italia - Emilia Romagna:” Era già’ accaduto per alcuni servizi su terribili bombardamenti ai danni di civili in Afghanistan ed Iraq, accade oggi per informazioni che il mainstream occidentale non ritiene di veicolare alla propria audience, dice il JP perché sarebbero “di parte”. Ma è accaduto anche nel nostro paese e più recentemente in Turchia, in Grecia, in Francia e in molti altri paesi dove le storie raccontate dai governi e da organi d’informazione, succubi quando non complici, sono state disintegrate da un flusso costante di informazioni che ha messo a nudo la realtà e ridicolizzato la propaganda attraverso la quale i governi cercavano di prendersi gioco dei cittadini e di sfuggire alle proprie responsabilità”.
e cene sono altre dal nostro amato Stivale, giù in basso, come la testimonianza - video di un 22enne siciliano, Giuseppe Gatì, attivista del “democratico” Pd, che neanche sottoscrive appelli e volantini per la Libera Palestina, uno che si occupa delle Cose sue e Nostre, reo di contestare Sgarbi ad Agrigento e difendere l’antimafia di Caselli.
E alcuni, ascoltando più che guardando il telegiornale Rai Tre, hanno percepito per la prima volta in questi giorni e per ben due sere, comunicazioni totalmente diverse da un fronte reale di resistenza: la voce di Vittorio Arrigoni, un italiano attivista che rimane lì a Gaza, con pochi altri, per raccontare e agire e farlo fare anche a noi. Non mi stanco di dirvi leggete e guardate il suo sito http://guerrillaradio.iobloggo.com/ ci sono epigrafi in cambiamento, fino a poco fà una:
Libertà significa dire agli altri quello che gli altri non vogliono sentirsi dire. (George Orwell)
Motivo per cui scrivo e invito alla Guerrilla, ancora citando Vik:
” Guerrilla è una guerriglia ideale, contro l’accanimento terapeutico all’informazione moribonda veicolata dai grossi media che ormai sono tutti istituzionalizzati, lobotomizzati quindi a grancassa di una mediocre politica che non si vuole estinguere. Guerriglia non perchè vogliamo intendere un moto tumultuoso di violenza, la parola guerrilla dev’essere intesa in senso lato e non nell’accezione fisica e rapace che abitualmente le si riferisce…si può benissimo immaginare una guerriglia senza strazio carnale. Dal punto di vista del mio spirito, guerrilla significa rigore, applicazione alla ribellione e decisione implacabile, determinazione irreversibile, assoluta. Per questo di punto di vista Gandhi è stato un implacabile guerrillero”
E a chi va, questo suo-mio-nostro messaggio? Sta a noi tutti inventarci il sistema per coinvolgere e far partecipe chi sembra non essere toccato dalle notizie e sono a milioni, viceversa, a volerle dare dei “casi loro”: lotta quotidiana per il posto di lavoro, la salute, la scuola, il razzismo e il pregiudizio, la violenza e la sufficenza caritatevole che condanna all’emarginazione. Carceri e ospedali, raccontano miseria repressione buonismo pacifista menefreghismo politico: non si cui non si parla dei contenuti ma di ciò che i Media contengono e sanno bene come farci sapere cosa fanno.
Non chiedo di fare quanto riesco a sapere, godendo di tempo per farlo, garantita in pensione, come ad esempio leggere che i Ventun membri del gruppo “Anarchici Contro il Muro” sono stati arrestati: “Venerdì mattina dopo aver bloccato l’ingresso della base delle Forze Aeree Israeliane di Sde Dov, nella parte nord di Tel Aviv. I manifestanti, che indossavano maschere bianche macchiate di sangue finto, si sono sdraiati sulla strada fingendo di essere morti. Hanno detto di essere stati arrestati dopo essersi spostati dalla strada, mentre stavano già sul marciapiede. Ayala, uno dei manifestanti, ha detto che la protesta avrebbe dovuto servire a “mostrare ai piloti delle Forze Aeree Israeliane il risultato delle loro azioni a Gaza. Dall’alto del cielo, un pilota che schiaccia un bottone può ignorare, dimenticare, o non essere neppure in grado di capire che in quel preciso momento ha ucciso persone innocenti. Siamo venuti qui a ricordarglielo.”
Non posso neanche tacere delle assai poco voci ascoltate, come quella di Renzo Coletti , conosciuto in rete e non vedente, che scrive stamattina: “Come ho detto mille volte, non c’è tempo e i messaggi sono proporzionali al tempo che resta a nostra disposizione. Chi ci sta bene, chi non ci sta può smettere. Nessuno è esclusodal dibattito, nessuno è mai stato bloccato nel suo dire, nessuno può esimersi dalla responsabilità di aver avvallato un sistema corrotto e assassino. Chi ha votato per tutta la vita personaggi da galera e perfidi sino alla nausea, non può oggi piagnucolare per una strigliatina ed un po’ di critica. Dove erano sino ad oggi? Cosa facevano? Perchè a distanza di un secolo in cui si lottava per 8 ore per lavorare, 8 ore per riposare, 8 ore per evolversi, oggi con una tecnologia che consentirebbe di lavorare non più di 4 ore e forse meno, invece lavora più di 12 ore al giorno e senza nessuna garanzia? Io sono stato minacciato di morte, perseguitato, ridotto ad uno straccio, per non parlare delle persecuzioni in ambito lavorativo, politico, sindacale e associativo…Eppure abbiamo, io di fatto no, sopportato tutto, tollerato sino alla tortura fisica e psichica, dialogato senza nessun parametro di riferimento, continuiamo a voler dialogare con chi ci sta portando alla catastrofe e alla possibile fine dell’umanità stessa. Urlerò, sbraiterò, insulterò, bestemmierò, se potrò ucciderò perchè loro lo faranno contro di mè e sono già stato attaccato e quindi risuscitato. Se non capiremo questo avremo perso in partenza. Non mi interessano le masse pecorone, non mi interessano le dame di carità, non mi piacciono gli intellettuali ipocriti e fasulli, non mi piace chi ostenta un pacifismo che celebra sè stesso, non mi piacciono i debosciati e gli imbevuti di vittimismo ipocrita, non mi piace chiunque non capisca dove vive, cosa sta facendo, dove sta andando e perchè”.
Potrebbero seguire a iosa e irritando molti, le lettere di noti e niente affatto, da ogni angolo di questa terra: ho provato a scrivere di una piccola parte che lotta e resiste e grida, non rimane in commosso silenzio.
Internet è fatta anche da noi , come tutta la comunicazione, scritta agita parlata. Usiamoci e restiamo umani e sia: “Guerriglia alla prigionia dell’Informazione”
abbandoniamo la Grande Abbuffata della Menzogna, magari, anche, cantando Fabrizio De Andrè
e la Libertà.
Doriana Goracci
Messaggi
1. Liberare l’Informazione, Liberandoci noi: GUERRILLA !, 4 gennaio 2009, 08:58, di doriana
Ricevo ed inoltro
doriana
AI POLITICI ITALIANI
da parte di
Luisa Morgantini
Vice Presidente del Parlamento Europeo
Roma, 3 Gennaio 2009
Non una parola, non un pensiero, non un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. Dove sono i Veltroni, con i loro "I care", come si può tacere o difendere la politica di aggressione israeliana
La popolazione di Gaza e della Cisgiordania, i palestinesi tutti, pagano il prezzo dell’incapacità della Comunità Internazionale di far rispettare ad Israele la legalità internazionale e di cessare la sua politicale coloniale.
Certo Hamas con il lancio dei razzi impaurisce ed è una minaccia contro la popolazione civile israeliana, azioni illegali, da condannare. Bisogna fermarli.
Ma basta con l’ impunità di Israele e dei ricatti dei loro gruppi dirigenti.
Dal 1967 Israele occupa militarmente i territori palestinesi, una occupazione brutale e coloniale. Furto di terra, demolizione di case, check point dove i palestinesi vengono trattati con disprezzo, picchiati, umiliati, colonie che crescono a dismisura portando via terra, acqua, distruggendo coltivazioni. Migliaia di prigionieri politici, ai quali sono impedite anche le visite dei familiari.
Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazione di un contadino palestinese che si abbraccia al suo albero di olivo mentre un buldozzer glielo porta via e dei soldati che lo pestano con il fucile per farglielo lasciare, o una donna che partorisce dietro un masso e il marito taglia il cordone ombelicale con un sasso perché soldati israeliani al check point non gli permettono di passare per andare all’ ospedale, o Um Kamel, cacciata dalla sua casa, acquistata con sacrifici perché fanatici ebrei non sopravissuti all’olocausto ma arrivati da Brooklin, pensando che quella terra e quindi quella casa sia loro per diritto divino, sono entrati di forza e l’hanno occupata perché vogliono costruire in quel quartiere arabo di Gerusalemme un’altra colonia ebraica. Avete mai visto i bambini dei villaggi circostanti Tuwani a sud di Hebron che per andare a scuola devono camminare più di un ora e mezza perché nella strada diretta dal loro villaggio alla scuola si trova un insediamento e i coloni picchiano ed aggrediscono i bambini, oppure i pastori di Tuwani che trovano le loro tanche d’acqua o le loro pecore avvelenate da fanatici coloni, o la città di Hebron ridotta a fantasma perché nel centro storico difesi da più di mille soldati 400 coloni hanno cacciato migliaia di palestinesi, costringendo a chiudere più di 870 negozi.
Avete visto il muro che taglia strade e quartieri che toglie terre ai villaggi che divide palestinesi da
Palestinesi, che annette territorio fertile e acqua ad Israele, un muro considerato illegale dalla Corte Internazionale di giustizia. Avete visto al valico di Eretz i malati di cancro rimandati indietro per questioni di sicureza, negli ultimi 19 mesi sono 283 le persone morte per mancanze di cure, avrebbero dovuto essere ricoverate negli ospedali all’estero, ma non sono stati fatti passare malgrado medici israeliani del gruppo Phisician for Human rights garantissero per loro. Avete sentito il freddo che penetra nelle ossa nelle notte gelide di Gaza perché non c’è riscaldamento, non c’è luce, o i bambini nati prematuri nell’ospedale di Shifa con i loro corpicini che vogliono vivere e bastano trenta minuti senza elettricità perché muoiano.
Avete visto la paura e il terrore negli occhi dei bambini, i loro corpi spezzati. Certo anche quelli dei bambini di Sderot, la loro paura non è diversa, e anche i razzi uccidono ma almeno loro hanno dei rifugi dove andare e per fortuna non hanno mai visto palazzi sventrati o decine di cadaveri intorno a loro o aerei che li bombardano a tappeto. Basta un morto per dire no, ma anche le proporzioni contano dal 2002 ad oggi per lanci di razzi di estremisti palestinesi sono state uccise 20 persone. Troppe, ma a Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaia e migliaia di case ed uccise più di tre mila persone tra loro centinaia di bambini che non tiravano razzi.
Dopo le manifestazioni di Milano dove sono state bruciate bandiere israeliane, voi dirigenti politici avete tutti manifestato indignazione, avete urlato la vostra condanna. Ne avete tutto il diritto. Io non brucio bandiere né israeliane né di altri paesi e penso che Israele abbia il diritto di esistere come uno Stato normale, uno stato per i suoi cittadini, con le frontiere del 1967, molto più ampie di quelle della partizione della Palestina decisa dalla Nazioni Unite del 1947.
Avrei però voluto sentire la vostra indignazione e la vostra umanità e sentirvi urlare il dolore per tante morti e tanta distruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto internazionale e umanitario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani: Cessate il fuoco, cessate l’assedio a Gaza, fermate la costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l’ occupazione militare, rispettate e applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite, questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle minaccie contro Israele.
Ieri lo dicevano migliaia di israeliani a Tel Aviv, ci rifiutamo di essere nemici, basta con l’occupazione.
Dio mio in che mondo terribile viviamo.