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Liberazione: Le responsabilità sono molteplici

Publie le martedì 14 ottobre 2008 par Open-Publishing
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Direzione nazionale PRC 10 Ottobre 2008

di Mimmo Caporusso

Dalla relazione del Presidente della Mrc emergono due aspetti inquietanti.
Il primo: il giornale potrebbe chiudere il proprio bilancio al 31 dicembre 2008 con un disavanzo (se dovessero essere confermati i tagli all’editoria da parte del governo Berlusconi) di 4,4 milioni di euro. Se la matematica non e’ un’opinione, e dovessero essere certificate queste perdite, il nostro giornale ogni giorno perde circa 15000 euro. Anche in assenza di tagli all’editoria il nostro giornale chiuderebbe con un disavanzo maggiore a quello del 2007 (forse anche grazie alla free press?!).
Il secondo: le copie giornaliere vendute nel 2008 sono solo 7000, con un calo di circa il 42% rispetto al 2002 (si superavano le 12000 copie).

Nella sua relazione il Tesoriere ha detto in maniera chiara ed inequivocabile che il nostro Partito (azionista unico del giornale), a fronte di minori entrate dovute alla nostra non presenza in Parlamento ed alla riduzione dei rimborsi elettorali, non puo’ permettersi di continuare a stanziare soldi per il giornale, a meno che non si venda il patrimonio immobiliare (sedi centrali e periferiche) del Partito.

Ritengo che la crisi economica che attraversa il giornale, oltre ai tagli effettuati all’editoria dal governo Berlusconi, dipende anche dalla linea editoriale, nient’affatto autonoma rispetto alla linea del Partito.
Tutt’altro: Liberazione (organo ufficiale del Partito della Rifondazione Comunista) ha assunto una linea editoriale di parte, non maggioritaria nel Partito, che è quella del superamento di Rifondazione Comunista per la costituente di sinistra. Questa linea editoriale ha indotto numerosi nostri compagni, militanti e dirigenti, a non acquistare il nostro giornale, non fare la diffusione militante, non abbonarsi, ecc.

Non solo. Ho avuto modo di riscontrare, durante iniziative svolte dal nostro Partito, applausi maggiori a chi peggio parlava di Liberazione.

Ritengo che il Partito debba attuare quanto deliberato dal cpn che si è tenuto il 14 e 15 luglio 2007. Il documento approvato recita testualmente: “serve un piano, fatto di interventi di razionalizzazione e se necessario di carattere straordinario, per fare in modo che Liberazione raggiunga l’autosufficienza da contributi del Partito”.

In pratica necessita che il cda appronti un piano di rilancio del giornale che si ponga come obbiettivo il pareggio di bilancio nel 2009. Se così non fosse, si andrebbe ad una situazione disastrosa che investirebbe il Partito, e non possiamo permettercelo.

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