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"Liberazione": Perché il problema si agita solo oggi?
Publie le lunedì 29 settembre 2008 par Open-Publishing"Liberazione": Perché il problema si agita solo oggi?
di Alessandro, Prc Santa Marinella (Rm)
Chi scrive è un convinto lettore e diffusore del nostro giornale. Lo faccio dalle prime uscite e cioè da quando si trovava nelle edicole saltuariamente e continuo a farlo oggi nonostante più di una volta non mi sia trovato per niente d’accordo con gli articoli di politica interna, estera e con gli inserti.
Da buon militante ho continuato sempre a comprare il giornale anche nel periodo in cui si chiedeva il sacrificio domenicale di pagarlo 1,90 euro senza che vi fosse dentro l’inserto "Queer". La situazione economica oggi è drammatica e difficile, e lo sciopero del 26 settembre, che sa anche tanto di ostruzione alla segreteria Ferrero, ne è la dimostrazione.
A tutti va la mia solidarietà, dal primo all’ultimo lavoratore di "Liberazione", e spero che nessun posto di lavoro vada perduto, ma una domanda leggendo l’articolo di stamani della compagna Mauro e vedendo i manifesti di protesta affissi e che avevano in mano i giornalisti mi è sorta spontanea: lo stato deficitario e finanziario di "Liberazione" è noto a tutti da tempo e non solo da quando Tremonti ha proposto i tagli all’editoria, ma allora perché solo oggi una protesta così forte e colorita? Perché nessuno si è mai posto il problema, direttore in primis, che il giornale aveva una vendita limitata di copie e che tantissimi compagni iscritti avevano smesso da tempo di acquistarlo? Solamente perché ad ogni bilancio interveniva il partito ad eliminare la voce meno ed oggi, dopo il risultato elettorale che ci ha cancellato dal Parlamento, questo non è più possibile?
Qualcuno onestamente ammetta che "Liberazione" era diventata la voce della ex maggioranza del partito e che, in barba alle vendite e alle critiche dei compagni, ha continuato ad uscire perseguendo il suo obbiettivo e cioè la demolizione del Partito della Rifondazione Comunista e dei suoi militanti. Nella speranza di trovare sempre il mio giornale in edicola e che ognuno mantenga la dignità e la possibilità di lavorare, invio fraterni saluti.