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«Liberazione», la lettera di Paolo Ferrero

Publie le lunedì 29 settembre 2008 par Open-Publishing

«Liberazione», la lettera di Paolo Ferrero

Care compagne e cari compagni del Comitato di Redazione di "Liberazione", credo che, per affrontare la difficilissima situazione che abbiamo davanti, sia necessario il massimo della chiarezza.

Proprio perché si tratta del futuro del nostro giornale, in un contesto politicamente così grave, proprio perché si tratta del futuro di lavoratrici e lavoratori, trasparenza e chiarezza sono un dovere per noi tutti. La prima cosa che mi preme chiarire è che davvero non mi pare si possano imputare al sottoscritto e al partito editore ritardi o sottrazione di responsabilità. Appena chiusasi la fase congressuale il 4 agosto ci siamo incontrati in un’assemblea.

Ed immediatamente ho chiesto alla società editrice di poter conoscere con precisione la situazione economica del giornale. Giovedì mattina i dati mi sono stati comunicati. Il giorno dopo la segreteria ne ha discusso, chiedendo nel contempo alla società editrice di mettere a disposizione quelle stesse informazioni al Cdr e a tutti i giornalisti. Nello stesso giorno ho incontrato la Fnsi, e la Direzione che era stata prevista per il 10 ottobre è stata anticipata al 2 per poter discutere di "Liberazione".

La consapevolezza della gravità della situazione e della necessità di affrontarla con la massima urgenza è di tutti noi. Né ci sfiora minimamente l’idea di non condurre contro i provvedimenti legislativi del governo la massima opposizione insieme a tutti quanti hanno a cuore il pluralismo dell’informazione nel nostro paese. Così come di utilizzare tutti gli strumenti ed i canali possibili per modificare il regolamento attuativo. Tutto questo non può però evitare la necessità di fare i conti con la situazione in cui ci troviamo. In cui si trovano cioè il giornale e il partito, perché di questo si tratta.

I dati in nostro possesso sulla situazione debitoria sono gli stessi che ieri avete pubblicato. Il debito è passato dai settecentomila euro del 2003 ai duemilioni e 400mila stimati per il 2008 con una crescita costante. Nello stesso periodo di tempo le vendite hanno subito una riduzione di circa il 30%. Con questi dati dobbiamo fare i conti. La nostra volontà è quella di evitare in tutti i modi il fallimento, di impegnarci con ogni determinazione per garantire un futuro al giornale e a chi vi lavora. E dunque di affrontare anche la pesantissima situazione debitoria.

Con la consapevolezza altrettanto forte tuttavia che l’unica cosa che non si può fare è andare avanti come sin qui avvenuto. Se anche, come tutti noi auspichiamo, si riuscisse a fermare il governo, quel livello e quella dinamica di crescita del debito sono tali da metterci davanti ad un problema molto secco: in assenza di un intervento, il partito nel suo complesso si troverebbe costretto a chiudere.

E questo non è certo un esito che possiamo permetterci. Si tratta dunque di affrontare questa gravissima situazione, ribadendo che la volontà mia e della segreteria è di impegnarsi con la massima determinazione per rilanciare "Liberazione".

Fraterni saluti

Paolo Ferrero