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Licenziato da Trenitalia un capotreno di Roma.
Publie le mercoledì 23 novembre 2005 par Open-PublishingLa sua colpa? Era troppo scomodo
GIOVANNI FANTE capotreno del TMR Lazio in servizio c/o l’I.A. di Roma
Termini è stato licenziato. Trenitalia ha utilizzato una sentenza ancora non
esecutiva del tribunale del lavoro di Roma per cacciarlo. L’unica colpa di
Giovanni è quella di essere molto attivo nella difesa dei colleghi. Veniamo
ai fatti.
Il giorno 9 novembre Giovanni Fante appena arrivato in servizio sarebbe
stato fatto accomodare in ufficio distribuzione dal titolare, in modo
brusco, quindi diffidato verbalmente a non prendere servizio perchè
licenziato. A nulla è valsa la sua richiesta di essere sollevato dal
servizio nei modi dovuti.
Giovanni si è quindi recato al treno dove ha trovato un tutor che lo
invitava ad andare a casa; alla richiesta di essere eventualmente sollevato
dal servizio per iscritto, il tutor reagiva chiedendo l’intervento della
polfer. Giunto a Civitavecchia regolarmente in servizio, Giovanni sarebbe
dovuto ripartire per Roma con lo stesso materiale del treno ma,
all’improvviso, il treno è stato soppresso.
Il giorno 10 novembre 2005, Giovanni si è presentato in servizio
accompagnato dal RLS Marco Fabrizi e da Sergio D’Amico, macchinista e vice
presidente dell’ALSADISI (Associazione Legale Salute Diritti Sicurezza);
l’azienda era presente con otto elementi, tra quadri e dirigenti, per
comunicare al capotreno Giovanni Fante che il suo rapporto di lavoro era
concluso. Tutta questa operazione è avvenuta in pubblico, come fosse un
monito per gli altri.
Giovanni Fante è laureato in giurisprudenza. Il suo torto è stato quello di
aver tirato fuori, alcuni anni fa, il problema delle polizze assicurative;
con un artificio lo licenziarono, accusandolo di aver patrocinato contro la
ferrovia.
L’accusa si è rivelata, in primo grado, priva di fondamento in quanto, non
poteva patrocinare era solo procuratore legale tirocinante . Fu riassunto
e, in prima battuta contattato, per andare agli affari legali; al suo
rifiuto, è stato più volte soggetto a provvedimenti disciplinari
(sospensione dal servizio), tutti regolarmente rigettati ed annullati nei
vari arbitrati e in tribunale. Poi TRENITALIA è ricorsa in appello avverso
alla sentenza di primo grado e, certa di perdere.ha vinto.
Roma "il porto delle nebbie " ha gratificato una volta in più chi detiene il
potere. Non appena è stato emesso il dispositivo della sentenza, l’azienda
l’ha reso immediatamente esecutivo licenziando Giovanni.
E’ chiaro che occorre mobilitarsi in favore di Giovanni Fante, poiché la sua
vicenda ricorda - seppur con motivazioni diverse - quella dei quattro
ferrovieri di "Report" licenziati.
Occorre che tutti noi ferrovieri, colleghi di Giovanni, chiediamo con forza
a RSU e sindacati un loro intervento e, se necessario, un impegno concreto
teso a risolvere positivamente questa brutta storia. Questo sito web, per
quanto possibile, metterà a disposizione i propri spazi per far circolare le
informazioni relativi al licenziamento del capotreno Giovanni Fante e gli
ulteriori sviluppi della vicenda.