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Grillo propone liste civiche per uscire dal circuito perverso e chiuso dei partiti-feudo o partiti-azienda. E questa non è davvero antipolitica ma politica dal basso, secondo i migliori crismi delle Costituzioni democratiche.
Una Lista civica è un insieme di persone che intendono candidarsi alla carica di consigliere comunale e si identificano con uno stesso simbolo che di solito è il nome della lista. Più liste devono essere collegate e indicare chi vorrebbero a sindaco. E’ il ritorno della democrazia dal basso con cittadini scelti dagli elettori e non funzionari di partito imposti dalle segreterie.
Nelle ultime elezioni il governo rifiutò le liste civiche.
Possono benissimo continuare a farlo ma si andrebbe verso il peggio.
A Firenze e provincia, i gruppi si stanno formando a velocità rapidissima. In genere ne fanno parte persone che si battono da tempo con forza contro dissennatezze pubbliche, svendita di beni di tutti come l’acqua, inceneritori o rigassificatori cancerogeni, atti illeciti delle PA, sperperi e abusi, nepotismi, inquinamenti ambientali, mercimonio e corruzione… portando avanti campagne circostanziate per la difesa dei beni collettivi e contro la violazione dei diritti del territorio e dei cittadini. C’è una forte continuità coi girotondi e i movimenti. Sono migliaia le persone in ogni Comune che si stanno muovendo contro gli abusi della politica ufficiale, proponendo forme di democrazia allargata e partecipata.
Si stanno smantellando tutte le bugie medianiche sul disinteresse sociale degli italiani e soprattutto dei giovani, in una ripresa di valori civili e una rivendicazione di diritti sovrani che ha dell’incredibile.
Se partiti e media continueranno a negare l’evidenza, sarà peggio per loro.
Stanno perdendo il treno. C’è forse qualcuno di loro che ha messo al 1° posto la pulizia del Parlamento o il ritorno a una democrazia corretta? Non lo hanno fatto nemmeno ora. Stanno solo difendendo a spada tratta un monopolio, che noi non gli abbiamo dato.
Messaggi
1. Liste civiche, 17 settembre 2007, 10:52
C’è chi trema all’idea di camminare senza la stampella del partito
A Bologna abbiamo visto cosa succede a camminarci insieme
Cofferati sembrava aprire a idee nuove (non sue, nostre)
Per un anno la democrazia partecipata è stata una realtà, i quartieri hanno prodotto comitati di gente eletta in loco, che gratis hanno lavorato in gruppi in ogni quartiere, su uno dei settori di competenza municipale, formando un’assemblea collettiva diffusa (quella che Scalfari ha aborrito come una bestemmia)
Ogni gruppo ha lavorato di sera per un anno in sale gratuite della città discutendo sul suo tema (c’era gente di partito e gente no)
Dai lavori di tutti i gruppi di tutto un anno è uscito un programma per Bologna, nato dal basso, voluto da tutti
La democrazia assembleare ha funzionato
Non c’è stata improvvisazione, c’è stata competenza e ci sono stati valori. C’erano ingegneri, architetti, docenti, esperti, operai, impiegati, pensionati e casalinghe. C’erano tutti.
Poi tutto è andato a ramengo perché Cofferati ha preso il nostro programma e l’ha cestinato. Poi in modo totalitario ha fatto il contrario di tutto. Ora i vertici del PD lo riconfermano candidato sindaco
Abbiamo misurato con mano l’abisso tra la gente e la partitocrazia
v
2. Liste civiche, 17 settembre 2007, 11:30
Cara Viviana, io apprezzo molto il Tuo ottimismo e la Tua speranzosa fiducia, circa la possibilità per dei movimenti che nascono dal basso di poter operare positivamente e non velleitariamente per cambiare le cose in questo sciagurato paese !! Per formazione, per carattere, per letture etc. non mi sento di condividere pienamente il Tuo lodevole atteggiamento !! Io credo che avessero ragione Horkheimer, Adorno, il primo Marcuse e più in generale i filosofi della Scuola di Francoforte che ad essi facevano riferimento ( e non i vari Benjamin, Habermas, che pure da detta scuola provengono) e che sostenevano l’imprescindibilità e la propedeuticità di una rivoluzione che fosse prima culturale, epistemologica e poi politica in diretta e quasi automatica conseguenza . L’illuministica affermazione della ragione e della razionalità in campo scientifico e tecnologico ha prodotto, secondo detti filosofi, solo sviluppo ma non progresso : in particolare nella società ha finito con l’imporre la figura del cosidetto "uomo ad una dimensione". La classe borghese e più in particolare le sue elites dominanti hanno usato le grandi scoperte scientifiche e le loro applicazioni nel campo della tecnologia, solo per perpetuare e rendere più oppressivo il dominio dell’uomo sull’uomo : lo sfruttamento schiavistico del lavoro, la sistematica rapina dello risorse naturali dei paesi del terzomondo, l’uso strumentale e finalizzato solo all’accumulazione capitalistica del sistema finanziario e bancario, l’uso delle guerre per sostenere l’industrie e le produzioni ad esse collegate, le liberalizzazioni selvagge etc.. Solo quando l’umanità arriverrà a comprendere l’assoluta necessità, pena la sopravvivenza della specie, di mettere mano a riforme che consentano di applicare la razionalità scientifica ad una vera e non mistificata soluzione delle problematiche sociali e di pacifica e equa convivenza , potremo uscire dall’attuale situazione di stallo, funzionale solo al mantenimento dello staus quo. Evidentemente tutto questo potrà avvenire solo in tempi lunghi, secoli forse. E’ poi altrettanto chiaro che gli stessi filosofi non hanno fornito ricette chiare e facilmente applicabili nell’immediato, se non battersi con la forza del pensiero e delle idee, cercando poi di diffonderle e renderle assimilabili con gli strumenti della tecnologia , in primis oggi l’WEB e tutti sistemi e sottosistemi ad essa collegati !!!
MaxVinella
1. Liste civiche, 17 settembre 2007, 13:56
La ragione pessimista non ha prodotto che immobilità e servitù.
La ragione armata ha bivaccato in un preludio tanto lungo da esserne morta.
Il motto dovrebbe essere: se pure non sono nessuno, voglio fare qualcosa per tutti.
Trovo assurdo che si dica che il popolo non può avanzare richieste o chiedere partecipazioni "perché è incompetente".
Trovo insensato anche che si ritenga che i cosiddetti politici professionisti abbiano competenza di qualcosa.
Di che hanno competenza Fioroni, Mastella, Borghezio o Gasparri? Di un benemerito nulla.
Di che ha competenza Calderoli cui fu affidata addirittura la riforma della Costituzione e quella elettorale?
Che competenza aveva dell’amministrazione di una città e soprattutto dei problemi di Bologna uno come Cofferati?
E un ministro del lavoro che prima allunga l’età per la pensione di 2 anni e poi propone di restringerla sempre di 2 anni per mandare prima a casa i dipendenti della PA?
E su piano mondiale non andiamo meglio, con un direttore della Banca d’America che prima taglia di mezzo punto il tasso di sconto poi, a catastrofe mondiale avvenuta, propone di rialzarlo di mezzo punto, come fosse un organetto? O del presidente della banca europea, che a catastrofe iniziata, non trova di meglio che proporre di alzare anche lui di mezzo punto col rischio di una deflagrazione del sistema creditizio europeo?
Per eseguire una legge ci sono gli esperti. Ma per deciderla ci devono essere i cittadini. E non c’è cittadino che, almeno a livello locale, non sappia giudicare del proprio territorio o dei propri diritti.
La democrazia diretta non è una chimera, come crede Scalfari. Essa è parte integrante delle migliori democrazia. E almeno da Port Royal in poi fa parte delle disquisizioni più alte della filosofia politica. Nel sistema svizzero, per es., funziona benissimo e i cittadini ne sono fieri. Essi sono chiamati “settimanalmente” a confermare o rifiutare le leggi, lo fa anche la casalinga di ugano; qualche volta ci mettono un po’ a capire cosa è meglio, come per la parità con le donne o l’ingresso in Europa, ma sono “loro” che decidono e con i loro tempi, secondo la maturazione di una coscienza sociale in fieri, e non comandata dall’alto
La democrazia è un esercizio che si rinforza con l’uso.
Forse qualcuno lo ha dimenticato pensando che fosse un retaggio di pochi eletti.
viviana
2. Liste civiche, 18 settembre 2007, 09:03
Prima le LISTE CIVICHE LOCALI !
Poi la LISTA CIVICA NAZIONALE !
Non ci sono altri modi per emendare la politica
Alla base delle liste civiche stanno tutti coloro che ormai hanno perso ogni fiducia nella partitocrazia e oggi provano a dire e fare qualcosa di diverso per resuscitare la democrazia.
La democrazia e’ una cosa seria. Salviamola!
Mandiamo a casa questi gruppi monopolisti e questi comitati di affari, collusi con gruppi delinquenziali e delinquenti essi stessi! Che per difendere i loro reati intimidiscono la Magistratura e si fanno leggi liberatorie.
Sono cosi’ marci che non tentano nemmeno di proporsi auto-emendamenti.
Sputano solo insulti contro la gente e quindi contro la democrazia, dimostrando di esserne degli alieni. Sono irrecuperabili. Occupanti abusivi del nostro paese.
Si sono distrutti ogni speranza di credibilita’. Possiamo solo delegittimarli formalmente visto che materialmente si sono autodelegittimati da soli.
Sono in pieno abuso di potere e in grave vulnus di democrazia e rappresentabilita’.
In una democrazia che si basa sulla delega rifiutano i loro deleganti e meritano quindi solo il peggio.
Non vogliono proprio eliminarsi i doppi o tripli incarichi, vietati anche dall’UE, o le cariche a vita, i nepotismi o i privilegi intollerabili.
Non desiderano affatto ridurre l’enorme spesa dell’apparato o ridurre il deficit.
Continueranno a riversare su di noi ogni aumento di spesa aumentando i propri illeciti, abusi e sperperi o le mafie dell’impunita’.
Rifiutano di rientrare nel principio di uguaglianza di fronte alla legge che dovrebbe essere regola per ogni cittadino, primariamente per chi ha responsabilito’ di potere.
Regolare il conflitto di interessi non e’ mai entrato nella loro agenda politica. Non volle farlo D’Alema, non lo fece Dini ne’ Amato, non lo sta facendo Prodi.
Sono incapaci di vergogna.
Ci offendono e ci intimidiscono per difendere i loro abusi.
Non possiamo piu’ tollerare questa arroganza, per il bene nostro e dei nostri figli.
..
Visto che l’articolo che ho mandato è sparito, lo ripropongo.
LISTA CIVICA LOCALE; LISTA CIVICA NAZIONALE
Un articolo di Art. 21 di giugno cita Pancho Pardi, uno che nelle liste civiche ci ha sempre creduto.
(Pancho Pardi non e’ la casalinga di Voghera ma se anche lo fosse non sarebbe il caso di insultarla gratis, perche’ questo insulterebbe la democrazia. Laureato in Filosofia con tesi in Antropologia culturale, borsista e ricercatore ad Architettura, prof. associato di Analisi urbanistica.)
"Delusa dai partiti, esclusa dai processi di formazione dei nuovi soggetti, inascoltata dalla nomenclatura, la ’societa’ civile’ lancia la sfida in campo aperto.
Col manifesto per la riforma della politica parte la costruzione della Lista civica nazionale per presentarsi alle elezioni politiche e ’mandare a casa l’oligarchia’ che ha in mano il paese. Questo il manifesto politico della Rete delle liste civiche, guidata da Roberto Alagna, con i girotondi rappresentati da Pardi e le associazioni della legalita’ di Veltri col giornalista Oliviero Beha. L’appuntamento e’ per il 6 ottobre, a Roma, a piazza Farnese.
Hanno aderito Dario Fo, Franca Rame, Beppe Grillo, Marco Travaglio, Lidia Ravera e Antonio Tabucchi.
Obiettivo: restituire dignita’ alla politica attraverso la partecipazione dei cittadini, il controllo del potere politico, l’impegno diretto nella gestione della cosa pubblica’. Insieme sono presentate alcune petizioni contro il conflitto di interessi, per la riduzione di parlamentari e loro privilegi, responsabilita’ dei partiti di fronte alla legge.
Il manifesto e’ una ’’risposta alla crisi del sistema’’, con una ’’alternativa che parta dal basso’’, perche’ ’’e’ velleitario pensare che il sistema possa autoriformarsi’’. E’ lo stesso sistema che rappresenta la vera antipolitica.
L’art. 49 della Costituzione dice che i cittadini ’’si organizzano in partiti, non che sono i partiti a organizzare i cittadini’’.
Bisogna abbattere ’’l’oligarchia politica perche’ certo da sola non si suicida’’ (Veltri).
La societa’ civile ’e’ un fiume pulito che vuole ingrossarsi, diventare navigabile, ma rimanere trasparente’’. La Lista civica nazionale puo’ essere ’’l’approdo per milioni di persone’’ alle prossime elezioni.
La critica alla politica non risparmia il PD che ’’nasce con gli stessi vizi’’ che dichiara di combattere. ’’C’e’ una frattura tra la politica e gli elettori: il Pd e’ un tentativo goffo di recuperare questo rapporto’’.
Pardi: ’’Le prossime elezioni per il csx sono perdute’’. ’’Abbiamo portato in piazza un milione di persone, vere non come i 2 milioni di Belusconi, e le hanno rifiutate. Se non riescono a convincere una parte cospicua dei loro elettori a votarli, come possono pensare di portare al voto chi gia’ normalmente non ci va?
Il processo del PD non parte dal basso, nasce ’’deficitario’, non ha programma e il suo 1° problema e’ il leader’’.
Si deve ridare ai cittadini la possibilita’ di scegliere i propri candidati: ’’Lo slogan e’: non voto se non posso scegliere’’. E’ fondamentale la questione del conflitto di interessi che ha permesso a un ineleggibile di stare al potere, ma il conflitto di interesse non e’ solo Berlusconi, ma e’ ’’endemico’’ all’intreccio tra politica e affari.
Beha: "Questa e’ una ’cupola politica’’ che gestisce il potere "in modo mafioso".
’Il problema non e’ quello di perdere le elezioni, quanto quello di perdere il paese.”
Solo ’partendo dal basso e se siamo tanti possiamo farci ascoltare. Occorre far pressione perche’ se ne vadano a casa. La politica e’ diventata una gigantesca agenzia di collocamento".
http://www.articolo21.info/notizia.php?id=4960..
viviana