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Lo Stato che verrà.

Publie le martedì 19 maggio 2009 par Open-Publishing

Lo Stato che verrà.

Caro Giorgio Ti scrivo così Ti distraggo un po’
e siccome sei tanto lontano più forte Ti scriverò.
Da quando sei a Roma c’è una grossa novità,
la Napoli vecchia è finita ormai
e quasi tutto qui non và.

Si esce ancora la sera compreso quando è festa
ma c’è chi ha messo le gabbie di ferro vicino alle finestre,
e si sta senza mangiare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da fare
il digiuno gli rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo Stato
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
ci sarà tre volte da mangiare e festa tutto il giorno,
ogni Uomo scenderà dalla croce
anche le persone faranno ritorno.

Ci sarà lavoro e cibo tutto l’anno,
anche i cittadini potranno parlare
mentre i potenti già lo fanno.

E si darà amore ognuno come gli va,
tutti i politici si potranno ricandidare
ma fino a una certa età,
e con qualche disturbo qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo ingordi
e i prepotenti di ogni età.

Vedi caro Giorgio cosa Ti scrivo e Ti dico
e come sono scontento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro Giorgio cosa si deve inventare
per poter rifletterci sopra,
per continuare a lottare.

E se questa canzone non passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch’io.

Lo Stato che si sta imballando tra non molto finirà
io mi sto preparando è questa la novità.

(by Marvin)