Home > Lo Zar e l’Imperatore
Alla fine, i conti tornano. Si può governare a Mosca o a Washington. Ma se i metodi sono più o meno gli stessi, i protagonisti finiscono per riconoscersi in quanto ad affinità. Come altro spiegare le dichiarazioni di Vladimir Putin a sostegno della rielezione di George W. Bush?
A Putin, che di solito veste con antiestetici pullover neri girocollo, deve anche piacere la camminata da cow boy con cui Bush si aggira nei giardini della Casa Bianca per fare le sue dichiarazioni alle tv. Entrambi hanno l’aria più da bulli che da presidenti. Con la differenza che quando parla Bush si ha sempre l’impressione che ci sia qualcuno a suggerirgli cosa dire, mentre quando parla Putin si finisce per ammettere che il Kgb è una scuola che insegna bene il mestiere.
Lo Zar che abita al Cremlino si era appena attribuito l’altro ieri il potere di nomina dei governatori regionali. In una conferenza stampa successiva al decreto-lampo ha avuto un guizzo sulla politica estera: “Una sconfitta di Bush aumenterebbe le violenze in Iraq e incoraggerebbe i terroristi in tutto il mondo, perché gli attacchi delle organizzazioni terroristiche in Iraq, nelle attuali circostanze, sono diretti non tanto alla coalizione quanto a Bush in persona”.
E’facile intuire che si tratta della risposta indulgente al beneplacito della Casa Bianca per quanto accade da tempo in Cecenia (strage di Beslan docet). Se Bush ha fatto a pezzi le Nazioni Unite e la legalità internazionale incoronandosi novello Imperatore dell’unico Impero sopravvissuto alla “guerra fredda”, Putin se ne infischia altrettanto di legalità istituzionale e internazionale nelle vicende di casa propria. Del resto, si sa che tra le ossessioni psichiche più diffuse c’è quella dei tanti che credendosi novelli Napoleone mettono la mano destra sulla pancia e indossano uno scolapasta al posto della feluca.
Allo Zar non sono piaciute le parole del democratico John Kerry che aveva definito “autoritaria” l’attuale leadership del Cremlino. Ma forse ciò che più dà fastidio a Putin sono le dichiarazioni di Kerry a favore del multilateralismo e del ristabilimento della legalità internazionale. L’uomo che qualche volta va in vacanza a Porto Rotondo nella villa del premier italiano ha un sogno nel cassetto: e se il mondo tornasse a un bipolarismo all’antica, dove la Russia patteggia con gli Stati Uniti nei G8 riuscendo prima o poi a entrare nel novero dei paesi che aderiscono alla Nato?
Ieri era a Mosca un altro grande sponsor di Bush, Gianfranco Fini. Se l’ex Armata Rossa (oggi Armata Russa) ha potuto cantare davanti al Papa senza far abbeverare i cavalli cosacchi nelle fontane di S. Pietro, anche un ex fascista può far vista al Cremlino. Si sa che il governo di Roma è il più fedele alleato della Casa Bianca e della sua politica in Medioriente, quindi il vicepremier italiano deve aver di sicuro confortato lo Zar nel suo appoggio all’Imperatore portandogli anche il caloroso saluto del suo amico Berlusconi che si crede un po’ Zar, un po’ Imperatore e un po’ Napoleone.
http://www.aprileonline.info/articolo.asp?ID=2003&numero=124





Messaggi
1. > Lo Zar e l’Imperatore, 22 ottobre 2004, 08:48
ma non sarete mica un po´ di parte vero? ;-)