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Lo sciopero generale del 17: una opportunità per la sinistra
Publie le martedì 31 ottobre 2006 par Open-PublishingQuando seguo le discussioni sulla Finanziaria mi viene da pensare: ho votato questo governo perchè faticavo ad arrivare alla fine del mese.
Ora ci arriverò?
La risposta è no: continuerò a faticare.
Il piatto piange, insomma: piangeva prima e piange anche adesso.
Il perchè è semplice: è vero che le aliquote IRPEF cambiano in mio favore (spero, se non ho fatto male i conti) ma quello che mi si dà con una mano me lo tolgono con due: le tasse locali aumenteranno, i servizi saranno tagliati e all’ orizzonte c’è un vero e proprio attacco alle pensioni, con l’ innalzamento dell’ età pensionabile e lo scippo della liquidazione: il TFR.
Mi chiedo perchè avviene tutto questo.
E la mia risposta è semplice: perchè questa Finanziaria è il logico prodotto di un governo in cui la sinistra, le forze che rappresentano gli interessi dei lavoratori come me, è minoranza.
Una minoranza che è riuscita a strappare qualcosa, ma quel qualcosa non è sufficiente.
Ora, siccome non sono un rassegnato masochista, non posso accontentarmi di questa realtà e mi pongo la seguente domanda: è possibile migliorare questa situazione e se si come?
Prima di tutto ricordo che c’è tempo fino al 31 Dicembre per votare la legge finanziaria, quindi la partita è almeno teoricamente ancora aperta, poichè il Parlamento può introdurre modifiche e emendamenti fino a quella data.
Il Governo, però, è sempre quello lì, con quella sinistra in minoranza.
E alternative migliori non se ne vedono: cascasse Prodi ci toccherebbe rimpiangerlo, visto che non è certo dai Tremonti e dai Berlusconi che ci si può aspettare interventi a favore di chi lavora.
L’ unica soluzione che vedo è allora quella di difendermi con l’ arma più efficace che ho a disposizione: quella della protesta e quindi dello sciopero.
Lo sciopero contro la Finanziaria può riaprire la partita, costringendo i moderati, i Prodi e i Fassino, a fare i conti con la delusione di quelli come me.
Certo, le difficoltà ci sono.
Gli scioperi li indicono i sindacati e non mi sembra che i confederali -la CGIL, la CISL e la UIL- siano in generale disposti a scioperare contro il "governo amico".
Anche perchè -ed è tutto dire- la manovra economica di questo governo la condividono!
Io credo, però, che l’ unico amico di un sindacato sia l’ interesse dei lavoratori.
E allora il nostro interesse non è certo quello di fare regali alla Confindustria di Montezemolo e ai loro sponsor nel centrosinistra, che sono i veri premiati da questa Finanziaria!
RdB chiama allo sciopero per il 17 Novembre, perchè di "governi amici" non ne ha.
Non si tratta di schierarsi "contro" o "per" il Governo: si tratta semplicemente di difendere gli interessi dei lavoratori. Il ruolo di un sindacato è questo, infatti; non è quello di giocarsi in Borsa, insieme ai padroni, la torta del TFR!
Non è uno sciopero "per" o "contro" il governo: è uno sciopero per difendere i nostri interessi.
Ma è uno sciopero che ha comunque un suo grande valore politico.
Perchè può diventare la grande opportunità per la sinistra: quella di imporre -da qui al 31 dicembre- cambiamenti sostanziali alla Finanziaria, che vadano incontro -e non contro- agli interessi dei lavoratori.
Poi starà alla politica cogliere o meno questa opportunità: è la responsabilità di fronte a cui si trovano tutti i partiti della sinistra.
Che ciò avvenga o meno potremo sempre dire che la nostra parte, come lavoratori e come sindacato, l’ abbiamo fatta fino in fondo.