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Lo stato autoritario non è più una metafora
Lo Stato d´emergenza voluto dal governo Berlusconi è realtà anche nei fatti, non solo a parole. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, di concerto con il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha adottato il decreto con il quale viene emanato il piano di impiego delle Forze armate nel controllo del territorio.
Sul piano è giunto parere favorevole dal comitato nazionale dell´ordine e sicurezza pubblica, integrato con il capo di stato maggiore della Difesa. Saranno 3.000 i militari impegnati nella vigilanza di siti e obiettivi sensibili e nel pattugliamento insieme alle forze di polizia. Il piano avrà una durata di sei mesi a partire dal 4 agosto.
Nel pomeriggio Maroni sarà poi in prefettura per siglare insieme al sindaco Gianni Alemanno il tanto sbandierato “Patto per Roma sicura”. E Roma sarà, insieme a Napoli e Milano, una delle prime città in cui verranno impiegati i militari.
La data dell’entrata in vigore del provvedimento è stato duramente contestato nelle scorse settimane dall’opposizione. I dettagli sulla dislocazione dei soldati, le modalità d´impiego e gli obiettivi sono stati l´oggetto della riunione del comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza.
Circa un terzo dei tremila militari che saranno impiegati per compiti di pubblica sicurezza, saranno utilizzati anche in pattuglia miste con agenti di polizia e carabinieri all’interno delle città. Queste pattuglie, ha precisato il ministro La Russa, perlustreranno alcuni luoghi della città a piedi «per una maggiore visibilità».
I militari avranno poteri di agenti di pubblica sicurezza, non di polizia giudiziaria. Il dislocamento in pattuglie miste con poliziotti e carabinieri permetterà però agli agenti del gruppo di arrestare in qualsiasi condizione e non solo in flagranza di reato.