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Luisa Morgantini : appello per la liberazione di Giuliana Sgrena

Publie le mercoledì 9 febbraio 2005 par Open-Publishing

di Luisa Morgantini - Europarlamentare

Mi rivolgo a tutte e tutti voi che non conoscete Giuliana Sgrena, mi rivolgo ai rapitori e in special modo alle donne, a quelle che l’hanno conosciuta e a tutte le altre.

Giuliana è una donna straordinaria, coraggiosa, determinata con un grande senso della giustizia e della pace. Una giornalista che, in questi ormai lunghi anni di guerre e sofferenze svolge il suo lavoro raccontando la vita quotidiana di chi è costretto a vivere sotto occupazione militare, una giornalista che non uccide la verità ma la racconta nelle sue sfaccettature, una giornalista che non sta chiusa nelle stanze d’albergo, ma va ad incontrare le donne torturate ad Abu Grhaib, gli sfollati di Falluja.

Giuliana è una di noi, che non accetta ingiustizie e guerre. La vogliamo tra noi, deve tornare con noi e tra noi che siamo nelle strade, nei nostri posti di lavoro a dire che non ci devono essere scontri di civiltà, che ogni popolo deve essere libero, che le risorse di un paese non possono essere carpite da altre paesi, che sono gli iracheni che devono costruire il loro futuro.

Giuliana ci racconta della vita e della sofferenza degli iracheni, senza acqua, senza lavoro, senza elettricità senza cibo, attanagliati tra forze di occupazione e attentati. Ci dice della distruzione delle città irachene, dei suoi luoghi di cultura. Ci dice della dignità e del dolore, dei soprusi e delle discriminazioni da qualsiasi parte provengano.

Giuliana ci aiuta ad amare e a conoscere il popolo iracheno, così come lo ama e lo conosce lei. Giuliana deve tornare da noi e poi ancora da voi.

Vi prego, voi che l’aveta presa, chiunque voi siate, liberatela, noi la aspettiamo.

Voglio tornare a camminare con lei nelle strade di Palestina, dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Bosnia e di tanti paesi del mondo per cercare di costruire relazioni e ponti di pace.

Voi, io, noi, che, come Giuliana, crediamo che siano gli Iracheni a costruire il loro futuro e operiamo per un mondo senza occupazioni militari, dove si cerchi giustizia e pace , liberiamola.