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Luoghi comuni

Publie le giovedì 1 ottobre 2009 par Open-Publishing

Ci sono due luoghi comuni che i cloni di Berlusconi ripetono a pappagallo per cui sono diventati proprio stucchevoli:

il primo è che la gente parla male di Berlusconi perché è invidiosa di lui, il che è ridicolo perché una persona per bene non invidia certo un disonesto, e perché ci sono valori irrinunciabili come il rispetto di se stesso, l’amore per la propria famiglia e per il proprio paese, la sincerità dei propri amici, la pace della propria coscienza... che nessuno scambierebbe con una vita dissoluta, piena di cortigiani, a continuo rischio di morte o di crollo, e sotto sequesto di mafia e ordine di P2, come quella di Berlusconi.

Il secondo luogo comune è che i nemici di Berlusconi parlano male di lui perché ciò permette loro di vendere libri o giornali, dunque perché sparlare di Berlusconi è un affare lucroso, tanto che, se Berlusconi sparisse, essi piangerebbero e resterebbero disoccupati.

Ora io credo che parlare male di Berlusconi non sia né divertente né remunerativo, visto il numero di persone che hanno perso il posto di lavoro, sono state emarginate, hanno avuto querele milionarie o sono state minacciate o diffamate (vedi Boffo) in vario modo. Se uno davvero perseguisse il proprio utile si aggiogherebbe al carro di Berlusconi perché, a livello di lucro, è più conveniente e sicuro, insieme ai vari Minzolini, Fede, Vespa, Masi, Capezzone ecc.

Il Pdl è pieno di persone che hanno lasciato altri partiti proprio per venalità, desiderio di guadagno o di potere: Ferrara, Bondi, Borghini, Ferlini, Festa, Guzzanti, Brandirali, Caparra, Frattini, Maiolo, Micciché, Pecorella, Minzolini, Foà, Cancellieri, Liguori, Mughini, Pac, Taradash, Capezzone...

Se poi si intende che, se non ci fosse Berlusconi, tanti suoi critici resterebbero disoccupati, si provi a pensare che questi signori difendono la Costituzione e attaccano il cattivo potere e questo, da che mondo è mondo, non è nato con Berlusconi e non morirà con lui, tant’è che molti di questi signori il cattivo potere lo hanno criticato anche in Prodi e massimamente in D’Alema o in Violante.

Chi ha memoria storica può dire che di critici del cattivo potere ce ne sono stati parecchi quando di Berlusconi non si conosceva nemmeno il nome e molti sono stati uccisi per le loro critiche o hanno patito l’esilio o il carcere: Matteotti, prima di tutti.

Il Tribunale Speciale del fascismo contro i nemici politici emise 5.619 sentenze di condanna, delle quali 4 596 eseguite. Furono mandati al confino 15.000 persone, fra cui Antonio Gramsci, Cesare Pavese, Altiero Spinelli, Ferruccio Parri e Giuseppe Di Vittorio.

Pensiamo che anche loro agissero per invidia contro Mussolini o per lucro? Pensi che queste fossero le motivazioni di Pasolini? O del giornalista Pecorella? O di Falcone? Borsellino? Il giudice Livatino? O di tutti coloro che si misero contro la mafia e i politici che essa sostiene?

Visto che ho sentito queste cose centinaia di volte, immagino che siano state scritte su qualche giornale di Berlusconi e i somari le ripetono non sapendo pensare in proprio.

Posso dire che non ho mai sentito frasi più idiote che mostrano solo il basso livello di criticità di tanti italiani

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