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MAGARI VUOL DIRE QUALCOSA

Publie le domenica 19 ottobre 2008 par Open-Publishing

da Chiara Martini ,Liceo Minghetti BOLOGNA

“Ci stiamo occupando del nostro futuro”

è scritto sullo striscione all’ingresso del Minghetti occupato da martedì pomeriggio.

Magari è solo uno slogan.

Ma magari no.

Si organizzano concerti e si buttano le cicche per terra, ma alle 10 si spengono gli amplificatori e alle 2 di notte si organizzano squadre di pulizia...

Magari vuol dire qualcosa.

Sulla porta, oltre agli striscioni, è appeso il documento stilato dagli insegnanti che ci appoggiano in questa protesta. Sono tanti, vengono a scuola e ci aiutano a portare le nostre idee anche al di fuori: queste mattine stiamo facendo lezione in piazza, davanti a tutti, con tutti.

Magari vuol dire che questa volta non stiamo occupando solo perchè “è tradizione”, ma perchè ci crediamo sul serio. Perchè vogliamo invadere ogni spazio possibile con le nostre idee e la nostra voglia di fare, a partire dalla scuola per arrivare alla piazza, alla città, alla gente che la compone.

Perchè non stanno protestando solo i soliti quattro liceali che vogliono fare un po’ di caos, ma la totalità della scuola, dalle elementari all’Università, dagli studenti ai prof, dai genitori al personale ATA. Siamo tutti uniti, una volta tanto! E non ce l’abbiamo col grembiulino o col cinque in condotta, ma con la mentalità che sta dietro il decreto Gelmini e i tagli dei fondi per l’istruzione: la mortificazione della scuola pubblica.

Magari non serve a niente, magari è solo l’ennesima illusione in un Paese dove regna il disinteresse assoluto. Può essere.

Ma noi, intanto, ci proviamo.