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MAI PIU’ SENZA FALCE E MARTELLO
di Giuseppe Carroccia
dirigente nazionale area Essere comunisti
Gli sconfitti di queste elezioni sono la sinistra arcobaleno e il partito democratico, cioè il bertinottismo e il veltronismo, la superficialità e il pressappochismo di chi ha diretto in questi ultimi anni la sinistra in Italia.
Gente poco seria, mentre la situazione del paese è drammatica e i lavoratori non arrivano alla fine del mese.
Rifondazione Comunista non si è presentata alle elezioni con il proprio nome, il proprio simbolo, la sua storia e il suo programma.
Se l’avesse fatto i risultati sarebbero stati diversi e avremmo ancora una rappresentanza parlamentare.
Alle prossime elezioni europee non dobbiamo consentire a nessuno di privarci del nostro simbolo sulla scheda elettorale.
Per questo bisognerà impegnarsi da subito per il prossimo Congresso del partito che non siamo intenzionati a far sciogliere da chi ha ottenuto il peggior risultato elettorale nella storia della Repubblica italiana.
Il voto della maggioranza degli italiani che premia la destra non deve indurci a ritenere che il paese sia diventato fascista.
Berlusconi, Fini e Bossi cercheranno stavolta veramente di costruire un regime, puntando a un rapporto privilegiato con l’imperialismo americano, ma la crisi di quest’ultimo renderà drammatica la condizione sociale dei lavoratori che si ribelleranno.
Toccherà ancora una volta ai comunisti organizzati nel partito unificare le lotte e salvare il paese e la democrazia.
E la Costituzione pensata da Gramsci e firmata da Terracini.
Come facemmo venti anni fa dopo la bolognina ripartiamo dalla base, ma stavolta facciamo attenzione nella formazione dei quadri e dei gruppi dirigenti.
Quelli attuali vanno cambiati.
Rifondazione Comunista è stata una forza importante nella storia del paese e può continuare ad esserlo.
Dipenderà da noi.
Roma, 15 aprile 2008
Messaggi
1. MAI PIU’ SENZA FALCE E MARTELLO, 16 aprile 2008, 09:58
Il paese non è certamente diventato fascista, almeno nella definizione che storicamente viene attribuita a questo termine !!
Ha però vinto il "berluskonismo" , che è una versione moderna e mass-mediatica del fascismo : la differenza è solo nel fatto che Berluskoni usa le televisioni e l’industria culturale , invece che l’olio di ricino ed il manganello !!
Comunque anche se avesse prevalso Veltroni, avrebbe vinto ugualmente il "berluskonismo", magari in versione più soft, più educorata e friendly, ma gli obiettivi politici e gli interessi da tutelare sarebbero stati molto simili.
MaxVinella
1. MAI PIU’ SENZA FALCE E MARTELLO, 16 aprile 2008, 17:42
senza scomodare il fascismo... è la democrazia indiretta bellezze... e se non ci adoperiamo DIRETTAMENTE non possiamo farci nulla... e simboli e dirigenti sono l’ultimo dei problemi... io farei ameno di entrambi (soprattutto dei secondi)... Az
2. MAI PIU’ SENZA FALCE E MARTELLO, 19 aprile 2008, 12:37, di Flavio
Avere dei punti chiari, fissi e ben piantati sui quali appoggiarsi e far riferimento è fondamentale nella vita di ciascuno di noi e di qualsiasi persona, senza questi, qualsiasi persona si disorienta, diventa insicura ed incerta nel decidere e sul che fare, finisce col sentirsi insoddisfatta e infelice.
Questo, a mio parere, penso e credo valga anche per il simbolo "Falce, Martelo e la Bandiera Rossa" che nella nostra lotta è uno dei punti focali, chiari, fissi e fondamentali, non dico per tutti, ma, secondo me, per il 90 e più % non solo per tutti noi comunisti, ma questo vale in generale anche per qualsiasi persona e per capire meglio che è così, basta guardarsi intorno, non dico che è questo giusto, ma il sentire popolare è così e quindi, così dobbiamo fare.
A me non servirebbe, a me basterebbe sentirmela dentro questa Falce e Martello, ma, cari compagni, io penso e dico: - avanti con la Bandiera Rossa con Falce, Martello e con tutta la nostra storia bella e brutta guardando al nostro orizzonte, avanti con un partito che prima di esser di Governo è di LOTTA. -
Quindi, in questa occasione, continuo a dire che non si doveva andare al Governo, si doveva stare all’opposizione, sì, proprio dura e pura e lottare contro il sistema di sfruttamento, oppressivo e antidemocratico dentro il quale c’era anche, sottolineo anche Berlusconi, ben sapendo che fatto fuori un Berlusconi il sistema ne avrebbe riprodotto un’altro.
Chiudo con lo slogan da me preferito e tanto gridato e amato perché, dentro di esso c’è tutto il senso più profondo di tutta la mia vita fatta di sacrifici e di lotta, così com’è stata la vita di milioni di tantissimi altri compagni e compagne: "LOTTA, LOTTA, LOTTA, NON SMETTER DI LOTTARE PER UN POTERE ROSSO E POPOLARE". Ritornerò, ritorneremo cari compagni e compagne, contenti quando questo slogan lo sentiremo riecheggiare in ogni dove nel nostro Paese in modo chiaro, forte e senza incertezze con la la passione e la possente voce di popolo. Flavio ...