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MARCOS E "PINGUINO" INIZIANO IL VIAGGIO IN MOTO

Publie le martedì 3 gennaio 2006 par Open-Publishing

di HERMANN BELLINGHAUSEN Inviato

San Cristobal de las Casas, Chis., 1 gennaio. Con il "pinguino" della Sesta
Dichiarazione della Selva Lacandona sistemato nella cassetta posteriore
della sua motocicletta "Sombraluz", il subcomandante Marcos è uscito questo
mezzogiorno dal caracol di La Garrucha per iniziare il viaggio dell’Altra
Campagna.

Con un casco nero che copriva interamente il passamontagna, in un primo
momento è passato inosservato ai presenti. E’ poi iniziata una corsa pazza
attraverso la valle in direzione di Ocosingo. Le televisioni, i fotografi, i
reporter, i curiosi e lei spie cercavano di raggiungere il veicolo del
delegato Zero e così sorpassavano i veicoli che lo scortavano.

Pochi chilometri più avanti, il motociclista ancora sconosciuto ha sollevato
la visiera del casco e si è rivelato essere Marcos. La cassetta diceva:
"EZLN. Attenzione: pinguino a bordo". Ci sono state quindi le prime foto e
brevi dichiarazioni. I giornalisti gli domandavano "Come ti senti?", e lui
rispondeva di sentirsi molto bene. Gli chiedevano se pensava di andare fino
a San Cristobal sulla sua "Sombraluz", e lui rispondeva: "fino a Tijuana".

Su un camion di tre tonnellate stavano aggrappati alle grate del rimorchio
tre incappucciati con scritto "EZLN" sulla schiena. Con il loro
abbigliamento, contrassegnavano il convoglio. Molto dietro seguivano le
decine di minibus, camion e camioncini con i quali si sono mosse le basi di
appoggio zapatiste della regione selva tzeltal, per partecipare alla marcia-meeting questo pomeriggio a San Cristobal de las Casas. C’erano anche automobili con a bordo osservatori nazionali ed internazionali e persone che hanno sottoscritto la
Sesta.

Lasciandosi dietro una nuvola di polvere, perché è stagione secca nella
selva, l’anomalo convoglio correva dietro un subcomandante ed un
pinguino-passeggero che faceva timidamente capolino dalla scatola posteriore
di "Sombraluz". Questo pollo era già famoso e fotografato anche prima di
oggi.

Al suo passaggio per le comunità zapatiste, centinaia di indigeni lo
salutavano ed acclamavano, dicendogli addio. Perfino nei villaggi non
zapatisti decine di curiosi e simpatizzanti hanno salutato il passaggio del
polveroso convoglio.

Arrivato nella città di Ocosingo, il delegato Zero si è nuovamente fermato
e, con sorpresa di tutti, ha fatto un’inversione a "u" e si è allontanato
rapidamente in direzione contraria.

 Già se ne torna indietro - ha esclamato qualcuno.

 Deve aver dimenticato la pipa - ha scherzato un altro.

In realtà andava a fare benzina in una stazione che aveva appena lasciato
dietro, così che hanno poturo vederlo i passeggeri di moltissimi veicoli che
non riuscivano a raggiungerlo.

A questo punto la polizia di transito di Ocosingo era superata e, così come
la polizia locale e la Federale Stradale brillavano di sconcerto.

Al di là della connotazione cheguevarista dei "viaggi della motocicletta",
l’inaspettata (anche se prevista ed attesa) uscita di Marcos è stata
lungamente seguita sullo sterrato che esce dalla selva e poi sull’asfalto della strada verso Rancho Nuevo e San Cristobal.

All’incrocio di Cuxuljá, dove si trova il municipio autonomo Ernesto Che
Guevara, l’aspettava un’altra valle di indigeni zapatisti.

Tirandosi per mettersi il giubbotto, togliere d’impaccio per un piccolo
incoveniente la sua moto o impartire istruzioni ai veicoli della sua
comitiva, il subcomandante Marcos ha raggiunto la strada Panamericana ed è
passato davanti al quartiere militare di Rancho Nuevo, da dove è transitato
liberamente.

Verso le ore 16, il motociclista mascherato (e con casco) è arrivato nella
città di Jovel imboccando Avenida Insurgentes, assopita nella domenica
dell’Anno Nuovo. Pochi isolati più avanti svoltava a sinistra e, sempre
seguito dalla stampa, due isolati avanti svoltava ancora a sinistra, su
Calle Allende, per sparire rapidamente dietro la porta da un garage che
l’aspettava, aperta, di fianco a dove stava fino a poco tempo fa il Centro
di Informazione Zapatista.

E’ arrivato così il delegato Zero, rappresentante della Commissione Sesta,
alla prima tappa del suo annunciato viaggio di sei mesi per le 32 entità
federative.

La Jornada