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MEDITERRANEO Il cimitero dei condannati a morte!
Publie le mercoledì 1 aprile 2009 par Open-PublishingMEDITERRANEO
Il cimitero dei condannati a morte!
Qualche giornalista ha definito “mattanza” l’ultimo viaggio di quella povera gente disperata e condannata alla fame e alle guerre, che nel tentativo di cambiare vita, cercava di raggiungere il continente ricco e malgrado la crisi globale, sempre prosperoso.
Ma perchè l’ha definita “mattanza”? I tonni di solito vengono uccisi dai pescatori e a me pare che gli emigranti africani siano stati sempre aiutati dagli uomini di mare. Che la grave affermazione si riferisse al disinteresse degli uomini politici, a livello europeo, sembra il significato più attiguo alla sua idea cognitiva. Ma a me pare che tali tragedie siano volute da chi deve fare business a tutti i costi, mandando alla mercé i disperati in cerca del vivere in pace e magari, per far fare tutti quei lavori che ormai i nostri rifiutano.
Con quale sentimento faremo il bagno, la prossima estate, in quelle acque di un mare che tanto crudelmente ha ingoiato centinaia di nostri simili e che sta portando nei litorali, con le sue onde,non solo il “nulla” di un cimitero irreale ma anche il segno di un mondo di ipocriti e di egoisti che con patetiche lacrime si disperano alle previste notizie.
E intanto tutto rimane fermo malgrado le tante chiacchiere e non sapremo mai per quanto tempo dovremo ancora assistere inermi a tali tragedie disumane che offendono il civile Continente europeo e soprattutto coloro che non hanno avuto la
sfortuna di nascere in quei Paesi sottosviluppati per via delle condizioni climatiche ma anche voluto da quelli industrializzati, che con politiche mirate proteggono la loro potenza.
Quello che dà più fastidio all’attento lettore di giornali è come se fosse un problema tutto delle mafie, come qualsiasi cosa non va nel nostro Paese. Ma chi dovrebbe combatterle non è dato sapere.
Quello che so è che gli “inosservati” faranno sempre i loro infami profitti, anche condannando a morte uomini in cerca di una vita migliore.
Salvatore Fassari