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Dicono sia una mela marcia. Dicono chi? Gli amici naturalmente: “Dai nemici mi guardo io, dagli amici…” E se gli amici son tutti timorati di Domineiddio finisce come per l’onorevole Mimmo quello del sesso-droga-enoncisto. “Sono un uomo distrutto” piagnucola. Ha ragione poverocristo. Lui più mela marcia di Casanova-Casini? o del segaiolo Giovanardi? più marcio di Buttiglione? Ha ragione a non starci. Modestamente Mimmo ha continuato a fare quel che sa fare: sollazzarsi. Con donne, coca, gioco d’azzardo. Al Casinò dilapidava già da anni i piccioli delle tangenti e, attento ai fonemi, visto che quel luogo non è più alla portata, se n’è fatto uno in casa.
Cosa capite? depravati. Lui è uomo che alla Sacralità della Famiglia tiene, non nel talamo santo di Carovigno, Brindisi, s’è fatto il casino ma altrove. Nella city dove lavora e dove ha potuto dar fondo alla passione per l’arte peripatetica. Bisogna comprenderlo il Cosimo. La politica stressa, lui ne fa tanta da mane a sera come i timorati di Dio del suo partito tanto caro al Padre Santo. A chi salterebbe in testa di misurare il tasso di testosterone montante a facce innocenti e rubiconde come quelle di Baccini, Cuffaro e altri compari di merende? Solo dicerie dell’untore… Quel ch’è accaduto è l’irrefrenabile essenza d’un macho astinente. Uno e basta.
E allora come padre putativo e nobile della congrega denominata Udc interviene nella sua serafica saggezza l’Abate Cesa che pregno di tomistica e scolastica sa comprendere e vedere oltre. Qual è il problema? ormoni fuori controllo? Detto, fatto: incanaliamoli nei percorsi giusti. E quale ortodossia migliore della Famiglia può santificare terribili tentazioni cui solo San Girolamo seppe resistere? Dunque anziché costose cortigiane la comunità, l’Italia intera, si sacrifichi perché i suoi rappresentanti in scranno nei momenti in cui l’istinto del basso ventre bussa sia sostenuto e soddisfatto dalla legittima consorte. Il deputato deve avere al fianco coniuge e pargoli, il luogo santo nomato Famiglia si ricostruisca sui colli patri dove l’onorevole suda e lo preservi da tentazioni e peccato.
Meravigliosa, semplice parabola. Bravo Cesa. Bravi Casini-Giovanardi-Buttiglione-Mele doneremo volentieri l’obolo e ci tasseremo per farvi godere presto e bene. Gaudeatis igitur!
Spartacus, 31 luglio 2007
Messaggi
1. MELE, 31 luglio 2007, 18:11
Che post inutile e sensa senso!!! Ora si che ci sentiamo illuminati...
1. MELE, 31 luglio 2007, 18:18
Mica vero che è un post senza senso ....
E quello che mi scandalizza non sono le performances erotico/stupefacenti dell’ On.Mele ( che si è dimesso dall’ Udc ma non da deputato, giammai ....) e nemmeno l’assoluta incoerenza di chi in quel partito, Casini in testa, predica moralismo e razzola in tutt’altro modo ....
Quello che mi scandalizza è la risibile giustificazione e l’allucinante rimedio ( naturalmente a spese dei contribuenti) proposti da Cesa e bene ha fatto Spartacus a farne ironicamente notare l’inconguenza e la colossale faccia come il culo di chi li propone .......
K.
2. MELE, 31 luglio 2007, 20:22
Franco Grillini (sd) non è convinto della versione fornita dal parlamentare
coinvolto nel festino a base di alcol e coca nella suite dell’hotel Flora
"Mele dica tutta la verità su quella sera"
I dubbi dell’onorevole: "Chi c’era nella suite?"
"Sono garantista e rispetto la privacy, ma sono stufo dell’ipocrisia"
L’Udc conferma per domattina il test antidroga per i parlamentari
di CLAUDIA FUSANI
ROMA - Onorevole Franco Grillini (sd), possiamo considerare chiusa l’avventura dell’onorevole Mele?
"Direi proprio di no, per due ragioni. La prima di natura politica, la seconda di tipo tecnica. Quella politica è perché siamo di fronte a un clamoroso scandalo che segna la contraddizione tra il partito che fa dell’estremismo radicale la sua ragion d’essere e comportamenti quotidiani che vanno in direzione opposta. Voglio dire che l’Udc non può firmare progetti di legge proibizionisti e sessuofobi e poi organizzare coca-party con corredo di mignotte durante la notte".
Onorevole, la privacy...
"Sono il primo a rispettarla. Ma da un politico pretendo coerenza e trasparenza. Mele non ha vuto né l’uno né l’altra".
Parlava di "questioni tecniche" per cui la vicenda non può essere chiusa.
"Ci sono molte incongruenze tra il racconto della ragazza Francesca Z. e quello dell’onorevole. Le due testimonianze non tornano..."
C’è un’inchiesta della magistratura.
"Io sono garantista e quindi sono il primo a dire vediamo se e quali reati saranno accertati. Ma ci sono colpe che non sono reato penale e pesano ancora di più".
Cosa non la convince?
"Cominciamo dalla cena. Mele racconta che venerdì sera ha lasciato la Camera - per inciso ricordo che noi ci siamo stati fino all’una e tre quarti per votare l’ordinamento giudiziario - ed è andato a cena da Camponeschi in piazza Farnese. Qui ha incontrato l’amico e la ragazza. Vorremmo sapere chi è l’amico, giusto per sgomberare il campo da dubbi".
Tipo?
"Il dubbio si riallaccia alla seconda incongruenza. Perché nella suite del Flora intorno alle tre di notte arriva una seconda ragazza a cui Mele allunga 300 euro? A quella che era a cena ricordo che ne ha dati 500, di euro".
E poi?
"In molti, non sono il solo, ci chiediamo se c’era qualcun altro in quella suite del Flora. E poi, chi ha portato la cocaina? Perché l’ambulanza è arrivata così tardi rispetto al malore della ragazza? Circolano versioni opposte?"
Lei sembra molto accanito.
"Non è accanimento. E’ che sono stufo dell’ipocrisia. Mele nasconde qualcosa".
Vabbè, ha lasciato, si è dimesso, è disperato per la moglie e i figli...
"Si è dimesso dall’Udc, mica da parlamentare. L’onorevole Mele è diventato membro del Gruppo misto, andrà a guadagnare anche di più. E poi vediamo cosa succede tra qualche mese. Sono pronto a scommettere che tornerà al gruppo, sull’onda lunga del perdonismo italico".
Il segretario Cesa vede la questione da un altro punto di vista: la solitudine della vita del parlamentare nella capitale...
"È stupefacente come le dichiarazioni di Cesa anziché insistere sulla palese contraddizione tra il suo parlamentare e la politica moralista del suo partito, parli di tutt’altro, come se volesse sviare il discorso. Allora dico che o Cesa è uno sprovveduto. Oppure fare discorsi sull’aumento degli stipendi dei parlamenti, ancorché smentiti il giorno dopo, per favorire bizzarri e presunti ricongiungimenti familiari, mi sembra significhi voler menare il can per l’aia e voler parlare d’altro. O sbaglio?"
Che aria tira a Montecitorio?
"Battute a raffica. E i più dicono che è stato uno sprovveduto. Io ho coniato il genere dei moralisti puttanieri".
Domattina l’Udc organizza il test collettivo antidroga per i parlamentari davanti a Montecitorio e siete stati tutti invitati da Cesa, via email.
"Ecco, quando dico che non ne posso più dell’ipocrisia. Come l’annuncio di Casini che si sposa".
Che c’entra?
"C’entra. Si sposa in comune perché si è già sposato in chiesa. Per la Chiesa resta comunque e sempre un concubino".
(31 luglio 2007) www.repubblica.it
3. MELE, 31 luglio 2007, 22:28
Bella l’idea di Cesa di dare un tantum( 3000 euro al mese?)per far andare i deputati a puttane. Come chiamarla? Indennità lontananza?Indennità goduria? Ne avranno diritto anche le deputate? E l’on. Luxuria?E ne avranno diritto anche i deputati assenteisti(si sa che il tasso diassenteismo supera il 50% con punte del 99%)?
4. MELE, 2 agosto 2007, 16:13
Il nostro caro Mele ha fatto più o meno quello che fanno quasi tutti i suoi colleghi parlamentari, forse con la sola eccezione dei senatori a vita, che, stante l’età, hanno ormai raggiunto la pace dei sensi. A lui è andata male perchè l’hanno beccato quasi in flagrante e con la "neve" ancora sulle narici !!! A Roma, è notorio, esiste un’organizzazione specializzata proprio nel mettere a disposizione puttane e/o gigolò ai parlamentari, che garantisce la massima discrezione, tariffe calmierate e che all’occorrenza fornisce anche coca ed ero !! Quindi non vedo di cosa ci sia da meravigliarsi !! A me di questa gente preoccupano molto di più i comportamenti tenuti in aula e nei collegi elettorali !!
MaxVinella
5. MELE, 3 agosto 2007, 08:54
Sinceramente a me di questa squallida vicenda e dei suoi contorni non me ne frega niente e sono sicuro che metà del Parlamento ha l’amante e va puttane d’alto bordo(almeno quella parte che non frequenta aspiranti star)ma quello che mi fa girare le p... è che gradirei un pò di coerenza da parte dei nostri politici che firmano leggi liberticide e vanno a fare i comodacci loro, organizzano family day e poi vanno a puttane(o trans)tradendo la loro seconda o terza moglie, firmano leggi contro uno spinellino strlogando su dosi minime e sulla pericolosità della maria ma poi si "infarinano" tutto il giorno. Eh un pò di coerenza non farebbe male, no?
6. MELE, 3 agosto 2007, 12:47
Allora, onorevole, come sono andati i fatti? Lei e due donne nella suite dell’hotel di Fellini? Sesso e droga?
«Veramente non me ne sono neanche accorto di questa ragazza che prendeva pasticche o quant’altro. A un certo punto ha dato fuori di testa e io ho chiamato la reception: “C’è una persona che non sta bene...”. E’ arrivata poi l’ambulanza. Ma come può far notizia un fatto del genere?».
Si stupisce?
«Siamo allo scempio generale. Io non ho fatto altro che andare a cena con un amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, è venuta a letto con me».
Le cronache parlano di due ragazze, anzi di due prostitute.
«Era una. A un certo punto una sua amica l’ha raggiunta in albergo per parlarle e poi è andata via».
Insomma, è tutto un equivoco?
«Faccio una riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le donnine? E’ un reato, per caso? Rendere pubblico il mio nome non è mica una impresa da premio Nobel. Io non faccio notizia».
Converrà, onorevole, che lei milita in un partito, l’Udc, che dei valori della famiglia, della Chiesa ne ha fatto una bandiera...
«E che i parlamentari dell’Udc non fanno l’amore? Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una faccenda personale».
Ricorda la bufera che si è scatenata per la foto del portavoce del governo, Silvio Sircana, che parla con un transessuale?
«Allora rilasciai una dichiarazione all’Ansa per dire che era una vicenda personale. No, questa storia non c’entra nulla con i valori della famiglia. Non posso non essere un buon padre, un buon marito solo perché dopo cinque, sei giorni fuori casa capita un’occasione....».
Ma la ragazza lei l’ha pagata?
«Posso garantire che non mi ha chiesto nulla. Io gli ho fatto spontaneamente un regalo. Sono un uomo pubblico ed è giusto che chiarisca come sono andate le cose. Andrò in questura con il mio avvocato....».
Non ha commesso alcun reato, onorevole. Lei è un parlamentare Udc che ha firmato la proposta di rendere pubblica l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte dei parlamentari....
«Le battaglie le faccio. La droga non l’ho assunta. Il problema dei problemi è uno solo: in che Paese viviamo?».
Lo dica lei.
«Ho sbagliato, ho commesso una leggerezza. Ma perché tutto questo clamore?».
Persino il garante della Privacy ammette che è giusto pubblicare notizie della vita privata di un parlamentare se questo serve a cogliere una contraddizione nell’uomo politico che il cittadino ha votato.
«Non gliene frega nulla al mio elettore se io vado con una donnina. A lui interessa che io risolva i problemi del territorio».
Ma l’elettore pretende di sapere se chi lo rappresenta predica bene e razzola male.
«Io predico bene e razzolo meglio».
Adesso ne parlerà con sua moglie?
«Lo dovrò fare. Non so se essere più distrutto per l’aspetto familiare o per la vergogna. Mi sembra di vivere un incubo. Vorrei svegliarmi e dire che è stato tutto un brutto sogno».
Dagospia 30 Luglio 2007
1. MELE, 3 agosto 2007, 16:02
Il deputato Mele dell’Udc il cattolicissimo partito del Vaticano (Udc gia’ abbondantemente compromessa con mafia siciliana, vedi Cuffaro, e delinquenza finanziaria, quand’anche con immorali e miserevoli condotte di vita comune spacciate per romantiche love story su tutti i rotocalchi italiani), il deputato Mele, dunque, dopo un festino, si porta in albergo due prostitute prodigando loro alcool e cocaina, ma una delle due squillo ha una crisi da overdose per cui e’ urgente chiamare il pronto intervento per salvarla. Il Mele in questione era gia’ noto per sottrazioni indebite a spese di un comune, denaro che gli serviva per giocare al casino’.
Insomma un identikit da perfetto buon cristiano, un vero delegato di valori vaticano, tutto casino e casino’ con benedizione di polvere bianca ed alcool in sostituzione dello Spirito Santo. La moglie, che ha gia’ due figli ed e’ in attesa avanzata del terzo, non smette di piangere. Ma che soggetto fosse il marito doveva saperlo gia’ da prima, a meno che non fosse cecata o percipiente.
Il segretario dell’Udc, l’incredibile Cesa, quello che sembra un Voldemort senza sangue nelle vene, “difende” Mele, dicendo che e’ stato un eroe e un santo, infatti poteva eclissarsi nella notte, abbandonando la prostituta alla morte con nonchalance. Dopo ‘San Previti martire’ e ‘autambulanza-Selva’ avremo dunque ‘San Mele della polvere bianca’ ?
Cesa tenta anche una improbabile difesa della categoria, parlando della grama esistenza dei parlamentari a Roma (3 giorni la settimana quando va bene, poi tutto lavoro di pianisti), nel deserto di una solitudine penosa, con stenti salari, lontani dalle famiglie, abbandonati a un nebbioso spleen, per cui certi “peccatucci” sarebbero “comprensibili”. E anzi fa di piu’: “sollecita” un aumento degli stipendi dei parlamentari per permettere le congiunzioni familiari (terminologia particolarmente turpe in quanto estratta dal trattamento disumano dei migranti), che costringe ad associazioni mentali non propriamente felici con chi e’ costretto realmente a vite sventurate.
Quel che segue e’ una pagliacciata della peggior specie. Fatto dimettere il Mele temporaneamente dall’Udc (ma deputato resta), il cattolicissimo partito della Chiesa tenta una ridicola palingenesi, esibendo un test antidroga di gruppo, pubblico, palese e sue spese, una gradassata da circo con prime pagine dei quotidiani che mostrano Casini a bocca aperta e occhi lessi mentre stoicamente si fa introdurre un tampone in gola. Cosi’ l’Udc dovrebbe riaffermare la regola della mela marcia nel paniere delle mele sane. Peccato che tutti sappiano che le tracce di cocaina scompaiono in 24 ore, marijuana e hashish in 14, anfetamine in 72, dunque su questa esibita verginita’ abbiamo i nostri dubbi. In quanto agli intrecci con mafia, malaffare e furti di denaro pubblico, dubitiamo che esistano test di overdose, visto che hanno tentato di salvare Previti, Dell’Utri gode di alta stima, Berlusconi rischia di vincere di nuovo le elezioni e l’emerito opinionista di RadioMaria non deflette di un grado dalle sue incitazioni a votare Cdl.
Cosi’ l’Udc restera’ ancora il partito di riferimento della Chiesa, con Forza Italia, si intende.
E manifestarsi come cattolico anche in politica sembrera’ ogni giorno di piu’ una immane bestemmia.
Simpatico Diliberto: “Viste le frequentazioni, perche’ non fate anche un test sulla sifilide?”
Sebastiano Messina riporta la sterile diatriba: e’ meglio la saliva o il capello?
L’Udc ha fatto venire a Montecitorio un’ambulanza per la saliva. La Russa ha contestato con l’analisi del capello (ma i riporti e i capelli trapiantati valgono uguale?), “AN ha organizzato un’altra analisi ovviamente in ambulatorio, perche’ l’unica ambulanza rimasta era prenotata da Selva”.
L’Udc proclama che “centinaia e centinaia” di parlamentari hanno fatto il test. Difficile. La matematica non e’ opinabile come la propaganda da baraccone. L’Udc di politici ne conta 53 (5 si sono defilati). Dice Messina: “Chi non ha capelli o saliva puo’ presentare un conto dell’Hotel Flora per camera singola”. Il letto a tre e’ escluso.
Dunque per 122 parlamentari abbiamo test negativi, che dicono che nelle ultime 48 ore non si sono fatti. Saranno in crisi di astinenza, i poveretti. Cosa non si deve fare per la politica!
Ma davvero costoro credono di essere credibili?
Ma davvero sono tanto cretini da crederci cosi’ cretini?
A questo punto chiediamo a gran voce che Lapo sia fatto deputato ad honorem, magari anche portavoce del premier, qualunque esso sia, e naturalmente rappresentante del Vaticano. Gli spetta di diritto. Cos’ha di meno che costoro non abbiano?
Dicono che, in un rastrellamento sulla pedopornografia, la polizia postale e’ finita nella casa di un parlamentare di spicco, piena di materiale particolarmente schifoso e penalmente rilevante.
Per ora si e’ mantenuto il segreto stampa, ma prima o poi la verita’ arriva. Magari e’ un rappresentante cattolicissimo anche lui, in odore di Opus Dei, magari e’ un protettore dei bambini, visto che Mele era promotore di test antidroga in Parlamento. Magari mentre si eccita con le torture ai bambini porta il cilicio, le depravazioni non hanno mai fine. Dopotutto se la Chiesa ha mantenuto in carica il vescovo Giordano che e’ un usuraio, ha allontanato ogni processo dal cardinal Marcinkus che era un fior di farabutto e protegge i peggiori pedofili americani, e’ perfino amicissima di Fazio, il legionario di Cristo, una certa confidenza con la teppa peggiore dovrebbe averla.
Ormai la puzza si sente forte, ma non sembra propriamente di incenso.
viviana
7. MELE, 3 agosto 2007, 22:46
Io conosco una cameriera ucraina che non vede i suoi figli di 11 e 9 anni da tre anni e non può tornare al suo paese altrimenti potrebbe non riuscire a tornare e la sua condizione non è certamente unica ma comune a parecchi immigrati, la datrice di lavoro, una collega, non riesce a regolarizzarla nonostante molte domande. Come si permette l’on(???) Cesa a chiedere 2000 o 3000 euro per "ricongiunzioni familiari" di gente che si fa vedere a Roma una decina di volte all’anno (come osservato in altro post l’assenteismo è elevatissimo)che vorrebbe dire affittare l’appartamentino all’amante o farebbe la fine dei 3000 euro per i collaboratori (in volgare portaborse) che in realtà si ficcano bella mente in tasca. Stiamo parlando di gente che che prende 1000 euro al mese o 15000 più una vasta pletora di privilegi (tessera autostradale, cinema, posta, viaggi in treno gratis)? L’on(????)Cesa si rende conto dell’enormità,dell’immoralità, di quanto afferma con tracotanza?L’abitudine all’impunità ed a giornali "amici" l’hanno fatto straparlare? La calura estiva gli ha bollito il cervello? Sono preuccupato della salute mentale di un esponente di primo piano della politica italiana.
1. MELE, 4 agosto 2007, 20:32
Propone l’aumento curativo
il pio Cesa
al deputatello lavativo
tutto casa e ciesa
o non sarà casino e coca?
..a volte le parole...
nascondono tranelli
“Unione Democratica Cristiana”
che vorrà di’?
Unione la capisco
Ce so’ i peggio furfanti anche mafiosi
Democratici ormai lo sono tutti
E’ quel ’cristiana’ che m’inghippa un po’
Cristo..Cristo.. era un signore
de tant’anni fa
ma chissà
che faceva e diceva
negli anni s’è sbiadito
anche il ricordo
come tante parole
che il tempo ha ribaltato
nel contrario
Ma che fa?
nemmeno il Papa
vede la differenza
fisso in un assoluto di potere
che ormai confonde l’ostie con le pere
E parlando di Mele
c’è già tanto che non sia il tapino
camorrista, mafioso o grembiulino
812 euro di aumento
una miseria
un’offesa in realtà
a chi ha
una cotal responsa-bi-lità
per il deputatello sono pochi
il carovita insorge
e lo sentono tutti
lo dice anche mio nonno pensionato
al minimo
500 la squillo
300 la compagna
perché in due non ti sbora
poi la camera all’hotel Flora
cinque stelle
300 euro, vuoi mettere?
e prima la lapdance
perché il viagra non falli
altri 300 basteranno?
per non contare l’alcool, la coca
non c’è più la neve di una volta
e tutto aumenta oggidì
e la coca o brasiliana o niente
anche in onore
al capo di corrente
che ci si è fatta una pista mica male
fino alla vetta del suo capitale
poi la consumazione del festino
agli amici occorre essere prodighi
lo dice anche il vangelo
dividi vino e pane
non ricordo la droga
ma di ritocchi ne hanno fatti tanti
i pedofili adesso li fan santi
insomma al povero tapino
per una sera sola
basteranno 3000?
che fan giusto 3 paghe da precari
o sei pensioni
No, nonno, che ti prende?
non è una panacea universale
per te c’è solo il circolo sociale
caffè d’orzo e tressette
mentre al Mele ci vuole il casinò
d’alto bordo
altra classe
altra tempra
ma è tutto indicato dal dottore
per quel male
come chiamarlo?
spleen, magone, scoramento,
ubbia, tedio o scoraggiamento,
paturnia, luna o madonna
non c’è peggio rogna
in Italia che fa’ il parlamentare!
non sarà troppo per un Mele solo?
o non sarà egli inadatto a tal lavoro?
un lavoro usurante
squillo, coca, alcool, squillo, tavolo verde
e poi di nuovo squillo, coca
..ti perde
ma per il bene mio, ovvio
per quello di mio nonno
Non capisce?
Faccio fatica francamente anch’io
a capi’ certi obbrobri
e sono Dio.
.
viviana
2. MELE, 4 agosto 2007, 21:26
In fondo Mele non ha fatto che mettere in pratica il comandamento del suo leader Perferdi Casini, il quale, interrogato a Ballarò sulla sua opposizione alle coppie di fatto in nome dell’unicita’ e indissolubilita’ della famiglia cristiana, quando di fatto lui ne viveva una illecita, godendone anche legalmente privilegiati benefici, rispose con la massima chiarezza:
"Voi guardate a quello che dico, non guardate a quello che faccio! Quello che faccio sono affari miei!"
Insomma, signori, le chiacchiere sono la cosa pubblica, i fatti la cosa privata, e un po’ di privacy, che diamine!
E vale isopra tutti la risposta suprema del gran maestro Previti che, sussato da domande inquisitorie da quel gran farabutto che e’,... e i fondi neri,... e gli imbrogli,... e le menzogne, ...e la corruzione..., e alla fine quando gli chiesero conto anche dei tanti miliardi che aveva sottratto al fisco, disse:
"EMBE’?!"
viviana
3. MELE, 7 agosto 2007, 17:20
Francesca Zenobi racconta la notte da "incubo" con il deputato
E conferma: "La coca era lì e basta, ed era tanta, troppa"
Caso Mele, parla la prostituta
"Mi ha abbandonato, potevo morire"
"Mi ha lasciato lì, nuda, sdraiata sulla moquette. Potevo morire". A parlare è Francesca Zenobi, la ragazza protagonista della notte a a base di sesso e cocaina all’hotel Flora in via Veneto che ha messo nei guai il deputato Cosimo Mele. In un’intervista ad Oggi, la donna racconta la sua serata con l’onorevole come "un incubo": l’incontro con Mele, l’invito,i drink, la richiesta di far arrivare anche un’amica. Poi il malore, l’imbarazzo, la fuga da casa.
"Oggi, ovunque vai, trovi piste di cocaina. E se c’è, a volte la prendo. Serate così possono capitare - spiega - ma quel venerdì sera è stato un vero e proprio incubo". Francesca non entra nei particolari della vicenda giudiziaria, che vede indagato il parlamentare dell’Udc per cessione di stupefacenti. Ma, conferma, "La cocaina era lì, e basta. Ed era tanta. Era troppa".
"Io non sono una santa" dice la ragazza nell’intervista al settimanale. E spiega di avere alle spalle una vita difficile, "un passato di anoressia e depressione". E un presente fatto di ’frequentazioni di persone importanti e danarose". "Sono una - conclude - che ha reagito a una vita grama cercando di tirarsene fuori, e sognando un futuro ricco e felice. Volevo soldi, volevo successo, volevo una vita migliore".
(7 agosto 2007)
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