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MIGRANTI 23 ottobre: Presidio davanti alla Prefettura di Bologna

Publie le martedì 12 ottobre 2004 par Open-Publishing

PER LA LIBERTA’ DEI MIGRANTI!
NO ALLA LEGGE BOSSI-FINI
NO AL CONTRATTO DI SOGGIORNO PER LAVORO
NO AI CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA!

SABATO 23 OTTOBRE PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI BOLOGNA ORE 10.30, PIAZZA ROOSEVELT

Migliaia di migranti il 25 settembre scorso sono scesi in piazza a Bologna insieme al Coordinamento Migranti per dire NO alla Legge Bossi-Fini, NO al Contratto di soggiorno per lavoro, NO ai centri di permanenza temporanea. E’ stato un momento importante perché migliaia di voci diverse si sono unite insieme per dire che la lotta alla legge Bossi-Fini non riguarda solo i migranti e le migranti che vivono e lavorano in questo paese, ma tutti i lavoratori e le lavoratrici che, a prescindere dalla propria provenienza pagano sulla propria pelle gli effetti perversi di un mercato del lavoro che la legge Bossi-Fini e la legge 30 hanno privato di ogni garanzia, rendendo i lavoratori completamente disponibili alle esigenze dell’impresa.

Il 25 settembre nella piazza, migliaia di uomini e donne hanno condiviso e gridato la parola d’ordine dello SCIOPERO, contro la Legge Bossi-Fini e contro la Legge 30 sul mercato del lavoro, due facce di un unico processo che attacca tutti i lavoratori. Ma noi sappiamo che sono i migranti a pagare per primi il loro perverso intreccio, ed è per questo che il 23 ottobre saremo ancora una volta in piazza, insieme a molte altre città italiane, davanti alla Prefettura di Bologna, per ottenere cambiamenti concreti e immediati alla gestione vergognosa dei permessi da parte della Prefettura stessa, che costringe i migranti a file umilianti, attese interminabili durante le quali ogni libertà di movimento è impedita e ogni tutela sociale sospesa, a condizioni di vita e di lavoro poste sotto una costante minaccia di clandestinità e detenzione.

Si tratta di un percorso di mobilitazione che il Coordinamento Migranti Bologna ha avviato a marzo insieme a molte città dell’Italia settentrionale, che si è arricchito nel tempo grazie ad esperienze diverse, come quella dei richiedenti asilo e degli studenti stranieri, che hanno preso parola all’interno del Coordinamento.
Il 25 settembre mostra come la forza politica dei migranti possa crescere e farsi valere contro le logiche di sfruttamento vissute nei luoghi di lavoro, contro l’arbitrio che si esercita su centinaia di uomini e donne deportati verso la Libia e privati in un momento della libertà di determinare il proprio destino, contro i centri di permanenza temporanea. Per questo, il Coordinamento Migranti Bologna sarà di nuovo in piazza, sabato 23 ottobre, insieme a tutti quei migranti che in questa provincia hanno deciso di essere protagonisti delle loro lotte.

COORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNA

 Chiediamo l’abrogazione della Bossi-Fini, senza che si torni alla precedente Turco-Napolitano e alla cultura che l’ha ispirata
 Chiediamo la rottura netta del legame tra diritto a risiedere e circolare in Italia e il contratto di lavoro e, pertanto, che il PERMESSO DI SOGGIORNO non debba essere MAI inferiore ad un anno:
 che il permesso di soggiorno per qualsiasi contratto di lavoro non sia inferiore ad un anno
 che il permesso di soggiorno per ricerca lavoro sia della durata di almeno un anno
 Chiediamo la semplificazione e il miglioramento per tutti i migranti delle pratiche di rinnovo dei permessi di soggiorno:
 l’abolizione del call center, data la loro palese inutilità
 il decentramento completo delle pratiche all’amministrazione locale (comune e quartieri), per garantire l’ottimizzazione del servizio e porre fine alle pratiche discriminatorie attuate dagli organi di polizia
 l’istituzione di un tavolo periodico di verifica sul processo di decentramento

Se ciò dovrebbe garantire almeno in parte la riduzione dei tempi di attesa del rinnovo, non lo riteniamo comunque sufficiente. Pertanto, chiediamo anche:
 la creazione di un canale privilegiato (rapido) di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi eccezionali.
 la garanzia di una certificazione ufficiale che permetta al migrante di muoversi senza limitazioni dentro e fuori il territorio italiano nel periodo di attesa del rinnovo
 il rinnovo di un permesso con decorrenza dalla data del rilascio
 Per le donne migranti, chiediamo il rinnovo del permesso di soggiorno e l’ottenimento della carta di soggiorno anche con redditi inferiori derivati da contratti part-time
 Chiediamo, inoltre, la revisione dei canoni abitativi e salariali che condizionano l’ottenimento della carta di soggiorno e del nulla osta per i ricongiungimenti famigliari
 Chiediamo che alla fine del loro percorso di studi, gli studenti migranti non siano costretti a rientrare nel ricatto delle quote flussi e del contratto di soggiorno per lavoro, ma possano portare avanti liberamente il loro progetto di vita in questo paese.
 Chiediamo che i minori risiedenti in Italia, al raggiungimento della maggiore età non siano costretti a rientrare nella logica perversa del contratto di soggiorno per lavoro. Questo legame deve essere spezzato perché sia garantita a tutti la possibilità di realizzare in questo paese un progetto di vita
 Chiediamo una legge in materia d’asilo che tuteli realmente i richiedenti e i rifugiati e l’adeguamento delle direttive regionali alle richieste degli asilanti, perché sia garantita una risposta reale al dovere di accoglienza
 Chiediamo la chiusura definitiva dei Centri di Permanenza Temporanea, a cominciare dal CPT di via Mattei a Bologna.

COORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNA