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MODULI PER ESPRIMERE IL PROPRIO RIFIUTO DI DESTINARE IL TFR AI FONDI PENSIONE

Publie le venerdì 5 gennaio 2007 par Open-Publishing
3 commenti

MODULI PER ESPRIMERE IL PROPRIO RIFIUTO DI DESTINARE IL TFR AI FONDI PENSIONE

Per i già iscritti ad un Fondo Pensione

http://www.perlapensionepubblica.it/IMG/doc/Fac_simile_lettera_dissenso_gia_iscritti.doc

Per chi non è già iscritto ad un Fondo Pensione

http://www.perlapensionepubblica.it/IMG/doc/Fac_simile_lettera_dissenso_generale.doc

Per ulteriori chiarimenti consultare i siti :

www.perlapensionepubblica.it

www.coordinamentorsu.it

www.cobas.it

www.cub.it

www.controloscippodeltfr.org

www.associazionedifesalavoratori.org

www.rete28aprile.it

Messaggi

  • SUL TFR ALL’INPS - Ci si può fidare ?

    Alla fine del rapporto lavorativo l’INPS sarà obbligata a restituirmi interamente tutto il TFR che è stato versato per mio conto dalla mia azienda ?

    Ma certo che l’Inps è obbligata a restituire il TFR al momento della cessazione del rapporto di lavoro !

    Anzi, per la precisione è lo stesso datore di lavoro che deve anticipare il TFR, portando poi a conguaglio quanto ha liquidato, sui versamenti successivi al fondo.
    Non solo, anche per quanto riguarda gli anticipi non cambia nulla.

    Le condizioni per richiedere l’anticipo del TFR sono fissate dalla legge.

    Sarà il datore di lavoro a liquidare l’anticipo, conguagliandolo nei versamenti successivi al fondo detenuto dall’Inps.

    Le uniche cose che non sarà possibile avere, saranno maggiori “liberalità” ed elasticità nei requisiti per ottenere gli anticipi.

    Infatti l’Inps non potrà che riconoscere come legittime le sole condizioni che soddisfino pienamente i requisiti stabiliti dalla legge.

    E comunque appena il caso di ricordare che, già oggi, a "garantire" il TFR ai lavoratori è proprio l’INPS.

    Infatti, se l’azienda fallisce, è l’Inps che eroga il TFR, grazie al fondo di garanzia alimentato dalle aziende con un contributo mensile pari allo 0,2% dell’imponibile contributivo.

    www.perlapensionepubblica.it

    info@perlapensionepubblica.it

    • Direi che è più facile convincere i lavoratori che gli USA stanno vincendo in Iraq che convincerli ad affidare il loro futuro pensionistico a banche, assicurazioni e sindacati confederali.

      Già senza i sindacati confederali, a parte la loro presenza già esistente in alcuni fondi cosiddetti "negoziali", il risparmio gestito ha reso meno di quello postale, per quanto si speri nella potenza dela pubblicità non penso che bastino degli spot a convincere a un’avventura.

      bellavita ( da www.lavoce.info )

    • TFR, COLF VERSO ESONERO DA SILENZIO - ASSENSO - E gli altri ?

      Il ministero del Lavoro sta studiando la possibilita’ di esonerare dal meccanismo del silenzio-assenso colf e badanti, dando così una risposta agli interrogativi sollevati dal ministro della Solidarieta’, Paolo Ferrero, e dai sindacati, circa il futuro del trattamento di fine rapporto per le collaboratrici domestiche. Non esistendo, infatti, un fondo di previdenza complementare ad hoc per colf e badanti, queste ultime rischierebbero il trasferimento automatico del Tfr al fondo residuale dell’Inps. Gli esperti del ministero fanno però notare che per i datori di lavoro dei collaboratori domestici non esiste l’obbligo di accantonamento del Tfr. Perciò, con l’esonero dalla norma del silenzio assenso in arrivo, colf e badanti potranno accedere alla previdenza complementare solo con una dichiarazione esplicita. Dovranno cioe’ ’’esplicitamente’’ chiedere di destinare il proprio Tfr alla previdenza complementare.

      04/01/2007 17.25

      E perchè allora non esonerare tutti dal silenzio-assenso ?

      Da questa nota (ripresa da www.rassegna.it) apprendiamo che dal meccanismo del silenzio assenso vengono considerate "esonerabili" le Colf e le badanti secondo l’assunto che a queste categorie non è previsto l’accantonamento del Tfr.

      Ovviamente si ratta sempre di Tfr. Quello che cambia è solo il sistema con cui questo viene liquidato al lavoratore, dal che si deduce che quindi non è obbligatorio sottoporre il Tfr (in quanto istituto salariale codificato nella sostanza identico sia per Colf, badanti, che qualsiasi altra categoria di lavoro dipendente) ad alcun meccanismo di "silenzio assenso" e che l’averlo voluto applicare è solo una scelta di comodo.

      Se, per caso, anche per le altre categorie di lavoro dipendente l’accesso al Tfr non avvenisse tramite accantonamento ma per liquidazione diretta risulterebbe conseguente, vista la nota a commento degli orientamenti Governativi, l’incongruità del ricorso al silenzio assenso.

      L’automatismo del passaggio del Tfr ai fondi pensione (nel caso che il lavoratore non esprima un chiaro ed esplicito dissenso) sarebbe quindi dovuto (secondo il Governo) solo in virtù del fatto che il Tfr è gestito dall’azienda, tramite una operazione di accantonamento.

      Ma, diciamo noi, sempre di salario dei lavoratori si tratta, ed il fatto che questo sia accantonato (diffefrito) o liquidato direttamente, è solo una scelta contrattuale.

      Allora .... perchè alle Colf ed alle badanti viene proposto l’esonero dal silenzio assenso ed agli altri no ??. ..... solo per fare cassa (diciamo noi)

      4.1.07 Coordinamento Rsu

      www.coordinamentorsu.it