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MORO/ SCALZONE: PISTAROLI DA POSTRIBOLO, CHIEDANO A PRODI .....

Publie le sabato 29 marzo 2008 par Open-Publishing
1 commento

Samedi 29 mars 2008

MORO/ SCALZONE: PISTAROLI DA POSTRIBOLO, CHIEDANO A PRODI .....

"Autop interrogò leader dc? Siamo a capolinea paranoia" Milano, 27 mar. (Apcom) -

"Ormai siamo al capolinea della paranoia. Questi pistaroli da postribolo potrebbero chiedere a Prodi chiarimenti sui tavolini che ballano e non a noi altri". Parla Oreste Scalzone, l’ex leader di Autonomia Operaia interpellato da Apcom in merito al contenuto delle rivelazioni dell’ultimo numero del settimanale Panorama. A condurre il "processo" ad Aldo Moro nella "prigione del popolo" non furono i brigatisti rossi che avevano partecipato all’azione di via Fani, ma gruppi diversi, tra cui probabilmente anche qualche dirigente di Autonomia operaia, scrive il settimanale citando una relazione del Cesis che riferiva della conversazione intercettata tra due brigatisti in carcere.

Gli stessi dirigenti di Autop una volta terminati gli interrogatori, presero in consegna le bobine con le dichiarazioni del prigioniero. Sino a oggi era solo un’ipotesi, per quanto fondata, aggiunge Panorama che conclude: "Ora diventa una certezza, alla luce di un altro dei tanti documenti secretati che la magistratura non ha mai potuto utilizzare". "La dietrologia, la spiegazione dei fatti come complotto, marionette e pupari dimostra il processo di decerebrazione umana perchè la ricerca di una causalità ad ogni costo e per tutto è assurda per esempio per chi si proclama evoluzionista. Chi cerca la causalità sia creazionista e pervenga con i teocon al diavolo e al buon Dio invece che fermarsi a qualche Licio Gelli" aggiunge Scalzone. Per l’ex leader di Autonomia, libero da oltre un anno di tornare in Italia dopo un lungo "esilio" in Francia per la prescrizione dei reati, "gli intellettuali si abbrutiscono a spacciare per dubbio ciò che non è neanche sospetto ma è contro-certezza, superstizione, stolta e paranoica. I pistaroli da postribolo chiedano chiarimenti a Prodi sui tavolini che ballano". Il riferimento di Scalzone è alla seduta spiritica nei pressi di Bologna a cui parteciparono Prodi e alcuni suoi amici e durante la quale venne fuori il nome di Gradoli come possibile luogo della prigionia di Aldo Moro. "Per fare contenti gli idioti sarei tentato di rispondere di sì, cioè che fui io a interrogare Moro. Del resto all’epoca ero professore nei corsi delle 150 ore per lavoratori e, si sa, i professori interrogano..." conclude l’ex leader di Autonomia Operaia.

Messaggi

  • Caro Oreste, vorrei dirti tante cose, ma mi fermo all’ essenziale.
    Insieme ad un amico, Ciro Busiello,si discuteva sulla coscienza e su cosa fosse.
    Parlare delle definizioni ad Acerra,nel senso di impostare il modo di pensare:non i soliti inciuci o le lotte portate avanti senza farle seguire da una adeguata formazione intellettuale, alla Gramsci, per intenderci, è cosa abbastanza rara.
    C’ è una scena, bellissima, di un film ( del SIM?) in cui un soldato nazista(salvato precedentemente da un soldato americano) sta uccidendo lentissimamente un giovane americano(simbolicamente i giovani del mondo che vanno in guerra).
    Nel descrivere a Ciro quella scena
    ,come aveva fatto il regista nel film, misi in evidenza di come i due GIOVANI si guardavano e di come i due occhi si fissavano in una lucida follia.
    Si intravedeva in quel frammento la coscienza:mi hai salvato, e pur sapendolo, non solo ti uccido ma, lentamente, standoti sopra, ti guardo negli occhi fino a quando questi ultimi non diventeranno vitrei, Senza Vita.
    Un pò come quelli del Gesù nella chiesa di piazza San Silvestro a Roma.
    Il pugnale entrava cosi’ lentamente nel petto e nel cuore del giovane soldato americano
    che la mia mente di osservatore si soffermò sul concetto di coscienza.
    Il nazista era, per come il regista voleva, cosi’ lucido e di una consapevolezza tale da rappresentare un vero e proprio abominio per la coscienza dell’ umanità. Prevalgono non le ragioni dell’ umano ma quelle dell’ intelletto politico perverso e fascista:erano due antagonisti.
    Moro è morto per questo?
    Ed allora le solite domande.
    Perchè non Andreotti?
    Come si fa a credere ancora nelle sedute spiritiche come elemento processuale?
    Anagrammando Moro, in una lettera non recapitata alla famiglia, scrive:E’ la prima volta dopo 33 anni che passiamo pasqua disuniti.
    Per una casualità(tra le tante che noto) si potrebbe dire, come chi risponde a coloro che chiedono... dove sei? Lui risponde.
    E’ la prima(dopo piazza del Gesu’),volta(gira a ..., )dopo ... 33.
    In Via Caetani c’ è un palazzo col numero civico 32/33 che comunica con la parallela di Via Caetani,cosi’ sembra di vedere con Google Earth da internet, ed in quel palazzo c’ è la Cripta Balbo.
    La renault 4 rossa è ferma contro mano:solo un incosciente va contro mano in un contesto come il maggio del 78 a Roma.A meno che non sia uscita da un cortile della via e la persona che guidava non conosceva il posto,il senso di marcia della strada od era cosi’ "sballato" da non ricordarsi o da fregarsene del senso di marcia.
    Non voglio la coscienza, lucida e folle.
    Se vogliamo la consapevolezza delle nostre condizioni(non quelle culturali e materiali dell’ 800, ma quelle attuali,dobbiamo fare chiarezza su chi erano veramente le BR.
    Perchè poi alla fine per le persone tutto si riduce al bene ed al male .
    Ed avere una coscienza proletaria nel senso classico del termine non ha piu senso.
    Bisogna DEFINIRE I VALORI DEL BISOGNi DELL’ UOMO D’ OGGI.
    Marx rappresenta il metodo.
    Un metodo che non può avere in se la lucida follia.
    L’ Amore è ciò che deve unirci.
    Marx stesso nel manifesto lo afferma.
    Ti abbraccio.
    Scusami per gli errori ma sono autodidatta(ahime!).