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Ma chi lo vuole questo bipartitismo all’americana?
Publie le venerdì 17 aprile 2009 par Open-PublishingIl tentativo Segni-Guzzetta spinge orribilmente verso un bipartitismo all’americana che taglierebbe fuori tutti i partiti minori, la Lega come l’IdV, riducendo tutta la lotta politica a Berlusconi contro Franceschino, o chi per lui, con l’esito che sappiamo.
Purtroppo non è solo il Pdl, cioè Berlusconi, a volere un bipartitismo all’americana, lo dico con amarezza e sconcerto. La tentazione dell’assolutismo è forte nello stesso Pd, sembra una cosa da pazzi considerando che con Veltroni questo partito ha toccato i minimi storici scendendo al 23% e con Franceschini non è risalito, eppure è così, il potere li tenta anche in queste condizioni, questi bastardi!
E’ come se questi famosi dirigenti del Pd, ex Ds, o ex altre cose, fossero dinosauri persi in un paradiso astratto e totalmente incapaci di capire che sono una specie in via di estinzione, ché, anzi, questa estinzione la provocano e la accelerano.
E come se niente fosse vengono presi da frenesie di potere assoluto e blaterano (anche Franceschini blatera!) di Repubblica Presidenziale, di Premier forti a diretta elezione popolare, di Parlamenti ridotti al rango di comparsa, di Magistrature da "reprimere"!
Cominciarono con queste tentazioni totalitarie in quel famoso referendum dove ci convinsero che era bene (per noi!?) passare dal sistema proporzionale al maggioritario (non ci dissero che il maggioritario era fallito in tutta Europa e che ce l’aveva se ne era pentito!), tutti dietro come tanti zombi al furbissimo D’Alema, che già nella famigerata bicamerale delirava di frenare la Magistratura e di fare Premierati forti, fregandosene totalmente se in Italia questi sarebbero stati privi di correttivo e se per onorare il Premierato forte si distruggeva addirittura lo stesso impianto di equilibrio dei Poteri costituzionali.
E poi giù verso l’abisso con Veltroni, così invaghito del sistema americana, er clintoniano de noantri, tanto grullo da non capire nemmeno per scommessa che il sistema americano aveva fatto dei bei danni anche in America, negando quella democrazia che a parole voleva esportare, e che qui non c’era né un Congresso in grado di frenare le velleità pazzoidi di un nuovo Duce, né una stampa in grado di portarlo, se occorreva, anche all’empecheament, mentre c’erano forze poco democratiche e progressiste come la Chiesa, la mafia, la P2.
E in Italia con una stampa prona e supina davanti al potere e una Magistratura o collusa coi rei o avocata dall’alto, c’era poco da fare bipartitismo e presidenti forti che anzi ci sarebbe stato bisogno di maggiori limiti.
Ma le tentazioni del potere oscurano l’intelligenza e siamo ridotti a vedere anche una sinistra, moderata o cretina, che a quelle tentazioni si inchina e insegue gli arditi progetti di un dittatore, senza averne, peraltro, nemmeno le possibilità materiali o mediatiche!
Ma può una miseria politica essere peggiore?