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Ma davvero la privatizzazione dell’acqua in UK ha funzionato?

Publie le domenica 17 gennaio 2010 par Open-Publishing
2 commenti

Per chi mi obietta che in Uk la privatizzazione è OKEI

In Inghilterra il servizio idrico e quello fognario sono stati privatizzati nel 1989. Furono il fiore all’occhiello del programma neoliberista della Thacher, quello che ha quasi ammazzato il paese, aumentando disoccupazione e miseria e a cui si ispira quel bellimbusto di Berlisconi, imitato da quell’altro bellimbusto di D’Alema.

La famigerata Thatcher non privatizzò solo le concessioni dell’acqua tenendone la proprietà ma proprio tutto tanto per fare le cose a fondo.

La Legge sull’acqua (Water Act) prima trasformò le sedi pubbliche per l’acqua RWA in aziende private, poi le mise in vendita, dandole interamente per 25 anni e difendendole da qualunque concorrente, creando vari monopoli privati. Il governo ammortizzò anche tutti i debiti precedenti per 5 miliardi di sterline e regalò loro 1.6 miliardi. Cedette le aziende persino al 22% in meno rispetto al reale valore di mercato, lasciò ogni arbitrio sulle tariffe e diede anche una esenzione speciale dal pagamento delle tasse sui profitti e persino l’autorizzazione virtuale a stampare moneta. Furono abusi tali che persino il quotidiano dei Tories disse che era stato “il più grande furto legalizzato nella nostra storia".

I prezzi aumentarono di botto, nei primi 4 anni addirittura del 50%, in seguito del 18%, tanto che una famiglia inglese su 5 non poté pagare.

I profitti degli azionisti raddoppiati nel primo anno di privatizzazione e aumentarono del 142% in termini reali in 8 anni. E i prezzi dell’acqua e del servizio fognatura aumentarono rispettivamente del 42 e del 36 %.

Il furto continuò con Blair, il finto laburista, quello che i Ds stimavano tanto. E posso dire, visto che in Uk ci vado spesso, che non ho mai visto delle tubature idriche e delle fogne che fanno tanto schifo in nessuna parte d’Italia. E sto parlando di Londra non di Wells!

Nel 2003, la commissione della camera dei Comuni sull’ambiente, il cibo e gli affari agricoli disse che: " Mentre i profitti operativi e i dividendi del settore idrico sono in discesa in tutto il mondo, a partire dagli anni 90, i dividendi delle imprese inglesi continuano a crescere fino a un 58%. In Gran-Bretagna i margini di profitto delle imprese di gestione dell’acqua sono persino 4 volte più grandi dei margini delle stesse imprese in Francia, in Spagna, in Svezia, o in Ungheria.”

Ecco chi ha interesse alle privatizzazioni: i grandi capitalisti, i Berlusconi, gli Impregilo, i Colaninno, i grossi gestori dei capitali della criminalità organizzata, i grossi evasori, che dai dividendi delle società private sui servizi pubblici possono trarre grossi utili. E con la pulizia legalizzata dei grossi capitali sporchi oggi ce ne sono parecchi in giro di questi capitali in cerca di investimenti.

Nel caso, come l’Italia, di una concessione dell’acqua in cui lo Stato mantiene la proprietà, possono accadere due cose:

la prima è che la manutenzione e l’ammodernamento siano completamente abbandonati, perché chi cerca utili evita le spese, ed è quello che è successo con la rete elettrica statunitense che alla fine era completamente fatiscente (i grandi black aut),

la seconda è che le aziende si facciano pagare le spese dallo Stato ma tarocchino a dismisura i costi denunciati per guadagnarci e incrementare anche così gli utili.

Proviamo ora ad allargare il discorso a tutte le cose che si potrebbero privatizzare. In Italia hanno già privatizzato telefoni e autostrade. Berlusconi quatto quatto ha privatizzato esercito e protezione civile e punta alle ferrovie, la sanità e le scuole..
Allargate lo stesso discorso ad ogni bene o servizio pubblico ed esce un quadro terrificante, dove il cittadino non avrà diritto a nulla e sarà torchiato su tutto, fino all’impossibilità a sopravvivere.

In Inghilterra è accaduto che molte aziende private hanno tagliato gli investimenti per mantenere alti i dividendi e hanno continuato ad alzare le tariffe anche se il servizio diventava sempre più scadente.
Vedi la Southern Water che ha presentato un programma di investimenti per una serie di impianti di depurazione che non sono mai stati installati. O la Yorkshire Water che ha pensato evitare la spesa di 50 miliardi di sterline per il trattamento delle acque reflue ottenendo un abile cambio di legge per cui le acque costiere vicino alla costa sono state definite ’mare aperto’, così come da noi la Prestigiacomo, per non prendersi in carico l’aria cancerogena di Taranto ridefinisce le soglie di tollerabilità delle sostanze inquinanti, o Berlusconi, per non prendersi carico dell’inquinamento delle discariche, le definisce zone militari top secret

Ma non è con questi trucchi che si avrà civiltà!

Si noti che concettualmente si ha anche una contraddizione in termini.
Il liberismo infatti non fa che decantare la concorrenza come unica legge del mercato che abbasserebbe i prezzi e migliorerebbe la qualità, ma nei fatti, come per le privatizzazioni, non fa che creare posizioni monopolistiche in cui il prezzo o l’efficienza non vengono affatto regolati da leggi di mercato ma sono rilasciati ad un arbitrio privato per cui la concorrenza non esiste e ci sono solo posizioni di potere garantite da uno Stato assolutista che se ne frega del benessere collettivo e crea intollerabili situazioni di privilegio (e lo abbiamo visto abbastanza in Telecom).

Ovvio che nelle società private di questo tipo, in cui il rischio è zero e il profitto è massimo, i dirigenti hanno stipendi altissimi, che si danno da soli, come i vertici bancari che anche in periodi di crisi si danno emolumenti straordinari da se stessi , senza alcun pudore. Di converso diminuisce il numero di persone impiegate, queste vengono precarizzate e con salari al minimo. In Inghilterra si ebbe in 7 anni un aumento fino al 200% degli stipendi alti e una riduzione del numero dei dipendenti del 21%.

Grazie alla privatizzazione dell’acqua, in Inghilterra dal 92 si ebbe un grave aumento della dissenteria e un impoverimento della famiglia già povere che ora dovevano comprare anche l’acqua.

Per aumentare i profitti gli investimenti furono ridotti al minimo e tutta la rete idrica si deteriorò. In 5 anni le tubature in crisi crebbero del 10%. L’acqua peggiorò e aumentarono nitrato, ferro, piombo e antiparassitari. Nel 97 scoppiò una infezione di cilotosporidiosis a Londra, che fu un vero avvelenamento.

La privatizzazione del servizio idrico ha portato ovunque anche gravi conseguenze sull’ambiente.

In Inghilterra, le maggiori multinazionali dell’acqua, Vivendi, Suez-Lyonnaise ed Enron, sono state classificate come le società più inquinanti del paese. E le multe sono sempre state ridicole rispetto ai loro spettacolari ricavi. Scarichi di liquami fognari, contaminazione di porti e fiumi, c’è stato di tutto…

E in Italia si pensi che B ha anche depenalizzato l’inquinamento dei corsi d’acqua! E suo fratello è stato condannato per la discarica di Cerro!

E’ risultato che tutte le aziende idriche violano sistematicamente le leggi ambientali e che lo Stato non può farci nulla, tanto più che le maggiori di esse figurano come società straniere, non soggette alla leggi del paese dove vendono l’acqua.

In totale in Inghilterra le conseguenze della privatizzazione dell’acqua sono state tutte negative. E così negli altri paesi. Per cui questa è una strada che è già stata praticata e si è rivelata fallimentare, come le centrali nucleari.

L’Inghilterra per molte cose non è affatto un paese da portare a modello. La sanità pubblica per es. è uno schifo. L’istruzione ha costi eccessivi. Un asilo medio costa 80 euro al giorno e un anno medio universitario costa 10.000 euro. Non ci sono garanzie sul lavoro e si può essere licenziati da un momento all’altro, perché si aspetta un figlio o si chiedono tre giorni per sposarsi o anche senza motivo.

Non mi pare il caso di copiare modelli falliti. Bisogna andare aventi, non peggiorare. E occorre che anche il Pd lo capisca e la pianti di inseguire il neoliberismo sul suo terreno!

Messaggi

  • Cara Viviana, le privatizzazioni in generale servono solo a rapinare le casse pubbliche in maniera apparentemente più legale e pulita , privatizzando in realtà solo gli utili e socializzando le perdite !!

    Le aziende che forniscono servizi pubblici in mano ai privati, funzionano finchè operano in regime di monopolio e lontano da occhi indiscreti capaci di leggere tra le pieghe dei bilanci !!

    Quando poi vanno in perdita perchè vengono a mancare le suddette condizioni, vengono rapidamente ripubblicizzate per scaricare i debiti sulle classe pubbliche !!

    Poi ci sono anche altri meccanismi tipo quelli delle "bad company", ma lì siamo ormai alla truffa legalizzata !!

    MaxVinella

  • IN ITALIA, L’ELITE’HA LEGALIZZATO TUTTO SFRUTTAMENTO, RAPINA DEI SOLDI PUBBLICI...GLI EX DS COSI’ TUTTI I PARTITI PARLAMENTARI SONO ULTRALIBERISTI E NON CI SARA’ VERSO PER FARGLI CAMBIARE IDEA, PERCHE’ A LOR SIGNORI CONVIENE ECCOME...QUINDI NON ILLUDETEVI...