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Ma la Bologninan non ci ha insegnato nulla?

Publie le venerdì 7 novembre 2008 par Open-Publishing
1 commento

Ma la Bologninan non ci ha insegnato nulla?

di Giovanni Bronzino, Catania

Forse ha ragione Rina Gagliardi quando dice che nell’idea che lei sostiene di superare il Prc per un nuovo partito genericamente di sinistra «non c’è alcuna proposta di abiura o di "pentimento" e soprattutto non c’è alcuna bis-Bolognina», ma checché ne dica le argomentazioni usate sono le stesse che usò Occhetto per superare il Pci per il Pds. Soprattutto quando Gagliardi conclude che «bisogna adeguare la propria azione al nuovo ciclo che si sta aprendo».

Anche al Comitato Centrale della svolta (20-24 novembre 1989) Occhetto invitò i comunisti italiani a «cambiare per non tradire noi stessi» perché «se oggi (...) vogliamo riaffermare credibilmene con forza che il bisogno del socialismo è ineliminabile, che la prospettiva del socialismo è la prospettiva del futuro, non possiamo non liberarci fino in fondo da un vecchio involucro idologico», tuonando allo stesso tempo contro «la possibile tentazione alla chiusura in sé stessi, la tentazione all’isolamento».

Occhetto in quel novembre di 19 anni fa proponeva «una costituente per aprire una nuova prospettiva della sinistra». E poiché, sosteneva il segretario del Pci, «l’unità a sinistra si fa guardando al futuro piuttosto che al passato», ci si illudeva così «di dar vita a una nuova forza aggregante (...) capace di mettere in campo l’insieme del mondo del lavoro e nuove soggettività, che si collocano in posizione critica verso l’attuale società».

Sappiamo com’è andata a finire e sappiamo quanto fu giusto resistergli creando il Prc. Dunque delle due l’una: o abbiamo sbagliato allora non rimanendo nel Pds o si sbaglia oggi riproponendo la costituente di sinistra di Occhetto.

Messaggi

  • Sì compagno sono daccordo!
    Povero Occhetto che brutta fine, come lui tutto quello che veniva definito il nuovo corso e quella che sembrava la strategia vincente si è dimostrata la piu’ fallimentare,Gorbaciov non puo’ piu’ parlare in publico in Russia senza che qualche comare lo prenda a schiaffi, deve vivere di Spot publicitari nel suo ranch negli states elargitoli da chi lo comandava,Shevarnadze è finito per diventare un satrapo, cacciato a furor di popolo,che miseria!
    Alberto Ancillotti