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Presentiamo un rapporto Sis datato 25 giugno ‘47, pubblicato da Aldo Giannuli nella rivista "Libertaria, il piacere dell’utopia" (anno 5, n. 4, ottobre - dicembre 2003, pp. 48 - 58) sotto il titolo Salvatore Giuliano, un bandito fascista, in cui sono evidenziati i legami tra Salvatore Giuliano la mafia e il fascismo.
http://ita.anarchopedia.org/Salvatore_Giuliano,_un_bandito_fascista
Salvatore Giuliano, un bandito fascista […] Il “bandito Giuliano” vi è stato più volte segnalato, anche e soprattutto in ordine ai suoi contatti con le formazioni clandestine di Roma. Vi fu precisato il luogo degli incontri coi capi del neo - fascismo (bar sito a via del Traforo all’angolo di via Rasella). Vi parlammo dei suoi viaggi Roma-Torino. Precisammo che capo effettivo della banda è presentemente il tenente della Gnr [guardia nazionale repubblicana ovvero fascisti di Salo’ NdR] Martina, già di stanza a Novara. È superfluo ricordarvi che la banda ha sempre provveduto al mantenimento di un proprio nucleo dislocato in Roma (punto di ritrovo: alla “Teti” e nel caffé con servizio esterno sito in piazza San Silvestro) e che il noto detentore della valigia di bombe proveniente da Bari – per incarico del Partito fusionista italiano, certo Nicola, sfuggito (all’epoca del lancio delle “bombe di carta”) alla cattura per l’intempestiva pubblicazione relativa all’operazione di polizia in corso – altri non era che il pseudo “Dan”, altrimenti detto il “sergente di ferro”, che al nord fu attivissimo collaboratore del Martina, intimo fra l’altro della Sanna Anna, a voi nota, e di suo fratello Domenico. NB La banda Giuliano è da ritenersi, fin dall’epoca delle nostre prime segnalazioni, a completa disposizione delle formazioni nere. Il nucleo romano della banda Giuliano era comandato fino a quindici giorni fa da certo “Franco” e da un maresciallo della Gnr, che si trovano attualmente a Cosenza. Partirono da Roma improvvisamente “per ordine superiore”, e in Sicilia dopo una breve permanenza a Napoli, da dove hanno scritto al Fronte dando “ottime notizie sulla situazione locale”. Le loro lettere, a firma “Franco”, vengono indirizzate a certa signora Gatti, “zia” di Franco, madre della Sanna. Con la loro ultima, annunciavano “cose grandi in vista e molto prossime”. Richiedevano la presenza a Palermo di 8 uomini completamente sconosciuti in Sicilia, ma la richiesta non venne accolta. Da Cosenza, la banda Giuliano, che ha ramificazioni in ogni centro della Calabria, della Sicilia e della Campania, inviò la settimana scorsa a Roma tal Libertini Sebastiano. Si presentò con documenti vari. In alcuni risultava impiegato alle dipendenze della locale Direzione di Artiglieria; in altri carabiniere. Aveva l’incarico di far noto che “data l’imminenza dell’azione”, la presenza a Cosenza di un esponente nazionale era indispensabile. Non se ne fece nulla, anche perché il suo arrivo a Roma coincideva stranamente coi noti fermi degli appartenenti ai Far [Fasci di azione rivoluzionaria]. Vi fu molto tempo fa parimente segnalata l’attività clandestina neo – fascista del console Riggio, trapiantato a Palermo con lo pseudonimo di “ing. Rizzuti” e, reiteratamente, quelle dell’avv. Ciarrapico, neo capo del Partito fusionista in sostituzione di Pietro Marengo, e del noto dott. Cappellato, ex medico di Mussolini, agente provocatore n. 1 in Sicilia, comandante del vecchio Partito fascista democratico prima, e delle FFNN [Formazioni nere] dopo, in seno alla sezione romana del Partito fusionista. Altra nostra segnalazione di alcuni mesi fa: al bandito Giuliano doveva essere demandato il compito di provvedere alla evasione di [Junio Valerio] Borghese, relegato a Procida, perché soltanto l’ex capo della Decima Mas era ritenuto in grado di assumere militarmente il rango, per l’influenza esercitata, di capo militare delle formazioni clandestine dell’isola. Anche il colonnello Pollini e Spinetti Ottorino, già abitanti in Roma in via Castro Pretorio 24, piano ultimo, sono stati, pochi giorni prima dell’arresto del Pollini e dell’inizio dell’azione della banda, in Sicilia e a Palermo per conto dell’“Ecla” [o Eca, Esercito clandestino anticomunista] diretta da Muratori. Vale qui ricordare che Muratori ha sempre agito nel campo clandestino in funzione di agente provocatore. Egli ha avuto anche contatti e remunerazioni, da notizie assolutamente certe, dal Pci. Il Fronte antibolscevico costituito recentemente a Palermo, al quale dette la sua adesione incondizionata l’On. Alfredo Misuri in 5 proprio, e quale capo del gruppo “Savoia” di via Savoia 86 (cap. Pietro Arnod, principessa Bianca Pio di Savoia, ecc.), non è una sezione del Fronte anticomunista a voi nota. Il [Gioacchino] Cipolla, che a Palermo dirigerebbe il Fronte, è del tutto sconosciuto al “Fronte unico anticomunista” di cui alle nostre reiterate segnalazioni confidenziali. Il Fronte antibolscevico di Palermo è però collegato con Anna Maria Romani, ospite della principessa Pio di Savoia, sedicente segretaria particolare di Misuri, cucita in tutto a filo doppio del noto colonnello Paradisi, detto anche Minelli (piazza Tuscolo) ed è pei suoi “buoni uffici” che Misuri e i “camerati” del Comitato anticomunista di Torino, a voi noto, appoggiarono e appoggiano il progetto di “azione diretta” di cui il Paradisi è autore. Negli ambienti dei Far, Nuovo Comando Generale, si ammette che l’azione della banda Giuliano è in relazione con l’ordine testé impartito di “accelerare i tempi”. L’ordine, come vi fu fatto noto, è stato esteso all’Ecla di Muratori e Venturi, i quali attingono denaro e disposizioni da un’unica fonte. Si preparano adesso a Roma e al nord. Non è il caso di sottovalutare questa ennesima segnalazione, i considerazione del fatto che, per la perfetta conoscenza dell’ambiente, quanto di solito vi viene segnalato si verifica poi a breve scadenza (anche l’affare dei Far vi era stato reiteratamente segnalato per la sua pericolosità). Nel mese di marzo, se ben si rammenta, fu segnalato che il duca Spadafora, capo del gruppo commerciale agrario del sud, fu a Roma ed ebbe colloqui con rappresentanti del Fronte clandestino. Chiese di poter versare un milione in conto, a condizione che si facesse in Sicilia “un lago di sangue”. Mormini, del Fronte, avrebbe dovuto raggiungere in Sicilia la banda Giuliano, a contatto anche colla mafia locale in parte a disposizione del suo gruppo. La proposta non fu accettata, sembrò orribile… Da allora, da notizie certe e sicure, Spadafora ha contatti diretti col Martina, che finanzia direttamente e al quale impartisce disposizioni. Elementi ricercati sono stati ammessi a far parte della banda. Proposte identiche a quelle avanzate dallo Spadafora pervengono in questi giorni insistentemente alle FFNN, e al Fronte anticomunista, da parte dell’avv. Tefanin di Padova. Di quest’ultimo (anche lui pone come condizione il “lago di sangue”) si sa soltanto che capita spesso a Roma e alloggia al Grande Albergo. A Roma, dopo l’azione della banda Giuliano, i più facinorosi (reperibili tutti tra i nullafacenti e gli sfaccendati dei bar dell’Esedra, al bar Carloni, al bar del Nord all’angolo del Viminale e in Galleria) hanno ripreso fiato, cianciano di rivoluzione imminente e di atroci vendette da compiere. Per esempio, l’anticomunismo di cui si ammanta il Rac (Reparti anticomunisti) è puramente fittizio. Non si tratta che di una organizzazione tipicamente fascista repubblichina, cui da Muratori e Venturi è stato affidato il compito di impossessarsi della Direzione Generale di Polizia. Dato l’aggravarsi della situazione interna, una visita a Milano, Verona, Torino, ecc. – di cui si hanno come già comunicato notizie certe di bande armate, le quali sono già sul piano di guerra – sarebbe più che opportuna per attingere informazioni dirette sulle azioni di piazza minacciate. Vale a questo punto ricordare che è recentissima la nostra segnalazione relativa alla distribuzione di buoni per il prelevamento di mitra ad opera del gruppo Navarra – Viggiani, che la questura non conosce, e di altre formazioni neo –fasciste (da non confondere con le organizzazioni anticomuniste “pure”), le quali attingono, si ripete, disposizioni e denaro da un’unica fonte. […].
Altre info:http://ita.anarchopedia.org/mafia_e_fascismo
Messaggi
1. Mafia e fascismo, 17 giugno 2009, 21:16
Tutto vero, ma fuorviante ...
Sarebbe stato più giusto dire un "bandito anticomunista" come anticomunista è sempre stata la mafia.
Come si fà a dire, parlando degli anni 1946/47, di "mafia fascista" quando fu proprio la mafia a far sì che gli americani, senza trovare quasi nessuna resistenza, occupassero la Sicilia e deponessero le istituzioni fasciste solo tre o quattro anni prima ?
Quindi reazionaria, anticomunista, al soldo degli Usa, ma certo in quel periodo "non fascista".
Cosa che può oggi sembrare un eufemismo, lo capisco, ma se parliamo di storia bisogna appunto "storicizzare" ....
K.
1. Mafia e fascismo, 17 giugno 2009, 22:14
Mi sono occupato a lungo, per un lavoro di ricerca su quegli anni, della vita a Roma nell’immediato dopoguerra.
E soprattutto del confuso sottobosco politico, di tutte le tendenze, che nel caos generato dalla nuova situazione di relativa democrazia uscì fuori in Italia, ma per forza di cose ancora più nella capitale.
E spesso, consultando fonti giornalistiche dell’epoca, mi è capitato di imbattermi in un modo veramente incredibile di fare cronaca, anche e soprattutto cronaca politica, al limite della cialtroneria e del bieco pressapochismo ... e questo mi è capitato anche consultando testate giornalistiche di sinistra ...
Che a Roma fosse pieno di siciliani, arrivati insieme all’esercito americano, è vero ... che si trattasse in gran parte di mafiosi e di feroci anticomunisti pure ... ma leggendo le sigle citate nell’articolo qua sopra non ho potuto fare a meno di notare che si trattava si di sigle di destra, appunto irriducibilmente anticomuniste ... ma anche che nessuna di queste si richiamava al fascismo ma appunto solo ad un generico, anche se bieco, anticomunismo.
Tanto è vero che finiranno pressochè tutte per confluire nella Democrazia Cristiana e non nel M.S.I.
Come dicevo, la grande presenza di ambigui personaggi siciliani a Roma, a metà tra la criminalità comune e posizioni politiche ferocemente anticomuniste, rende senz’altro credibile che Giuliano ed i suoi possano avere avuto nella capitale contatti, amicizie, coperture in questi ambienti ...
Ma non erano appunto ambienti "fascisti", nessuna di queste sigle, come dicevo, parteciperà alla fondazione, proprio in quel periodo, del M.S.I. ... bensì personaggi in cerca d’autore e di padrone, alcuni sicuramente legati all’esercito americano che ancora occupava l’Italia, ma del tutto diversi e distinti dai fascisti veri e propri ... molti dei quali fascisti veri e propri, peraltro, erano all’epoca ancora in galera o riparati all’estero spesso sotto copertura vaticana .... è vero che c’era già stata l’amnistia Togliatti ma è pure vero che i procedimenti che dovevano decidere se applicarla o meno ai singoli casi erano ancora in corso ... e comunque in quel periodo a Roma andare in giro a dichiararsi fascista non era affatto salutare .... anche i partigiani avevano mantenuto le armi e certo, come recitava un bellissimo monologo di Gigi Proietti ambientato proprio in quegli anni, coi fascisti "non ci giocavano" ma sparavano ... e quasi ogni mattina veniva ritrovato in qualche fratta o dosso qualche cadavere, spesso proprio di fascisti ....
Ma, al di là di tutto ciò ( credo che parlare erroneamente di "fascisti" finisca per sminuire le reponsabilità della Dc, del Vaticano e degli Alleati nell’aver allevato certi criminali ...), la cialtroneria ed il pressappochismo di questo vecchio articolo è dimostrato soprattutto da un particolare secondario, ma assai significativo ...
Il bar - ma sarebbe più giusto parlare di caffè-osteria - all’angolo tra il Traforo e Via Rasella che, a detta dell’articolista d’epoca, era ritrovo di questi "fascisti" era invece, come documentato in numerosi libri di memoria di ex partigiani romani, in quegli anni gestito da una militante del Pci, ex appartenente ai Gap e vedova di un partigiano comunista trucidato alle Ardeatine, Alberto Marchesi ...
Ora, se è vero che un locale pubblico può ( poteva) fino ad un certo punto selezionare la propria clientela, mi sembra assai improbabile che certi improbabili "fascisti" ma certamente irriducibili anticomunisti avessero scelto come luogo di ritrovo proprio un bar gestito da una partigiana comunista e, all’epoca, invece certamente luogo di raduno appunto di partigiani e di comunisti ...
Ed è stato proprio qusto particolare, che non avevo notato in una prima frettolosa lettura dell’articolo e comunque prima del precedente commento, a convincermi a fare questo più articolato, e forse un pò pedante, ulteriore intervento.
Credo però che con la "memoria" non si debba scherzare ... chi non ha memoria non ha futuro ... e che non si possa "spammare" col copiaincolla, sui siti a pubblicazione aperta come questo, qualunque cosa si rinvenga negli immensi, e spesso anche "equivoci", meandri del web ....
K.
2. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 09:03
La mafia non è mai stata "fascista" come non è mai stata "democristiana" e si è sempre posta al pieno servizio dei regimi politici di volta in volta succedutisi, operando in quella dimensione occulta della politica in cui il discrimine tra criminalità ed istituzioni è del tutto inesistente.
La mafia è sempre stato il braccio sporco del potere, quello a cui si rivolgono anche i "servizi" per le operazioni più turpi e sanguinarie, per il terrorismo di stato, per l’attività di provocazione e di infiltrazione e per la gestione internazionale del traffico di droga e di armi !!
Mussolini nei primi anni del fascismo temette la mafia perchè gli attribuì un ruolo di contropotere potenzialmente pericoloso per il regime e cercò di combatterla inviando in Sicilia il prefetto Mori.
Poi si rese conto che la mafia poteva diventare un potente alleato da utilizzare nella lotta ai comunisti e i più in generale ai sovversivi di tutte le razze e stipulò una sorta di patto di alleanza, per effetto del quale la mafia in Sicilia si sostituì all’OVRA di Bocchini nell’attività di controllo e di repressione.
MaxVinella
3. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 10:00
Tutto vero, tanto quello che dice K tanto quello che dice Max.
Ma quello che dice K sul pressapochismo e sulla cialtroneria è ancora più vero quando vengono utilizzati non articoli di giornale d’epoca ( che pure non scherzavano quanto ad imprecisione) ma addirittura una informativa dei servizi segreti di quegli anni.
Il S.I.S. era infatti nel dopoguerra quello che è il Sisde di oggi, cioè il servizio segreto civile.
Boh .... presunti anarchici che pubblicano vecchie veline dei servizi segreti ... pure questa toccava vedere ....
Raf
2. Mafia e fascismo, 17 giugno 2009, 22:00, di Nando
Purtroppo le coseguenze e la strategia della tensione e dei servizi segreti con dentro infiltrati fascisti... Lo si capisce benissimo le stiamo ancora pagando e chissà fino a quando!!! Grazie al presunto PCI ’rivoluzionario’.
1. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 11:37, di anarchopediano
Questi articoli riportano gli studi e le ricerche di storici come casarrubea, lupo e tanti altri..non si tratta di "presunti anarchicI" (per cui mi dovrei pure offendere per quel "presunti"), ma di fatti storici documentati..non vedo eprché incazzarsi se si dice che la mafia strinse rapporti con i fasci e le istituzioni..non perché sia fascista per sua natura, bensì perchè funzionale al suo potere in quel momento...lo stato ha sempre usato la mafia (vedi noam chomsky quando parla degli itnrighi tra mafia americani e immissione di droga in europa in chiave anticomunsita). Giuliano ha avuto rapporti con la X mas di borghese e con i capi mafia siciliani....
anarchopediano
2. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 12:03, di Lupo Rosso
non rispondo al precedente ma in generale e basta guardare gli studi di Giuseppe Casarrubea
http://montagna-longa.noblogs.org/post/2006/05/05/dossier-di-giuseppe-casarrubea-e-mario-j.-cereghino-stati-uniti-eversione-nera-e-guerra-al-comunismo-in-italia-1943-1947
in quanto a Giuseppe Casarrubea risulta attualmente uno dei maggiori storici della storia recente della Sicilia,e spesso collabora con Nicola Tranfaglia,
http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Tranfaglia
nello specifico e’ considerato profondo conoscitore del periodo riguardante i fatti causati dall’intreccio mafia fascismo servizi segreti americani questi ultimi avevano riutilizzato diversi criminali di guerra nazifascisti per lo scopo.I suoi lavori come quelli di Tranfaglia si avvalgono spesso di documenti desecretati sia italiani che dell’OSS.da
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Casarrubea
e tali studi sintetizzati nel complesso documento Il dossier su eversione nera in Sicilia e in Italia 1943-1947 di Giuseppe Casarrubea e Mario J Cereghino di cui ho messo il link non fanno altro che confermare il contenuto dell’articolo in discussione ci vuol molta pazienza a leggere i dossier visto la documentazione dei servizi militari allegata che non è messa in ordine cronologico a secondo il bisogno degli autori
3. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 12:07
Si, ma sempre di un rapporto del SIS stiamo parlando ...
In questo caso si occupava di gruppi destrorsi ... ma non è difficile immaginare quali emerite cazzate fossero contenute nelle "informative" dello stesso servizio riguardanti i gruppi di sinistra della stessa epoca.
Per dire che Giuliano era al sevizio della mafia ed anche degli americani che ancora occupavano la penisola non era certo necessario pubblicare una "informativa del SIS", peraltro, almeno qui su BellaCiao, senza premesse o commenti di alcun genere.
In più buttarla solo sui "fascisti" e non sulle complicità di certi ambienti mafiosi con DC, Vaticano ed alleati mi sembra estremamente riduttivo e pure assolutorio nei confronti di questi veri poteri forti, tuttora quelli "dominanti" in Italia.
Che questa fosse la finalità allora dell’agente del Sis che ha redatto quella "informativa" è comprensibile .... meno lo è spararla oggi su BellaCiao come fosse oro colato ....
Raf
4. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 12:37, di Lupo Rosso
non è buttarla sui fascisti il punto era bloccare una situazione di sinistra genericamente parlando sia a livello locale che nazionale e quando fu ottenuto questo scopo gli squadroni di assassini fascisti furono massacrati
dall’UPA cioè
unione patriottica anticomunista
che li aveva appoggiati finchè erano utili , passato il cosidetto pericolo comunista non servivano più ,
e gli squadroni di assassini fascisti rifiutarono di disarmare
e unione patriottica anticomunista è un coacervo presumibilmente da quel che si legge dal dossier documentato di cui ho messo il link di quanto dice l’ultimo
commentatore in quanto a mafia collusa col fascismo perchè non parliamo u po’ del caso dell’anarchico Tresca fra gli organizzatori della Mazzini Society società di fuoriusciti antifascisti
ucciso da Galante killer di Bonanno prestato a Genovese e del caso Generoso Pope amico del Genovese e della casa del fascio di Nola regalata da Vito Genovese che poi lo ritroviamo in divisa da ufficiale fotografato asieme a Giuliano Salvatore ufficiale americano intendo
5. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 20:12, di Lupo Rosso
[http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Tresca]
per completezza sul caso dell’anarchico Tresca da me citato vedere link sopra
e quello di sotto dello storico Mauro Canali
[http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm]
6. Mafia e fascismo, 18 giugno 2009, 20:15, di Lupo Rosso
tento di mettere meglio i links
da Mauro canali
http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm
da wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Tresca
7. Mafia e fascismo, 19 giugno 2009, 02:24, di Nando
Non capisco perchè molti Compagni sono in disaccordo con Luporosso sulla questione mafia fascista e poi è ovvio che anche la Gerarchia Ecclesiale insieme al suo partito DC è coinvolta in questi intrecci con le mafie , criminalità e poteri forti che tanto hanno negativamente influenzato l’Italia tanto che lo Statuto dei Lavoratori non esiste quasi piu!!! E gli stipendi e le pensioni sono da terzo Mondo...
8. Mafia e fascismo, 19 giugno 2009, 09:01
Se parliamo di oggi si, sono sostanzialmente d’accordo sull’equazione mafia = fascismo, anche se ad essere precisi bisogna dire che in questo momento i partiti di riferimento della mafia in Sicilia sono più l’MPA di Lombardo e l’Udc che non il PdL.
Assurdo dirlo nel 1946/47 quando, anche se molti fascisti già cominciavano ad essere "riciclati" in funzione anticomunista, la mafia aveva oggettivamente favorito, permettendo uno sbarco pressochè indolore agli Alleati in Sicilia, la caduta del fascismo.
E quando anche movimenti profondamente reazionari ed anticomunisti, foraggiati dalla mafia, come proprio il separatismo siciliano si definivano comunque "antifascisti".
Se poi per "fascista" non si intende il regime ed i suoi epigoni anche di oggi ma più semplicemente si dice "fascista" come sinonimo di "reazionario" o di "anticomunista", allora sì, era vero anche nell’immediato dopoguerra.
Ma quando si parla di storia, come giustamente diceva qualcuno prima di me, è necessario appunto "storicizzare".
Raf
9. Mafia e fascismo, 19 giugno 2009, 09:32, di Lupo Rosso
non è stata fatta l’equazione mafia coincidente con fascismo leggete i link ed accuratamente i commenti che ho messo : nel movimento separatista siciliano l’unico grosso dirigente antifascista era Antonio Canepa ex comandante partigiano coi Giustizia e Libertà e legato al partito comunista quando era nel movimento separatista fu ammazzato in un agguato dai carbinieri guarda caso con due compagni e da lì finì l’ala antifascista e progressista del movimento separatista .Che i fascisti della X Mas ci fossero mescolati fin sopra i capelli fra un pò lo scrivono pure i giornali di Berlusca vista la mole di documenti storici che han presentato Casarrubea , Tranfaglia , Marino ed altri storici di questo calibro per non parlare di Jereghino e Giannulli che collaboro’ molto con la magistratura : guardate i links che ho messo e leggete con pazienza
10. Mafia e fascismo, 19 giugno 2009, 10:08, di anarchopediano
C’è un equivoco: non si intendeva dire che la mafia eè fascista e viceversa, ma che spesso maffia, fascismo e istituzioni hanno avuto obiettivi convergenti. Le istituzioni, per impedire che l’antifascismo sfocciasse in rivoluzione, si sono avvalse tanto dei mafiosi quanto dei fascisti..il potere si avvale degli illegalismi, per dirlo in altri termini, e quindi si avvale anche della mafia, d’altronde la mafia non potrebbe esistere senza alleanze strategiche con i sistemi di potere. Il mito è che il fascismo sia sempre stato contro la mafia, questo è falso e non lo dicono gli anarchici di anarchopedia, bensì storici come casarrubea e altri del suo calibro..noi di anarchopedia bbiamo cercato di sintetizzare in qualche articolo il loro pensiero..IL rapporto Sis è poi un documento storico interessante, che ora è on line è disponibile a tutti..ognuno pensi quello che vuole, ma intanto adesso lo potete leggere...però mi è difficile davvero comprendere l’ostilità di alcuni utenti..