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Manganellate della polizia a Bergamo finiscono sul web (videos)
Publie le martedì 3 marzo 2009 par Open-PublishingManganellate della polizia a Bergamo finiscono sul web
di Tommaso Tafi
BERGAMO - Ancora una volta la storia si ripete. Durante il corteo di sabato sera, organizzato dalla sinistra extraparlamentare bergamasca per protestare contro l’apertura della nuova sede provinciale di Forza Nuova, gli agenti della polizia hanno ripetutamente colpito con pugni, calci e manganellate un giovanissimo manifestante. Un’aggressione vera e propria che, per fortuna, è finita sul web grazie ad un operatore che è riuscito a documentare le fasi più importanti e a pubblicarle su youreporter.it.
Oltre alla solita dose di inaudita violenza che sempre più spesso finisce per manifestarsi nel corso delle rappresaglie della polizia, tuttavia, vi è un altro aspetto della vicenda che è utile mettere in luce.
Quella di sabato, infatti, doveva essere una contromanifestazione in opposizione a quella non autorizzata organizzata dagli esponenti di Forza Nuova per festeggiare la presenza del leader del movimento Roberto Fiore, giunto a Bergamo per l’inaugurazione della nuova sede. I testimoni riferiscono di spranghe, bastoni, croci celtiche e svastiche, spuntate quasi dal nulla all’interno del corteo. Una palese violazione di tutte le norme che regolano le manifestazioni di piazza, ma che tuttavia, non è stata presa in considerazione dalle forze dell’ordine che hanno invece, ordinatamente, accompagnato il corteo.
Le stesse forze dell’ordine, d’altro canto, non si sono fatti scrupolo a caricare nel tardo pomeriggio una sessantina di manifestanti antifascisti che si erano staccati dal resto del corteo per raggiungere via Bonomelli, dove era in corso l’inaugurazione. Alla carica degli agenti in assetto antisommossa alcuni manifestanti hanno reagito lanciando sassi e oggetti di ogni tipo, mentre altri hanno preferito ripiegare nuovamente verso la stazione.
Uno di loro, tuttavia, è stato raggiunto dai poliziotti che, dopo averlo immobilizzato hanno cominciato ad infierire su di lui con pugni, manganellate ed insulti, impedendo ad un amico di raggiungere e soccorrere il compagno.
Un episodio raccapricciante che ha suscitato l’ira, tra gli altri, di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale in quota Prc che ha voluto sottolineare come anche in questa occasione le forze dell’ordine abbiano usato “due pesi e due misure che non possono che suscitare vivo allarme e che fanno il paio con quanto sta avvenendo sempre più frequentemente in tutto il paese. Cioè, una grande tolleranza istituzionale verso gruppi razzisti e neofascisti, anche quando violano palesemente la legge e le prescrizioni costituzionali, e una totale intolleranza verso ogni forma di dissenso in qualche modo riconducibile alla sinistra o semplicemente a opinioni non conformi o contigue al centrodestra”.
Un appello che chiama in causa direttamente il Ministro degli Interni Roberto Maroni, oltre che i diretti responsabili della violenza. Entrambi dovranno chiarire quanto è avvenuto a Bergamo, in via Paleocapa, poco dopo le 18 di Sabato. Questo perchè, conclude Muhlbauer, “subordinare la gestione dell’ordine pubblico non alla legge e al buon senso, bensì agli orientamenti e agli interessi politici dei governanti di turno, mette a serio rischio la tenuta democratica e apre le porte alle avventure autoritarie”.
Rimane da sperare che le immagini inequivocabili possano servire ad accertare le responsabilità sia dei singoli che dei diretti superiori, anche se, in questi casi, spesso nemmeno le immagini sono sufficienti per ottenere giustizia. Come a Genova.