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Mani in alto, questa è una rapina!

Publie le sabato 10 giugno 2006 par Open-Publishing

La Banca Centrale Europea ha appena ritoccato per la terza volta in sei mesi i tassi di interesse, alzandoli di un quarto di punto.
Tutto ciò, secondo la versione ufficiale, al fine di controllare il rialzo dell’inflazione in ambito UE.
Si rende quindi un pò meno appetibile l’accesso alla moneta, ma non troppo, al fine di non mortificare le “politiche di sviluppo” di ciascuno dei membri dell’Unione.
Ogni qualvolta accade un fatto del genere, gli italiani rifanno i conti del mutuo da pagare e scoprono di dover regalare una parte consistente dei propri risparmi sotto forma di tassi di interesse.
Secondo i calcoli del Centro studi sintesi, un mutuo casa di 150.000 euro, estinguibile in 20 anni, da Giugno avrà una rata mensile di oltre 983 euro (tasso del 4,92%) contro i 922 euro circa (tasso medio sui mutui 4,17%) della rata calcolata a Novembre del 2005.
Questo equivale a circa 730 euro in più all’anno.
Non va meglio nemmeno nel caso in cui il periodo di durata del prestito risulti inferiore, perché comunque l’impatto complessivo delle decisioni Bce sarà per le famiglie interessate di oltre 650 euro annui (651,58 euro per quello a 10 anni e 691,14 euro per quello a 15).
Rimanendo all’esempio, crediamo ancora che prendere, dalle tasche dei lavoratori, contante per un valore aggiuntivo oscillante fra i 650 ed i 730 euro annui , e con adeguamenti imposti nemmeno da organi propriamente politici ma da una Banca, la BCE appunto, cui tutte le altre fanno affiliazione per il tramite delle Nazionali, ancora si possa chiamare estorsione.
Tuttavia la primazia di cui gode la finanza rispetto alla politica ancellare produce anche questi scempi, nel senso che un vero e proprio furto legalizzato viene dissimulato dai mercati sotto le spoglie di un’azione necessaria nella lotta all’inflazione (come se produrre un’emorragia di bilancio familiare della portata di cui sopra non crei sufficienti condizioni per un effettivo incremento del costo della vita).
La sudditanza dell’intera classe politica ai banchieri continua a produrre l’effetto di vedere il corpus dei lavoratori come estraneo al contesto sociale (di cui, forse per motivi di carattere giusnaturalistico o per unzione divino-papale, dovrebbero farne parte soltanto i turisti di Porto Cervo) e per questa ragione il più adatto tra gli agnelli sacrificali sull’altare di manovre speculative realizzate anche oltre il limite dell’indecenza.
Checchè ne dica il simpatico Maurizio Sella, capo dei Banchieri Italiani, non si tratta di “qualche decina di euro di rincaro fisiologico” ma di un danno arrecato al risparmiatore attraverso la formula dei prestiti decennali a tasso variabile, per cui “prima o poi, con tre rialzi consecutivi in sei mesi, la stangata arriva”.
Il simpatico Sella guida un combriccola di italici fanfaroni liberi di abusare del loro potere per via del fatto che le norme che regolamentano il settore bancario ed i rapporti (asimmetrici?) sono tutte contenute nel Testo Unico Bancario (approvato nel 1993 dal legislatore sotto dettatura. A proposito, chi era Presidente del Consiglio quell’anno?), il Codice Civile essendo stato al riguardo previamente imbottito (svilito appositamente?) soltanto di Usi e Consuetudini.
L’articolo 118 del Testo è curioso perchè consente ai mercanti di modificare in maniera unilaterale il tasso di interesse, i prezzi e altre informazioni riguardanti le operazioni bancarie ed esse possono essere comunicate ai clienti in modo impersonale con una semplice inserzione sulla Gazzetta Ufficiale.
Alle vittime di questo abuso, i risparmiatori, non restano che 15 giorni per poter recedere dalle condizioni lucrose, e non conoscendone i termini, abdicano alla volontà di questi villani.
Il simpatico Sella si difende e si dice stupito che «si consideri un abuso il comportamento che rispetta una norma emanata dal legislatore nel 1993 anche per ridurre i costi delle comunicazioni tra banche e clienti».
Noi siamo stupiti che in Italia persone come Sella girino ancora a piede libero, così come chi quelle norme le fece approvare.
Mentre la politica fa finta di dormire, con una parte della sua classe dirigente (Prodi, Draghi, Padoa-Schioppa) formatasi all’interno di quelle stesse Banche e dei loro circuiti che oggi abusano di un potere che dovrebbe appartenere al popolo, i mercati dettano i ritmi vitali ed ingrassano.

www.mercantedivenezia.org