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Manifestazione 11 ottobre. Parlano i protagonisti
Publie le lunedì 13 ottobre 2008 par Open-PublishingManifestazione 11 ottobre. Parlano i protagonisti
di Alessandro Ambrosin
Alle ore 14 e 30 parte la Manifestazione a Roma che avrà termine qualche ora dopo a piazza della Bocca della Verità. Piazza Esedra è già gremita da almeno un’ora, tanto che i manifestanti hanno dovuto allargare la testa del corteo e portarsi fino all’inizio della Via Cavour. "Siamo qui in tanti - dice un ragazzo giunto da Reggio Calabria che indossa una maglietta con l’inequivocabile slogan "Contro Berlusconi, Legittima difesa". Sono tantissimi sono precari, pensionati, studenti, immigrati e tutti con lo stesso obiettivo, quello non solo di contrastare le politiche di questo governo di centro destra, ma anche quello di portare un’alternativa in piazza. "Siamo stufi - parla una ragazza dei Giovani Comunisti -, abbiamo raggiunto Roma da tutta Italia per far sentire la nostra voce, contro i tagli previsti per l’Istruzione che superano gli 8miliardi. Un vero e proprio affronto alla scuola pubblica.
Crediamo nel nostro futuro e faremo di tutto per bloccare questi assurdi provvedimenti che impoversicono la scuola pubblica a favore di quella privata,. Continueremo la nostra battaglia ad oltranza." Il Corteo si muove lentamente. Sono i giovani però ad essere i veri protagonisti di questa manifestazione giunti innumerevoli all’appuntamento. Provengono da tutta la penisola, ma non solo . "Io sono originario del Senegal - dice un giovane sulla trentina -. Vivo in Italia da circa 15 anni e anche se la mia pelle può trarre in inganno mi sento italianissimo. Sono qui oggi per ribadire la contrarietà agli ultimi episodi di razzismo e di discriminazione che spesso quelli come me sono costretti a subire ogni giorno."
"Altro che sicurezza - esclama Moussu, un altro giovane africano -. La sicurezza per le strade si batte con la conoscenza e la comprensione di chi ha la pelle diversa e non con l’oppressione che questo governo ha innescato indistintamente contro tutti i diversi. Per me abbattere quel muro di divisione che separa le persone tra loro differenti per razza, sesso e religione è l’unica alternativa." Siamo ostaggi del Governo Berlusconi - dice Giulia un ’insegnante precaria - non trovo niente che funzioni, anzi oserei dire che siamo sotto una dittatura." "Ma quale futuro ci aspetta? - interviene Fabio - Crediamo si possa e si debba fare qualcosa da subito. Siamo stanchi di questa situazione, ma certo non ci abbattiamo, siamo sicuri che una soluzione esista. Non cesseremo di far sentire la nostra voce, vera espressione del dissenso".
Nel frattempo si rincorrono le voci sul numero dei presenti, 100mila, 200 o forse, chissà. "L’importante è esserci - grida Mario di Novara -e avere la consapevolezza del valore di questo giorno di lotta, che ne sancisce l’inizio inevitabile. Le Leggi di questo Governo - continua Mario - sono improponibili. Ci decantiamo un popolo evoluto, eppure la gente inebriata dalla televisione continua a votare Berlusconi, che ha completamente distrutto la nostra dignità, non solo come lavoratori, studenti o pensionati, ma come cittadini di questa Repubblica nata dalle ceneri di una dittaura." Una dittatura che sta tornando prepotentemente a galla- ribatte Anna da Firenze - Ecco quello che stiamo vivendo ed ecco il vero motivo per cui abbiamo fatto tutti questi chilometri."
"Noi continuamo ad esserci -borbotta un settantenne ex partigiano di prima linea - , contro l’ondata di questo nuovo fascismo che sta dilagando nel nostro paese. Il nostro è un continuo ritorno all’opposizione a difesa delle libertà democratiche conquistate che ora sono minacciate da coloro che vogliono affossare i valori di una Repubblica nata dalla Resistenza. Li abbiamo difesi in passato e ora siamo ancora costretti a farlo."
"La Gelmini uccide i bambini - grida un’insegnate precaria -. Siamo agguerrite più di prima e consapevoli delle conseguenze drammatiche che incombono con l’avvio dei provvedimenti di riforma previsti per scuola italiana. Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini è lo slogan scelto per oggi. "Ci stanno distruggendo completamente la nostra scuola, sia eliminando il tempo pieno, sia con la vecchia novità del maestro unico. Stiamo tornando indietro di secoli e questo ci preoccupa molto." Il corpo docente - dice Claudia insegnante e mamma che si occupa dei ragazzi disabili - è di grande livello ed è l’unica risorsa per l’istruzione pubblica, pur essendo vessato da una precarietà che non conosce eguali nella storia." "La piazza è mia - esulta una giovane di Caserta -. Questo è solo l’inizio. Le politiche delle destre stanno annientando completamente uno stato di diritto che è alla base di ogni democrazia."
"Compagni tocca a noi - esclama Vincenzo, non più tanto giovane - . E’ giunta l’ora di fare una vera opposizione. Ma questa volta non vogliamo abbia lo stesso epilogo del 20 ottobre scorso, quando scendemmo in piazza a sollecitare il Governo di centro sinistra. Questa giornata deve marcare l’inizio di una nuova era per noi comunisti, per noi che ci sentiamo nella testa e nel cuore gente di sinistra. Speriamo solo l’unità delle forze di sinistra si ricomponga rivitalizzandone i valori e gli ideali. Questo chiede la base sociale di questa manifestazione. Persone che da troppo tempo chiedono di essere ascoltate. E forse adesso è giunto il momento per farlo."