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Manifestazione a Milano. La scuola unisce l’imponente corteo

Publie le venerdì 31 ottobre 2008 par Open-Publishing

Manifestazione a Milano. La scuola unisce l’imponente corteo

di Tommaso Tafi

MILANO - Questa mattina Milano ha assistito ad uno dei più imponenti cortei degli ultimi 40 anni. Duecentomila persone; bambini, genitori, studenti medi, liceali, universitari, ricercatori e professori. Tutti insieme contro la pioggia battente della prime ore della mattinata, ma soprattutto contro i provvedimenti imposti dal ticket Gelmini-Tremonti. Un lunghissimo serpentone ha circumnavigato le tre piazze principali della città, piazza Cairoli, piazza Cordusio e piazza del Duomo, aumentando di volume ad ogni incrocio e incontrando, come già successo nei giorni scorsi, la solidarietà degli impiegati, dei commercianti e dei cittadini milanesi affacciati chi alle finestre, chi alle porte dei negozi.

Rete Scuola , organizzatrice della giornata, ha guidato il corteo lungo tutto il percorso, seguita da centinaia di genitori con bambini, in braccio o per mano e dai ragazzi delle medie. Subito dietro i sindacati, alcuni esponenti del Pd milanese e dei partiti della sinistra extraparlamentare (Pdci, Prc e Sinistra Critica su tutti). Al centro ha sfilato il gruppo più numeroso, colorato ed eterogeneo, quello dei liceali, guidati dai furgoncini con i sound system e decisi mettere in campo tutta la loro energia nella speranza di bloccare questa che nessuno osa definire riforma dell’istruzione. In fondo al corteo si sono schierati i ricercatori, con tanto di camice, e gli studenti universitari.

Persino un gruppo nutrito di ragazzi provenienti dalla Cattolica ha voluto partecipare, cantando orgogliosamente "noi non siamo tutti ciellini".
Partita da Piazza Cairoli attorno alle dieci sotto la pioggia, la testa del corteo è arrivata in Duomo due ore dopo, proprio mentre dalle nuvole cominciavano a filtrare i primi raggi del sole. La temperatura è salita velocemente, ma gli animi non si sono mai surriscaldati e le forze di polizia non hanno dovuto praticamente nemmeno farsi vedere.

Attorno all’una e mezza anche gli studenti universitari sono giunti in piazza del Duomo e qui, come previsto dagli organizzatori, la manifestazione ufficiale si è conclusa. A questo punto centinaia di universitari hanno proseguito la marcia fino alla vicina Piazza Affari, culla della finanza milanese.

Guidati dal centro sociale Il Cantiere, i ragazzi hanno dato vita ad un sit in di fronte alla borsa di Milano, che in breve si è trasformato in un assemblea con un susseguirsi frenetico di interventi. A differenza di quanto accaduto settimana scorsa in piazzale Cadorna quando uno spezzone del corteo si era scontrato con la polizia, questa volta la tensione è stata subito smorzata e chi ha voluto caldeggiare un "innalzamento del livello del conflitto" è stato immediatamente zittito dalla folla.

L’assemblea ha poi deciso di trasferire i propri lavori da piazza Affari all’Università di via Festa del Perdono, con il benestare della polizia. Purtroppo, lungo il tragitto, un esiguo numero di ragazzi incappucciati non ha saputo resistere alla tentazione di far parlare ulteriormente di sè, tirando un lungo cavo d’acciaio ad altezza uomo da un marciapiede all’altro della frequentatissima via Torino e causando non pochi problemi alle forze dell’ordine cha hanno dovuto inseguirli per le strette vie del centro.

Il grosso del corteo, tuttavia, è giunto senza problemi in Università e qui, dopo aver preso le distanze dal gruppo di "cani sciolti" di via Torino, si è nuovamente riunito in assemblea.

Insomma, Milano oggi ha vissuto un’intensa mattinata di democrazia partecipata. Una cosa che, da queste parti, non si vede tutti i giorni.