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Manifestazione a Roma, attese 100mila persone. Il Prc: «Noi ci saremo»
Publie le venerdì 17 ottobre 2008 par Open-PublishingI sindacati di base sfidano governo e Confindustria
Oggi sciopero generale
L’autunno caldo dei lavoratori italiani comincia oggi. A chiamarli alla lotta sono i sindacati di base Cobas, Cub e SdL Intercategoriale, con uno sciopero generale e una grande manifestazione nazionale a Roma, città nella quale sono attese centomila persone per dare vita a un corteo che sfilerà da piazza della Repubblica a San Giovanni, con partenza alle ore 10. Bersagli della protesta, le politiche antipopolari del governo e l’attacco al contratto nazionale di lavoro sferrato dalla Confindustria con l’accordo per ora sottoscritto da Cisl, Uil e Ugl.
I sindacati di base denunciano «la profonda crisi salariale che vivono i lavoratori e le loro famiglie, il dilagare della precarietà, il tentativo di smantellare definitivamente la pubblica amministrazione anche attraverso l’attacco ai lavoratori pubblici ed i tagli al personale pubblico, della scuola e della sanità». Cobas, Cub e SdL puntano anche il dito contro «il razzismo diffuso, i rinnovati venti di guerra». E chiedono maggiore sicurezza e più democrazia nei luoghi di lavoro.
In piazza, assieme ai lavoratori, ci sarà Rifondazione comunista.
«Vogliamo rivendicare - afferma Roberta Fantozzi, esponente della segreteria nazionale del Prc e responsabile dell’area Lavoro - il diritto al lavoro e allo studio, contro ogni forma di precarietà, contestare la controriforma Gelmini-Tremonti dell’istruzione e protestare contro le classi differenziate per i figli dei migranti, che confermano l’intollerabile linea razzista e xenofoba del centrodestra».
Vogliamo «protestare - prosegue Fantozzi - contro la volontà del governo e dei suoi ministri di stravolgere le norme sul processo del lavoro, di impedire ai precari della pubblica amministrazione che ne hanno diritto di essere stabilizzati». Il Prc sarà in piazza anche «contro il tentativo, assurdo e anticostituzionale, di impedire di fatto il diritto di sciopero».
L’annuncio da parte del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, di un giro di vite sulle agitazioni nei servizi pubblici troverà quindi una prima forte risposta nella giornata di lotta organizzata dai sindacati di base, all’interno della quale è prevista una grande partecipazione dei lavoratori della scuola, insegnanti e Ata, che incroceranno le braccia per 24 ore. In piazza insieme a loro, ci saranno i precari del Comitati insegnanti precari, che ieri hanno comunicato la loro adesione.
Oltre alla scuola, lo sciopero coinvolgerà soprattutto pubblico impiego e trasporti. Nelle città i mezzi pubblici si fermeranno con modalità differenti (a Roma dalle 8.30 alle 16.30), i ferrovieri dalle 9 alle 17 (anche se «non sono previste ripercussioni - precisano le Fs - sulla circolazione dei treni a media e lunga percorrenza», quelli garantiti dalla legge), il trasporto marittimo dalle 8 alle 16, quello aereo tra le 10 e le 18.
Anche il settore della sanità sarà investito dalla protesta. Medici, infermieri, personale amministrativo delle Asl e strutture sanitarie private si asterranno dal lavoro a partire dall’inizio del primo turno di oggi fino a chiusura dell’ultimo turno previsto in giornata. Saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali e le emergenze.
Ro. Fa.