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Manifestazione a Stazzema di Rifondazione
di Anpi Carrara, Massa, Pietrasanta
ll Comitato regionale del PRC ha iniziato la sua attività con una splendida manifestazione - assemblea aperta, a Sant’Anna, nella saletta accanto al sacrario delle vittime dell’eccidio di oltre 560 persone, per lo più, donne, bambini e vecchi, compiuto della truppe naziste del Maggiore Raeder, guidate sul posto da collaborazionisti repubblichini.
Particolarmente toccante la rievocazione da parte di un rappresentante delle vittime, Mancini, che ha ricordato come proprio quella salette fosse all’epoca, l’aula della sua classe di 42 bambini. Due anni dopo, quando si ritrovarono, i sopravvissuti erano solo 12.
Non poteva mancare da parte dei rappresentanti dell’Anpi di Pietrasanta e di Carrara e del sindaco di Stazzema la sottolineatura del particolare momento che stiamo vivendo.
Il revisionismo che tenta di rivalutare i colpevoli e di equipararli ai combattenti per la libertà dal nazifascismo, è ormai presente, con i suoi sottili veleni, in pellicole come quella di Spike Lee, Miracolo a San’Anna, dove è stata inventata la figura del partigiano traditore che guida i nazisti al paese. Ed è immaginabile come verrà ricostruita per il pubblico cinematografico la storia di quel periodo, sulla base del libro di Pansa “Il sangue dei vinti”.
Sulla strage di Marzabotto sta per essere fatto un altro film “La strage di Montesole”. L’Anpi non può che essere felice di questo nuovo filone cinematografico che ricava i suoi soggetti dalla storia della resistenza e dell’oppressione nazifascista, ma occorre che venga rispettata lo sostanza della verità storica, senza invenzioni che ne falsino il senso, con la giustificazione che un regista fa opera di fantasia. Un artista ha certo il diritto di raccontare e inventare storie, ma se prende come punto di partenza della sua attività fatti effettivamente accaduti e rimasti nella memoria di tanti, non ha il diritto di falsarli, presentando le sua aggiunte fantasiose che ne stravolgono il senso e la verità, come fossero anche queste vere.
In altre parole, Spike Lee aveva tutto il diritto di immaginare un partigiano traditore che guida i tedeschi a compiere una strage (anche se questo caso non si è verificato) ma non doveva ambientare il suo film a Sant’Anna, e richiamare nel titolo il nome del paese, facendo così credere che effettivamente quei fatti storici, a cui lui si ispira, si siano effettivamente svolti come lui si è inventato. Non solo sono numerose le ricostruzioni di quelle vicende da parte degli storici e dei sopravvissuti, ma c’è anche una sentenza del tribunale militare di La Spezia che, sulla base di testimonianze e documenti indubitabili, attesta che le guide e i collaboratori dei nazisti, nella strage di Sant’Anna, furono i repubblichini. A che scopo Lee ha perciò così travisato la storia, se non per darne, consapevole o meno, una versione sostanzialmente antipartigiana, considerato anche che il tradimento del partigiano da lui inventato non era essenziale nella sua narrazione filmica?
Per questo ringraziamo sentitamente i compagni, le compagne e gli amici per la loro partecipazione alla bella e doverosa manifestazione di Sant’Anna e, naturalmente, l’autore del libro “L’armadio della vergogna”, Franco Giustolisi che ha presenziato e dato un importante contributo alla sua riuscita.
25 ottobre 2008
Anpi Carrara
Anpi Massa
Anpi Pietrasanta