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Manifestazione del Pd: diamo i numeri
Publie le lunedì 27 ottobre 2008 par Open-Publishing1 commento
Manifestazione del Pd: diamo i numeri
di Michele Bono
Il giorno dopo è sempre il più bello. Gli uni che si autocelebrano, gli altri che screditano.Il giorno dopo c’è il valzer dei numeri: la dirigenza del Pd ed i giornali di sinistra parlano di una folla di due milioni e mezzo di partecipanti, la questura e la propaganda di destra riducono il tutto a duecentomila persone. Sarebbe bello esagerare ancora di più, ed opporre un bel venti milioni contro un misero duemila, tanto che importa, se si cazzeggia si cazzeggia, no?
Nella democrazia dei numeri e delle percentuali, delle sigle criptate incomprensibili e dei logaritmi finanziari metafisici, la parodia del numero diventa l’ennesimo attacco del potere alla verità. Un tempo giudice insindacabile dell’esattezza espressiva, oggi la cifra diviene mezzo politico e strumento di depistaggio. I giornalisti pongono domande finte ed i dirigenti rispondono con discorsi finti. Sembra di assistere quotidianamente all’indimenticabile parodia che Corrado Guzzanti faceva dell’erudito Bertinotti ai tempi della prima caduta del governo Prodi.
Il capitalismo che sta implodendo è ancora carico dei suoi portati ideologici, laddove l’espressione numerica, proprio perché incomprensibilmente autentica, insindacabile nella sua austera staticità, induce l’incompetente ad una riverenza abulica, ad un ascolto passivo di cui il dubbio non fa mai parte. È questa la chiave di tutte le fregature rifilate ai risparmiatori in ogni angolo del mondo. È questa la chiave delle manomissioni storiche, legate a genocidi, date falsificate, imprese compiute. È questa la chiave della propaganda ideologica berlusconiana, che strombazza dal pulpito della Tv di regime tutto ciò che vuole: numeri carpiati in triplo salto mortale che atterrano puntualmente sempre in grembo al primate di Arcore.
Sull’onda barbarica dell’euforia matematica, spunta oggi ad esempio sull’autorevole Corriere della Sera il nuovo sondaggio di mastro Renatino Mannheimer, il quale –inspiegabilmente- quando è prodigo a scodinzolare per l’insetto Bruno sulla Rai (Regime Audiotelevisivo Italiano), dove ovviamente guadagna di più, è sempre pronto a leccare i piedi (eufemismo) al Cavaliere, mentre quando scrive sui giornali, dove vige il principio del “povero ma erudito”, diventa di sinistra.
La sua ultima indagine fatta su un campione di tre persone (lui stesso e due familiari), indica che il consenso degli italiani –di casa Mannheimer- nei confronti dell’operato del governo è sceso drasticamente dal 60% di settembre al 40% di oggi. Causa sarebbero sia la sinistra, con le proteste, sia la destra, eternamente delusa della mancata restaurazione del Partito Unico Fascista. Ma a sorpresa il presunto calo non andrebbe a vantaggio dell’opposizione, anche Lei in calo dal 24% di giudizi positivi di luglio all’11% di oggi. In sostanza gli italiani sono depressi, se ne fregano di tutto e sparano risposte negative come coriandoli. Chissà cosa sarà mai successo a casa Mannheimer, magari è morto il gatto.
In ogni caso la situazione è chiarissima: ieri al Circo Massimo c’erano dalle 2 ai venti milioni di persone; gli italiani che rispondono “non so” a qualsiasi sondaggio, posto da chiunque, in relazione ad ogni settore della società, si aggirano intorno ad una cifra che oscilla tra lo 0,01% ed il 98,7%; le borse mondiali crollano di euforia ed i titoli P.A.G.O., G.O.X, W.Q.T. e soprattutto S.Z.X si reinseriranno malamente nelle quote di mercato asfittiche, considerando una bolla finanziaria che, ridotta del 5% in relazione al caro vita modulato sulle scarse possibilità di ripresa di un’inflazione che vola sulla radice cubica di 8, cioè due, forse, ci ucciderà tutti.
Quindi diamo fiducia a Berlusconi.
Messaggi
1. Manifestazione del Pd: diamo i numeri , 28 ottobre 2008, 00:46, di Rosso di sera buon tempo si spera
ahahahaahahaahh, perfetta descrizione del mondo!!!!!
dopo la risata però ora mi viene la depressione...ma no: LOTTA DURA SENZA PAURA!!!
I COMUNISTI NON HANNO PAURA DIFENDERANNO LA LIBERTA’.